30 ottobre 2004
Interrogazione scritta di Chessa su "Tinta"
Marcello Chessa

 

 

Il consigliere regionale Marcello Chessa, vicepresidente della Prima Commissione, ha presentato alla Regione Campania un’interrogazione scritta sulla questione della “svendita” della Tinta ad un privato cittadino da parte del Comune di Cerreto Sannita. Di seguito riportiamo il testo integrale presentato da Chessa alla Regione:

 

 

INTERROGAZIONE SCRITTA DEL CONSIGLIERE REGIONALE MARCELLO CHESSA SULLA QUESTIONE “TINTA”    

 

       

 

Cerreto Sannita, città di fondazione, fu distrutta dal terremoto del 1688. Tale data ci permette di individuare una Cerreto Vecchia, una sorta di “Pompei Medioevale”, ancora sepolta e che aspetta di essere portata alla luce, ed una Cerreto Nuova, considerata da tutti città d'arte, progettata con avveniristici criteri antisismici, dalle strade larghe e dritte, dagli splendidi palazzi barocchi, indice di una prosperità dovuta essenzialmente al settore tessile. Tale attività, orgoglio e vanto in tutto il circondario, comprendeva l’intero ciclo lavorativo: dall'allevamento del bestiame, al commercio della lana, da questa alla confezione delle stoffe che venivano vendute ovunque, tanto che Cerreto poteva primeggiare in Italia. Un significativo stabilimento industriale ante litteram fu la tintoria, detta “TINTA”, realizzata nel 1712 alla periferia Nord della nuova cittadina ed utilizzata per tingere i panni. Oggi, di quella fiorente attività industriale, rimangono visibili solo alcuni ruderi di gualchiere, che andrebbero difesi con i denti, e le rovine della “TINTA” passata dalla integrità strutturale degli anni 50 al disastro dei giorni nostri e i cui ruderi, che eroicamente avevano resistito anche ai pur frequenti terremoti, nulla hanno potuto quando negli anni 80 le ruspe, guidate dall’ignoranza del potere e dall’indifferenza della gente, ne hanno demolito la facciata principale per allargare una strada che, agevolmente e senza danni avrebbe potuto essere allargata dal lato opposto. Fatte queste considerazioni,

 

PREMESSO

 

·          che, a seguito del crollo di un muro della “TINTA”, nel gennaio 2003, i Vigili del Fuoco, nel sopralluogo effettuato il 12/01/2003, evidenziarono “il persistere di una situazione di pericolo in attesa di interventi e opere di sicurezza o di riparazioni necessarie per la messa in sicurezza delle strutture in elevazione attualmente esistenti”;

·          che nel frattempo la TINTA, di proprietà privata, era stata oggetto di compravendita intervenuta tra il Sig. Onofrio Antonio Di Biase (venditore), nato a Cusano Mutri (BN) il 3/07/1941, e il Sig. Fernando Mendillo (compratore), nato a Cerreto Sannita (BN) il 14/08/1950 (atto in data 17/03/2003 del Notaio Claudio Cusani  in Solopaca) per il prezzo convenuto di Euro 10.000,00;

·          che la Soprintendenza per i Beni e le attività culturali, a seguito di sopralluoghi effettuati dai propri funzionari, con nota 373 del 18/03/2004 autorizzò la ditta proprietaria della “TINTA” ad effettuare i seguenti lavori di messa in sicurezza:

§          opere di puntellatura

§          diserbo manuale alla sommità delle murature

§          rimozione di filari degradati di pietre, da conservare per un futuro ripristino, nella zona sommatale del cantonato, per un numero non superiore a tre

§          realizzazione di bauletti in cocciopesto pietistico a malta di calce a protezione del coronamento delle murature

§          rafforzamento dell’arco in pietrame con inserimento di cunei di legno o di pietra nei giunti di malta degradati dell’intradosso

·          che il rudere ha subito lavori di restauro, piuttosto che di messa in sicurezza, come sopra indicato, con chiusura di aperture originali ed asportazione di manufatti lapidei;

