Il
Sannio Quotidiano - 14-09-2004
Da
Palazzo Mosti ferma presa di posizione sulla
termovalorizzazione.
Ma
il problema tocca anche i paesi del Sannio
Il
Comune alla Fibe: «Non paghiamo perché mancano
gli impianti».
Il
sindaco: «Sui rifiuti Provincia in ritardo»
di
Orazio Coletta
Il
Comune di Benevento non pagherà il contributo
per la termovalorizzazione perchè il servizio
non è assicurato: firmato il direttore generale
di palazzo Mosti. Finisce nell’occhio del
ciclone il pagamento del contributo che i Comuni
sanniti, da circa un’anno e mezzo, versano alla
Fibe, la società che gestisce gli impianti di
trattamento di rifiuti in Campania, a titolo di
ristoro a favore dei Comuni che ospitano gli
impianti di cdr e termovalorizzazione.
Una questione sollevata, nei giorni scorsi, da
Pietro Di Lorenzo, ex sindaco di Limatola, e che
rischia di provocare una reazione a catena. La
questione è semplicissima: in base ad
un’ordinanza del commissariato per l’emergenza
sui rifiuti, emanata ad ottobre del 2003, tutti
i Comuni sanniti che conferiscono i rifiuti al
cdr di Casalduni, oltre a pagare per lo
smaltimento versano alla Fibe due distinti
contributi: uno, appunto, al Comune di Casalduni,
che ospita l’impianto e un secondo, decisamente
meno comprensibile, destinato al Comune nel
quale, come si legge testualmente sulle fatture
di pagamento “è ubicato l’impianto di
termovalorizzazione”. Insomma, i Comuni,
compresa la città capoluogo, dovrebbero pagare
alla Fibe un servizio non ancora assicurato.
“Si tratta di una vessazione a carico dei Comuni
– attacca Pietro Di Lorenzo –, poiché non solo
il termovalorizzatore, a Santa Maria la Fossa,
non esiste ancora ma si tratta di impianti
fortemente contestati, come nel caso di Acerra,
dove uno degli stabilimenti previsti dal
Commissariato di Governo dovrebbe essere
realizzato. Quel che è certo – aggiunge Di
Lorenzo – è che molti Comuni versano già da
almeno un anno e mezzo questo contributo
esosissimo. Ma a che titolo?” si chiede Di
Lorenzo. E soprattutto: “Una volta incassati
dalla Fibe, quei contributi, a chi vengono
destinati, visto che a Santa Maria la Fossa del
termodistruttore nemmeno si parla?”.
Perplessità, come accennato, espresse anche dal
Comune di Benevento che con una lettera inviata
al direttore generale della Fibe, il 12 agosto
scorso, ha contestato il pagamento del
contributo. “E’vero – conferma il direttore
amministrativo della Fibe Spa, Fabio Miliacca -.
Il Comune di Benevento ci ha fatto sapere che
non intende pagare il contributo previsto, per
contratto, a titolo di ristoro ambientale per i
Comuni che ospitano gli impianti. Non si tratta,
dunque, di una tariffa per la termodistruzione,
così come quella relativa allo smaltimento”.
Ma
il Comune di Benevento non vuol sapere ragioni:
il servizio non è garantito, dunque, niente
contributo. “Il fatto è – avverte Miliacca – che
quei contributi vengono assegnati ai Comuni
beneficiari soltanto nella misura in cui tutti
gli altri Comuni paghino i conferimenti e i
ristori. Se questo non avviene il meccanismo si
blocca”. La Fibe teme l’effetto domino: “Si
tratta di contributi fissati non da noi ma in
base a contratti e a decreti governativi –
conclude Miliacca e aticipa: ovviamente, il
mancato pagamento darà la stura ai contenziosi”.
COMUNE ALL’ATTACCO – Ma non è solo il contestato
ristoro considerato non dovuto dal Comune di
Benevento: sull’argomento rifiuti da palazzo
Mosti piovono critiche su Regione e Provincia.
“Per quanto ci riguarda, per esempio, saremmo
già pronti ad avviare la raccolta differenziata
in città – assicura il sindaco Sandro
D’Alessandro -, ma i fondi della Regione non si
vedono ancora”.
Il
sindaco prevede, quindi, un ‘autunno caldo’ sul
fronte dei rifiuti. “Perchè se la situazione non
si dovesse sbloccare entro le prossime
settimane, l’emergenza sarebbe destinata a
tornare”. Il tempo stringe, secondo il sindaco:
“La discarica per la fos (frazione organica
stabilizzata) di San Bartolomeo in Galdo avrà
un’autonomia di altri due mesi al massimo –
spiega -. Poi la ex discarica sarà bonificata e
dovrà essere chiusa definitivamente. Intanto,
durante l’estate, la Provincia avrebbe dovuto
decidere sulle necessarie aree di stoccaggio dei
rifiuti da individuare sul nostro territorio in
attesa della realizzazione del
termovalorizzatore”. E invece? “E invece niente
ancora.
Si
parla di Montesarchio come una delle possibili
destinazioni ma, si badi, non c’è ancora nulla
di ufficiale”. E sulla raccolta differenziata?
“Anche su questo fronte, purtroppo, debbo
lamentare un ritardo non attribuibile al nostro
Comune: per quanto ci riguarda, infatti, saremmo
pronti ad avviare la raccolta differenziata sul
nostro territorio comunale, ma il problema sono
le risorse della Regione che non arrivano,
nonostante le nostre ripetute richieste alla
Provincia”. |