9 dicembre 2004
S.Salvatore T., il consiglio si infiamma
da Il Sannio Quotidiano - 07-12-2004

 

 

Il Consiglio si ‘infiamma’ sui fondi Cipe

San Salvatore Telesino

Nel corso dell’ultima riunione, sospeso e rimandato il voto sulla ripartizione

Documento congiunto dell’opposizione che ‘bolla’ di superficialità e faciloneria la maggioranza

di Vincenzo Palmieri

Una discussione animata, zeppa di spunti polemici, e poi la decisione di sospendere la votazione per il riparto dei fondi CIPE. Un episodio emblematico quello verificatosi nel corso dell’ultimo consiglio comunale cittadino svoltosi qualche giorno fa presso la casa municipale di Via Gioia. Il civico consesso si era riunito per discutere su quattro punti all’ordine ed il terzo così recitava: «Esame ed approvazione della proposta di riparto dei fondi CIPE ex l. 32/1992».

 

Un argomento che ha infiammato il dibattito generando una dura presa di posizione dei due gruppi consiliari di minoranza i quali hanno fatto preliminarmente osservare una circostanza paradossale: sia alla documentazione messa a disposizione dei consiglieri sia alla documentazione ufficiale posta agli atti del consiglio mancava l’allegazione della proposta di riparto dei fondi sui cui si sarebbe dovuto votare. «Come si può procedere ad una votazione se il Consiglio comunale non è a conoscenza delle indicazioni espresse dagli organi competenti?», ha stigmatizzato Fabio Romano, capogruppo di «Nuovi Orizzonti».

 

Di replica, il sindaco Creta ha proposto che il Consiglio comunale si esprimesse solo sulle percentuali da destinare ai vari capitoli previsti dal riparto. A sua volta, Emilio Bove, capogruppo di «Un nuovo giorno per San Salvatore», ha confermando i dubbi di legittimità espressi da Romano ed appellandosi al rispetto del regolamento comunale e della normativa in vigore ha dichiarato «che, non essendo stata approntata la ripartizione dei fondi, il Consiglio comunale non poteva confrontarsi su una proposta inesistente». Bove ha poi rilevato come «nonostante agli atti non vi fosse alcuna proposta di riparto dei fondi, in maniera del tutto contraddittoria, comparivano invece i pareri di regolarità espressi dai responsabili dei servizi».

 

Le minoranze, dunque, congiuntamente hanno dichiarato che non avrebbero partecipato alla votazione perché «palesemente illegittima e, quindi, priva di efficacia». Dopo una vivace discussione è scaturita la decisione finale. Su proposta del Presidente del Consiglio, Di Virgilio, il Consiglio ha rinviato la votazione sul riparto dei fondi CIPE demandando il tutto ad una prossima assise da celebrarsi prima della fine dell’anno. Intanto, una conferenza dei capigruppo sarà convocata dallo stesso Presidente del Consiglio al fine di approfondire le problematiche della questione e di definire i criteri e le modalità con cui dovranno essere ripartiti i fondi. Al termine del Consiglio i rappresentanti delle minoranze hanno stilato un dettagliato documento comune.

 

«I fondi Cipe (circa 200.000 euro) - si legge nel documento - attendono di essere destinati ai terremotati ed alle opere di urbanizzazione primaria. Tali fondi non possono essere assegnati perché l’amministrazione non ha ancora provveduto al riparto degli stessi. Purtroppo - proseguono le minoranze - ancora una volta ci troviamo a stigmatizzare la superficialità con cui si affrontano problematiche complesse e che riguardano l’economia generale della nostra comunità.

 

Queste incredibili gaffes non hanno solo ripercussioni amministrative ma danneggiano pesantemente i cittadini di San Salvatore Telesino che vedono ritardare gli stanziamenti a loro destinati e rallentare le iniziative di pubblica utilità che potrebbero dare nuovo impulso alla nostra già fragile economia. Per l’incapacità di chi amministra, i terremotati dovranno ancora aspettare.

 

E’ ora - concludono i due gruppi di minoranza - che questa maggioranza elabori una proposta concreta e la sottoponga all’approvazione del Consiglio». Un documento duro, quello dell’opposizione che, tra l’altro, ha preannunciato nuove iniziative congiunte ribadendo la disponibilità a procedere all’unisono sulle problematiche di interesse comunale.

 

    

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