«L’opposizione strumentalizza i fatti»
Pubblicato il
San Salvatore T. - Piccata replica del primo
cittadino alle critiche dei due gruppi di
minoranza consiliare
Il
sindaco Creta: «Confondono l’incapacità e la
negligenza con il rispetto dei tempi di legge»
di
Vincenzo Palmieri
Parco del Grassano, dopo le pesanti critiche dei
due gruppi di minoranza consiliare arriva la
piccata replica del sindaco Giuseppe Creta. «Per
la maggioranza - ha esordito Creta - non esiste
aria di tempesta sul Parco del Rio Grassano ma
solo aria di riflessione e prudenza nel
determinare gli indirizzi per una sua corretta
ed ottimale gestione.
La
convocazione del Consiglio voluta dalle
minoranze doveva trattare i criteri di utilizzo
del Parco, ma queste hanno preferito incentrare
la discussione solo ed esclusivamente su una
lingua di terreno costeggiante il corso d’acqua
confinante con un piccolo canale di scolo e con
la proprietà comunale, dove è stato realizzata
una struttura sportiva polivalente, fino ai
confini di Telese, per complessivi 8.290 metri
(particelle n. 33 e n. 88)». Creta, è poi
passato ad una dettagliata analisi della
questione. «Su queste particelle - ha spiegato -
il Genio Civile di Benevento, competente per le
aree demaniali, ha emesso nell’aprile dell’anno
scorso un decreto di concessione d’uso per 3
anni alla Società Sporting Grassano per attracco
canoe. Il Comune è stato messo a conoscenza dal
Genio Civile, con nota n. 0356222 del 29/4/04,
del decreto di concessione n. 29 del 22/4/04
emesso a favore dello Sporting Grassano. Non c’è
traccia negli uffici comunali di richieste
dell’Agenzia del Demanio di eventuali vincoli o
quant’altro sulle particelle demaniali,
ipotizzati dalle minoranze.
Il
Comune di S. Salvatore, come fatto presente al
Genio Civile per vie brevi e con note del 26/6/
e del 6/12/04, è stato autorizzato con delibera
della Deputazione Amministrativa n.255 del
21/11/94 del Consorzio di Bonifica della Valle
Telesina, quale organo usufruttuario generale
delle particelle demaniali dello Stato
interessate al Ramo Bonifiche, per cui ha
eseguito lavori, peraltro finanziati dalla
Regione Campania, di ampliamento e completamento
del Parco Rio Grassano.
La
concessione - ha continuato il sindaco - è
stata, comunque, rilasciata dal Genio Civile
senza sopralluogo e, a quanto è sembrato di
capire, basandosi su certificato catastale e su
planimetria dei luoghi, peraltro non aggiornata,
presentata dal Presidente dello Sporting
Grassano. Per quanto riguarda la legge 212
dell’11/8/03, a cui fanno riferimento le
‘informate’ minoranze, occorre chiarire che
l’art. 5-bis di detta legge, comma 5, onera il
Demanio, trascorsi i 180 giorni dall’entrata in
vigore della legge stessa (25/2/04), a dover
ricercare i responsabili di eventuali
sconfinamenti che non avessero presentato
istanza di acquisto, proponendo loro la
regolarizzazione entro 90 giorni dalla
comunicazione se pur con un incremento
dell’indennizzo del 15%, e solo dopo la mancata
regolarizzazione nei termini da parte degli
stessi procedere all’acquisizione gratuita al
demanio dei manufatti eventualmente sopra
costruiti. Il Demanio mai ha fatto questo
adempimento nei confronti del Comune, né avrebbe
potuto farlo, a nostro avviso, avendo avviato
l’istruttoria e di fatto impegnatosi, ben 7 mesi
prima della pubblicazione della legge 212, sulla
richiesta di concessione, presentata il 22/1/03
dal Presidente dello Sporting Grassano, per
l’uso delle particelle 33 e 88. Una legge non
produce effetti prima di essere approvata dal
Parlamento e quindi prima di essere pubblicata.
