telese terme / In vista della partenza della
nuova stagione giungono numerose proposte da
parte della Quercia Misure semplici «per
migliorare la fruizione della risorsa e
l’immagine turistica della cittadina»
Stanno per aprirsi i cancelli delle terme
(domenica 1° maggio): alla vigilia della
stagione turistica, momento importante per
l'economia di Telese, a forte vocazione
turistica e commerciale, i Democratici di
Sinistra avanzano alcune proposte al fine di
migliorare il servizio offerto.
La
prima riguarda l'accesso gratuito al parco per i
telesini anche per quest'anno. "Siamo convinti
da sempre che sia una misura doverosa, ed
evidentemente anche l'impresa Minieri oramai la
pensa in questo modo dato che, l'anno scorso, in
prossimità delle elezioni, per la prima volta ha
concesso questa possibilità ai cittadini di
Telese e di San Salvatore". Da qui l'invito a
trasformare la concessione in "un vero e proprio
diritto, fino alla scadenza del contratto di
subconcessione. Al prossimo rinnovo del
contratto, poi, si dovrà inserire una clausola
esplicita in tal senso".
Al
secondo punto le condizioni "non proprio
ottimali" in cui versa il parco. "Ci sono
problemi strutturali - si legge nella nota - che
non possono essere risolti subito, molti dei
quali saranno affrontati grazie ai fondi
stanziati dalla Regione col Pit termale [...] Ma
ci sono anche degli interventi che si possono
realizzare subito. In primo luogo, bisogna
intervenire urgentemente sull'area adiacente
alla sorgente del 'Cerro', in stato di abbandono
e di disfacimento. Questa sorgente, con la sua
acqua così preziosa e particolare, è tornata a
sgorgare, dopo un periodo di siccità, ma è
impossibile accedervi per il crollo di un
ponticello. Chiediamo che venga subito ripulita
e messa in sicurezza l'intera area, e che venga
installato un ponticello (possibilmente in
legno) per accedervi". La proposta successiva,
arriva su suggerimento di tanti cittadini.
"Chiediamo di mantenere aperto il parco fino
alla mezzanotte da subito, e non soltanto a
partire dal mese di luglio, come è avvenuto
negli anni scorsi.
Anche le sere di maggio e giugno sono ideali per
passeggiare nel parco, per socializzare, per far
giocare i bambini, insomma, per vivere le
terme". Altra proposta avanzata riguarda la
realizzazione di una serie di fontanelle.
"Facciamo notare che non esiste nel parco
nemmeno una fontana di acqua corrente, cosa
indispensabile, anche solo per rinfrescarsi o
per sciacquarsi le mani, o per bere un sorso
senza dover fare la fila al bar".
Toccato, poi, un altro aspetto interessante.
"Negli ultimi anni - sottolineano - si è
proceduto ad una progressiva privatizzazione
dell'acqua solfurea da parte dell'impresa
concessionaria. Basti pensare che fino a pochi
anni fa i telesini potevano prelevare l'acqua
gratuitamente, in determinate fasce orarie. Cosa
non più possibile, ci hanno spiegato, per motivi
igienico-sanitari. Ma, anche mantenendo fermo il
divieto di imbottigliamento da parte dei
cittadini, ci domandiamo: perché nel parco non
può esserci anche una sola fontana che sgorghi
perennemente acqua solfurea, dove il visitatore
possa andare a bere, anche a piene mani? Ci
sembra che bere un po' di acqua sulfurea stia
diventando sempre più difficile.
La
stessa buvette (altro servizio a pagamento), che
in passato era aperta per tutta la giornata,
l'anno scorso restava aperta in fasce orarie
molto limitate. Proponiamo che resti aperta
dall'apertura del parco fino alla mezzanotte.
Come tutti sanno, poi, l'acqua sulfurea va
servita in bicchieri di carta o vetro, per cui,
venendo incontro alle preoccupazioni
igienico-sanitarie sopra richiamate,
sconsigliamo di fornire ai visitatori, come
l'anno scorso, bicchieri di plastica".
Proseguendo viene poi ricordato che nel
contratto tra consorzio idrotermale e impresa
Minieri viene garantito ai telesini il diritto
di acquistare l'acqua al prezzo di produzione.
Vogliamo informare di questa possibilità e
sollecitiamo le istituzioni a fare altrettanto.
Molti cittadini acquistano l'acqua nei bar
pagando 4,50 euro al cartone, mentre potrebbero
acquistarla al costo industriale di 0,50 euro
nello stabilimento". Da qui la convinzione "che
le terme siano una risorsa collettiva, che non
può mai essere completamente privatizzata.
Nel rispetto delle esigenze economiche e di
sfruttamento dell'impresa concessionaria, che
paga un canone al consorzio idrotermale per
ricavare dei profitti, riteniamo che bisogna
maggiormente contemperare queste esigenze con
quelle della collettività e procedere verso una
maggiore socializzazione della risorsa termale,
che in fondo appartiene a tutta la comunità".
Diverse proposte, dunque, ma tutte "semplici e
di facile realizzazione [...]. Invitiamo il
consorzio idrotermale, l'Impresa Minieri e
l'Amministrazione comunale a prenderle in
considerazione, per migliorare la fruizione
della risorsa termale e l'immagine turistica
della nostra cittadina".
|