·          che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Soprintendenza Regionale per i Beni e le Attività Culturali della Campania, con nota n. 2549 in data 18/04/2003 comunicava al comune di Cerreto Sannita, oltre che alla Regione Campania e alla Provincia di Benevento, che in data 20/03/2003 era stato notificato alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico per le Province di Caserta e Benevento l’atto concernente il trasferimento di proprietà dell’immobile sito in catasto al fg. 12, part. 124, consistente in un fabbricato alla Via Sant’Anna confinante con la medesima, via Madonna delle Grazie di proprietà Meglio;

·          che con la stessa nota n. 2549 veniva richiesto di esprimere su detto bene, dichiarato sito di interesse particolarmente importante e sottoposto alle disposizioni di tutela di cui al D.L.vo 29/10/1999, n. 490, eventuale proposta di prelazione secondo quanto previsto dall’art. 61 della stessa disposizione di legge;

·          che la Giunta Comunale di Cerreto Sannita, con delibera n. 99 del 6/05/2003, dichiarava l’irrevocabile intento di acquistare, nel rispetto della vigente disciplina in materia, lo stesso immobile e di corrispondere all’alienante il prezzo convenuto di Euro 10.000,00;

·          che il Consiglio Comunale di Cerreto Sannita, con delibera n. 5 del 19/05/2003, acquistava, tramite la prelazione, l’immobile denominato “Tinta”, al prezzo convenuto di euro 10.000,00;

·          che nel corso di un pubblico comizio il candidato sindaco risultato eletto Antonio Barbieri, affermava che la “TINTA” andava restituita ai privati. Cosa che veniva puntualmente fatta alla prima seduta del Consiglio Comunale dopo il suo insediamento, con l’approvazione della delibera n. 18 del 19/07/2004 in cui la maggioranza stabiliva di revocare la precedente delibera (n. 5 del 19/05/2003) di acquisto della “TINTA”;

·          che tra le motivazione che hanno portato alla revoca della delibera di acquisto della “TINTA” si fa riferimento a:

§          spese per una messa in sicurezza che prevede addirittura la locazione di ponteggi e la copertura dell’immobile, cosa assolutamente non richiesta nella citata nota 373 del 18/03/2004 della Soprintendenza;

§          spese per opere di riparazione già effettuate precedentemente alla delibera 5/03 che “ammonterebbero a circa 150.000 euro, stando a quanto sostenuto dal ricorrente” (è usato proprio il condizionale!)

·          che il Consiglio Comunale non ha accolto la proposta della minoranza di nominare una commissione di tecnici per accertare i lavori strettamente necessari per la messa in sicurezza;

·          che la minoranza si era dichiarata anche pronta a sostenere le spese per i lavori strettamente necessari alla messa in sicurezza dell’immobile;

tutto ciò premesso,

 

SI CHIEDE DI SAPERE

 

·          per quale motivo, contravvenendo alle indicazioni della Soprintendenza, che aveva ordinato esclusivamente lavori di messa in sicurezza, specificando anche quali, il responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale ha previsto altri lavori non richiesti, di importo notevolmente superiore a quelli strettamente necessari, e su detto importo si è impostata la motivazione di revoca della precedente delibera (5/03) di acquisto della “TINTA”;

·          per quale motivo, nel corpo della menzionata delibera (18/04) di revoca dell’acquisto si fa riferimento a ulteriori lavori per un importo di euro 150.000, non autorizzati da nessuno e dei quali, agli atti, manca qualsiasi prova sia della loro realizzazione che del relativo importo;

·          per quale motivo si è ritenuto di rigettare la proposta della minoranza consiliare di nominare una commissione tecnica per accertare i lavori strettamente necessari alla messa in sicurezza dell’immobile, con disponibilità, addirittura, da parte della stessa minoranza, di farsi carico, con fondi personali, delle relative spese;

·          se si intende accertare la sussistenza, alla base di tutto ciò, di eventuali interessi particolari alla revoca della delibera con la quale l’Amministrazione del Blocco per Cerreto esercitava il diritto di prelazione sull’immobile denominato “TINTA”.

 

 

 

 

    

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