CERRETO. IL CASO MAZZACANE
Scuola a rischio nuove polemiche
TILDE MARAVIGLIA
Cerreto Sannita. «Chiunque al mio posto, di
fronte ad una documentata ed autorevole
dichiarazione di pericolo, non avrebbe avuto
altra scelta, che quella di sospendere le
lezioni e trasferire in altro loco i 400 alunni
dell'Istituto comprensivo di piazza Mazzacane».
Così ha replicato il sindaco di Cerreto, il
parlamentare azzurro Antonio Barbieri, alle
polemiche sul trasferimento degli alunni della
scuola materna ed elementare presso l'Istituto
Leone XIII. «La decisione si è ritenuta
necessaria - ha ribadito Barbieri - non appena
siamo venuti a conoscenza dell'esito dei saggi e
delle analisi alle strutture in cemento armato,
che per anni hanno ospitato l'edificio
scolastico.
Ci
tengo a precisare che la perizia ed il
monitoraggio sulla struttura pubblica non erano
state commissionate da me, e che è ovvio che
l'inagibilità dei locali era nota anche a chi mi
ha preceduto, ed oggi mi contesta e, non perde
occasione per fare inutili polemiche sulle
scelte e le soluzioni messe in atto
dall'amministrazione».
Antonio Barbieri poi ricostruisce le tappe della
chiusura del plesso scolastico e ribadisce che
«una volta acquisite tutte le informazioni
necessarie circa il monitoraggio dell'edificio
di piazza Mazzacane non poteva fare altro che
emettere l'ordinanza di chiusura della scuola,
peraltro concordata con il dirigente scolastico
e con il consiglio d'istituto, di cui come è
noto fa parte anche una componente di genitori».
Per questo motivo il primo cittadino di Cerreto
Sannita non capisce «le rimostranze tardive di
una parte di genitori che, invece, erano a
conoscenza dei fatti e ben sapevano che la
scelta dell'Istituto Leone XIII, quale sede
temporanea per gli alunni della primaria era
l'unica scelta percorribile, seppure obbligata,
che l'amministrazione poteva attuare,
considerando anche i tempi e la necessità di non
prolungare ancora l'interruzione dalle lezioni.
Dinanzi ad una simile emergenza non c'era altro
da fare - continua il parlamentare forzista - e
poi nessuno, neppure chi mi contesta, ha offerto
soluzioni alternative o indicato sedi diverse,
tranne l'impraticabile proposta di effettuare
lavori sul pericolante edificio, in concomitanza
con le attività scolastiche. Oltretutto,
nell'incontro con i genitori, avvenuto il 27
settembre scorso nessuno ha sollevato obiezioni
sull'individuazione della sede provvisoria.
La
giunta ha impiegato la spesa di 30.000.000 euro
per effettuare le spese necessarie a procurare
condizioni accettabili sotto il profilo igienico
sanitario. Veramente a tempo di record sono
stati effettuati presso l'Istituto Leone lavori
di tinteggiatura, di adeguamento degli impianti,
installazione di barriere protettive e
segnaletica di sicurezza, mentre sono in corso i
lavori per l'avvio, in tempo utile dell'impianto
di riscaldamento. E, cosa fondamentale - ha
ribadito Barbieri - è stata acquisita la
certificazione tecnica sulla sicurezza statica
dell'edificio. Restituiremo alla comunità una
scuola più sicura e funzionale». |