Il
consigliere regionale Marcello Chessa,
vicepresidente della Prima Commissione, ha
presentato alla Regione Campania
un’interrogazione scritta sulla questione della
“svendita” della Tinta ad un privato cittadino
da parte del Comune di Cerreto Sannita. Di
seguito riportiamo il testo integrale presentato
da Chessa alla Regione:
INTERROGAZIONE SCRITTA DEL CONSIGLIERE REGIONALE
MARCELLO CHESSA SULLA QUESTIONE “TINTA”
Cerreto Sannita, città di fondazione, fu
distrutta dal terremoto del 1688. Tale data ci
permette di individuare una Cerreto Vecchia, una
sorta di “Pompei Medioevale”, ancora sepolta e
che aspetta di essere portata alla luce, ed una
Cerreto Nuova, considerata da tutti città
d'arte, progettata con avveniristici criteri
antisismici, dalle strade larghe e dritte, dagli
splendidi palazzi barocchi, indice di una
prosperità dovuta essenzialmente al settore
tessile. Tale attività, orgoglio e vanto in
tutto il circondario, comprendeva l’intero ciclo
lavorativo: dall'allevamento del bestiame, al
commercio della lana, da questa alla confezione
delle stoffe che venivano vendute ovunque, tanto
che Cerreto poteva primeggiare in Italia. Un
significativo stabilimento industriale ante
litteram fu la tintoria, detta “TINTA”,
realizzata nel 1712 alla periferia Nord della
nuova cittadina ed utilizzata per tingere i
panni. Oggi, di quella fiorente attività
industriale, rimangono visibili solo alcuni
ruderi di gualchiere, che andrebbero difesi con
i denti, e le rovine della “TINTA” passata dalla
integrità strutturale degli anni 50 al disastro
dei giorni nostri e i cui ruderi, che
eroicamente avevano resistito anche ai pur
frequenti terremoti, nulla hanno potuto quando
negli anni 80 le ruspe, guidate dall’ignoranza
del potere e dall’indifferenza della gente, ne
hanno demolito la facciata principale per
allargare una strada che, agevolmente e senza
danni avrebbe potuto essere allargata dal lato
opposto. Fatte queste considerazioni,
PREMESSO
·
che, a seguito del crollo di un
muro della “TINTA”, nel gennaio 2003, i Vigili
del Fuoco, nel sopralluogo effettuato il
12/01/2003, evidenziarono “il persistere di
una situazione di pericolo in attesa di
interventi e opere di sicurezza o di riparazioni
necessarie per la messa in sicurezza delle
strutture in elevazione attualmente esistenti”;
·
che nel frattempo la TINTA, di
proprietà privata, era stata oggetto di
compravendita intervenuta tra il
Sig. Onofrio Antonio Di Biase
(venditore), nato a Cusano Mutri (BN) il
3/07/1941, e il Sig. Fernando Mendillo
(compratore), nato a Cerreto Sannita (BN) il
14/08/1950 (atto in data 17/03/2003 del Notaio
Claudio Cusani in Solopaca) per il prezzo
convenuto di Euro 10.000,00;
·
che la Soprintendenza per i Beni
e le attività culturali, a seguito di
sopralluoghi effettuati dai propri funzionari,
con nota 373 del 18/03/2004 autorizzò la ditta
proprietaria della “TINTA” ad effettuare i
seguenti lavori di messa in sicurezza:
§
opere di puntellatura
§
diserbo manuale alla sommità
delle murature
§
rimozione di filari degradati di
pietre, da conservare per un futuro ripristino,
nella zona sommatale del cantonato, per un
numero non superiore a tre
§
realizzazione di bauletti in
cocciopesto pietistico a malta di calce a
protezione del coronamento delle murature
§
rafforzamento dell’arco in
pietrame con inserimento di cunei di legno o di
pietra nei giunti di malta degradati
dell’intradosso
·
che il rudere ha subito lavori di
restauro, piuttosto che di messa in sicurezza,
come sopra indicato, con chiusura di aperture
originali ed asportazione di manufatti lapidei;
·
che il Ministero per i Beni e le
Attività Culturali – Soprintendenza Regionale
per i Beni e le Attività Culturali della
Campania, con nota n. 2549 in data 18/04/2003
comunicava al comune di Cerreto Sannita, oltre
che alla Regione Campania e alla Provincia di
Benevento, che in data 20/03/2003 era stato
notificato alla Soprintendenza per i Beni
Architettonici e per il Paesaggio, per il
Patrimonio Storico, Artistico e
Demoetnoantropologico per le Province di Caserta
e Benevento l’atto concernente il trasferimento
di proprietà dell’immobile sito in catasto al fg.