La
nutrita documentazione in possesso delle
minoranze - ha argomentato Creta - è stata
probabilmente fornita da chi, a differenza dei
comuni cittadini, ha una perfetta conoscenza
delle aree demaniali e di proprietà del Parco
del Grassano. Ci viene spontaneo chiederci e
chiedere: perché la Regione Campania abilitata,
tramite il Genio Civile, al controllo del
demanio dello Stato ricadente sul territorio
avrebbe finanziato tutti i lavori nel Parco del
Grassano se i relativi progetti e le relative
autorizzazioni allegate, ivi compresa quella del
Consorzio di Bonifica della valle Telesina, non
erano valide? Certezza è, allo stato, che il
Comune, ritenendo giuste le proprie
argomentazioni presentate alle autorità
competenti, ed avendo anche rivendicato
l’acquisto del terreno demaniale de quo qualora
non fossero state ritenute valide le
autorizzazioni ottenute, aspetta risposte
chiare, pur ritenendo che questo pezzo di
terreno, delimitato nei suoi confini, non
inficerebbe in alcun modo la gestione della
rimanente parte del parco, che ha una estensione
di ben 10 volte maggiore e cioè di circa 110.000
mq, posizionata per il 90% al lato opposto del
Rio Grassano.
Questa lunga lingua di terreno, interessata solo
per pochi metri dall’area di proprietà comunale
realmente fruibile, ove mai dovessero persistere
le condizioni di concessione d’uso per 3 anni
allo Sporting Grassano darebbe comunque colore
alle acque del Grassano con le variopinte canoe
e costituirebbe un valore aggiunto gratuito alla
già suggestiva ed affascinante area verde
intorno». Infine, Creta chiarisce anche un altro
aspetto della vicenda. «Per quanto riguarda i
responsabili - ha spiegato Creta-, questi hanno
solo affermato che, non avendo tutta la
documentazione a portata di mano e non volendo
dare informazioni inesatte, si sarebbero
riservati di fornire tutte le informazioni e le
risposte richieste dopo. Altra cosa è la non
conoscenza del problema.
L’unica verità e che dell’utilizzo del Grassano,
pur avendo richiesto per questo la convocazione
del Consiglio, le minoranze non ne hanno parlato
e hanno preferito occuparsi di altro. La
maggioranza ha invece portato all’attenzione del
Consiglio una proposta di indirizzi per la
stesura del capitolato d’oneri e la gara di
appalto ad evidenza pubblica per l’affidamento
della gestione del Parco e di tutte le
pertinenze annesse di proprietà del Comune,
dando, nel contempo, mandato ai qualificati
Responsabili Comunali dell’area Amministrativa e
Tecnica di provvedere in merito entro brevissimo
tempo. La richiesta di convocazione del
Consiglio delle minoranze ha anticipato solo di
qualche giorno una normale convocazione da parte
del Presidente del Consiglio per lo stesso
problema. In data 18/1/05 la Giunta ha approvato
gli atti di collaudo dei lavori di completamento
del Parco durati circa 3 anni e ultimati da
pochissimo, per cui era giunto il momento di
attivare le procedure di affidamento della
gestione.
Gli addetti ai lavori e non e tutti noi
amministratori sappiamo che quando su un
immobile comunale insistono lavori lo stesso non
può essere utilizzato da nessuno, compreso il
Comune. I tempi bisogna rispettarli. Per gli
amici delle minoranze rispettare i tempi di
legge significa negligenza e incapacità politica
della maggioranza. Risulta evidente la loro
strumentale chiave di lettura delle cose. Gli
organi competenti si stanno attivando per la
stesura del capitolato d’oneri per la gestione
del Parco la cui bozza, dopo aver raccolto anche
le indicazioni delle minoranze, come era ed è
nelle intenzioni della maggioranza, sarà
sottoposta all’approvazione definitiva del
Consiglio, dopo di che si procederà alla gara di
appalto ad evidenza pubblica, unica forma legale
e corretta, senza alcun sotterfugio da parte di
nessuno. Il Parco - ha concluso Creta - sarà
gestito da chi avrà le carte in regola e
dimostrerà le capacità economiche-finanziarie e
gestionali previste dalla legge e dalle norme
del capitolato d’oneri e ne garantirà lo
sviluppo turistico ed economico nel rispetto dei
vincoli di salvaguardia ambientale».
|