31 dicembre 2004
Cerreto, interrogazioni con risposta scritta
Franco Gismondi

 

 

Il consigliere di minoranza del “Blocco per Cerreto” Franco Gismondi ha presentato due interrogazioni durante l’ultimo Consiglio Comunale del 29 dicembre 2004, richiedendo per entrambe risposta scritta, nei termini di legge e regolamento, e risposta in aula consiliare.

 

Nella prima interrogazione, Gismondi porta nuovamente all’attenzione un grave problema: viene impedito alla minoranza consiliare di accedere al Protocollo per visionare gli atti. “Tale richiesta – precisa Gismondi – era supportata da un parere della Commissione per l’Accesso ai Documenti Amministrativi, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del 10/12/2002 la cui massima recita: “è legittima la richiesta formulata da un consigliere comunale di prendere visione periodicamente del protocollo generale del Comune, in quanto rientrante nelle facoltà di esercizio del proprio munus …” e da una sentenza n. 163 del 1/3/2004 TAR Lombardia-Brescia secondo cui “sussiste il diritto di un consigliere comunale di accedere al protocollo generale del Comune per lo svolgimento del suo mandato”.

 

Inoltre – sottolinea Gismondi – “esistono ulteriori sentenze del TAR a supporto del diritto di visionare il protocollo generale del Comune da parte dei consiglieri comunali (TAR Lombardia, Milano, sez. I, 26/5/2004 n. 1762) e dal giorno della presentazione della richiesta scritta a tutt’oggi, lo scrivente non ha ricevuto alcuna risposta”. Gismondi ha già sporto denuncia-querela per questa palese e continuata violazioni dei diritti dei consiglieri comunali, presso il Commissariato di P.S. di Telese Terme in data 28 ottobre 2004.

 

Il consigliere di minoranza del Blocco chiede se il sindaco ha intenzione di attuare le disposizioni del comma 2 dell’art. 43 d.lgs.267/2000 secondo cui “i consiglieri comunali e provinciali hanno diritto di ottenere dagli uffici, rispettivamente, del comune e della provincia, nonché dalle loro aziende ed enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato. Essi sono tenuti al segreto nei casi specificamente determinati dalla legge”, anche per non esporre l’Ente alle spese legali di un contenzioso che lo vedrebbe sicuramente soccombente, vista la giurisprudenza consolidata. Infine chiede quali provvedimenti si intendono prendere nei confronti di chi impedisce ai consiglieri di minoranza di svolgere la loro funzione istituzionale di vigilanza e controllo sulle azioni amministrative.

 

Per quanto concerne la seconda interrogazione, l’esponente del Blocco afferma che “prima del 1999 si sentiva parlare di taglio di alberi ed asportazione della legna dai terreni di proprietà comunale. In particolare in località Acqua Sparsa i boschi erano regolarmente soggetti a taglio abusivo, senza alcuna autorizzazione e senza alcun beneficio per il Comune. Il fenomeno, interrotto con l’amministrazione Gagliardi, sembra essere ripreso, dal momento che circolano voci secondo cui, nella stessa località Acqua Sparsa, alcuni personaggi avrebbero addirittura istituito una sorta di cantiere boschivo finalizzato al taglio di alberi ed all’asportazione di interi carrelli di legna da ardere.

 

Certamente nessuno ha autorizzato il taglio, o almeno si spera che nessuno lo abbia autorizzato, dal momento che non risulta agli atti del Comune nessun documento in tal senso; e forse la notizia è anche priva di fondamento. Del resto i beni demaniali sono di proprietà pubblica per cui non si può disporne a proprio piacimento per favorire eventualmente questo o quel sostenitore”. Dopo aver reso noto queste notizie, a tutela del patrimonio pubblico e del prestigio dell’Amministrazione Comunale in carica, Gismondi chiede al sindaco Barbieri di verificare la fondatezza della notizia e, qualora si dimostrasse veritiera, di procedere con tutti i mezzi a disposizione per individuare e chiedere la punizione dei responsabili dei furti e di vigilare che il patrimonio pubblico non sia esposto ad ulteriori furti.

 

 

 

 

    

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