12, part. 124, consistente in un fabbricato alla
Via Sant’Anna confinante con la medesima, via
Madonna delle Grazie di proprietà Meglio;
·
che con la stessa nota n. 2549
veniva richiesto di esprimere su detto bene,
dichiarato sito di interesse particolarmente
importante e sottoposto alle disposizioni di
tutela di cui al D.L.vo 29/10/1999, n. 490,
eventuale proposta di prelazione secondo quanto
previsto dall’art. 61 della stessa disposizione
di legge;
·
che la Giunta Comunale di Cerreto
Sannita, con delibera n. 99 del 6/05/2003,
dichiarava l’irrevocabile intento di acquistare,
nel rispetto della vigente disciplina in
materia, lo stesso immobile e di corrispondere
all’alienante il prezzo convenuto di Euro
10.000,00;
·
che il Consiglio Comunale di
Cerreto Sannita, con delibera n. 5 del
19/05/2003, acquistava, tramite la prelazione,
l’immobile denominato “Tinta”, al prezzo
convenuto di euro 10.000,00;
·
che nel corso di un pubblico
comizio il candidato sindaco risultato eletto
Antonio Barbieri, affermava che la “TINTA”
andava restituita ai privati. Cosa che veniva
puntualmente fatta alla prima seduta del
Consiglio Comunale dopo il suo insediamento, con
l’approvazione della delibera n. 18 del
19/07/2004 in cui la maggioranza stabiliva di
revocare la precedente delibera (n. 5 del
19/05/2003) di acquisto della “TINTA”;
·
che tra le motivazione che hanno
portato alla revoca della delibera di acquisto
della “TINTA” si fa riferimento a:
§
spese per una messa in sicurezza
che prevede addirittura la locazione di ponteggi
e la copertura dell’immobile, cosa assolutamente
non richiesta nella citata nota 373 del
18/03/2004 della Soprintendenza;
§
spese per opere di riparazione
già effettuate precedentemente alla delibera
5/03 che “ammonterebbero a circa 150.000 euro,
stando a quanto sostenuto dal ricorrente” (è
usato proprio il condizionale!)
·
che il Consiglio Comunale non ha
accolto la proposta della minoranza di nominare
una commissione di tecnici per accertare i
lavori strettamente necessari per la messa in
sicurezza;
·
che la minoranza si era
dichiarata anche pronta a sostenere le spese per
i lavori strettamente necessari alla messa in
sicurezza dell’immobile;
tutto ciò
premesso,
SI CHIEDE DI
SAPERE
·
per quale motivo, contravvenendo
alle indicazioni della Soprintendenza, che aveva
ordinato esclusivamente lavori di messa in
sicurezza, specificando anche quali, il
responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale ha
previsto altri lavori non richiesti, di importo
notevolmente superiore a quelli strettamente
necessari, e su detto importo si è impostata la
motivazione di revoca della precedente delibera
(5/03) di acquisto della “TINTA”;
·
per quale motivo, nel corpo della
menzionata delibera (18/04) di revoca
dell’acquisto si fa riferimento a ulteriori
lavori per un importo di euro 150.000, non
autorizzati da nessuno e dei quali, agli atti,
manca qualsiasi prova sia della loro
realizzazione che del relativo importo;
·
per quale motivo si è ritenuto di
rigettare la proposta della minoranza consiliare
di nominare una commissione tecnica per
accertare i lavori strettamente necessari alla
messa in sicurezza dell’immobile, con
disponibilità, addirittura, da parte della
stessa minoranza, di farsi carico, con fondi
personali, delle relative spese;
·
se si intende accertare la
sussistenza, alla base di tutto ciò, di
eventuali interessi particolari alla revoca
della delibera con la quale l’Amministrazione
del Blocco per Cerreto esercitava il diritto di
prelazione sull’immobile denominato “TINTA”.
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