Per pranzo un panino... protestano i genitori
cerreto sannita /re facoltative di pomeriggio
dopo «una seconda colazione» consumata dai
bambini Richiamata la carta dei servizi
scolastici. All’Asl: «E adeguata e corretta una
simile alimentazione?»
di
Loredana Di Leone
Torna a far parlare la scuola materna ed
elementare ‘Andrea Mazzarella’. Come è noto i
giovani alunni sono stati trasferiti, per la
messa in sicurezza dell’edificio di piazza
Mazzacane, presso l’ex istituto magistrale Leone
XIII. Un comitato spontaneo di genitori degli
alunni, che firma un comunicato indicando anche
la sede, contesta alcuni aspetti delle ultime
vicende occorse riguardo la vita scolastica dei
propri figli.
In
questo scritto si ricorda che la Giunta
comunale, con delibera del 4 ottobre scorso,
sospendeva il servizio mensa scolastica per la
scuola materna ed elementare. Nello stesso
periodo il primo cittadino cerretese inviava una
lettera ai genitori di ciascun bambino per
informarli di quanto accaduto (fatto anche
questo contestato perché pare che ogni genitore
abbia ricevuto una lettera per ogni figlio).
Questi stessi genitori, nello stesso periodo,
avevano firmato un manifesto ponendo dei quesiti
riguardo all’emergenza scuola. Ricevevano
risposta in un cenno delle comunicazioni inviate
alle famiglie riguardante il fatto che il
sindaco non avrebbe replicato ‘ad un gruppo di
genitori anonimi e poco credibili’.
Frattanto il dirigente scolastico dell’Istituto
comprensivo, Tullio Ruggieri, lo scorso 2
dicembre comunicava alle famiglie che dal 6
dicembre agli scolari sarebbero state garantite
solo le trenta ore obbligatorie settimanali,
così come previsto dalla nuova riforma Moratti,
mentre le ulteriori cinque ore facoltative si
sarebbero effettuate nei pomeriggi del mercoledì
e del venerdì, permettendo ai bambini di
consumare nelle classi ‘una seconda colazione’.
Il
gruppo dei genitori contesta questo tipo di
organizzazione non considerando possibile che
dei bambini così piccoli possano sostare a
scuola per tanto tempo senza un pasto caldo. In
particolare si richiamano ai diritti sanciti
dalla carta dei servizi scolastici e fanno
notare anche che questo tipo di organizzazione
‘discrimina i bambini delle contrade per
l’oggettiva impossibilità a poter fruire appieno
dell’offerta formativa’, si chiedono anche se
‘l’Asl considera adeguata e corretta
l’alimentazione a panini dei bambini per la loro
crescita normale, armonica e psicologica’.
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