16 febbraio 2005
Creta: "L’opposizione strumentalizza i fatti"
da Il Sannio Quotidiano - 15-02-2005

 

 

«L’opposizione strumentalizza i fatti» Pubblicato il

San Salvatore T. - Piccata replica del primo cittadino alle critiche dei due gruppi di minoranza consiliare

Il sindaco Creta: «Confondono l’incapacità e la negligenza con il rispetto dei tempi di legge»

di Vincenzo Palmieri

Parco del Grassano, dopo le pesanti critiche dei due gruppi di minoranza consiliare arriva la piccata replica del sindaco Giuseppe Creta. «Per la maggioranza - ha esordito Creta - non esiste aria di tempesta sul Parco del Rio Grassano ma solo aria di riflessione e prudenza nel determinare gli indirizzi per una sua corretta ed ottimale gestione.

La convocazione del Consiglio voluta dalle minoranze doveva trattare i criteri di utilizzo del Parco, ma queste hanno preferito incentrare la discussione solo ed esclusivamente su una lingua di terreno costeggiante il corso d’acqua confinante con un piccolo canale di scolo e con la proprietà comunale, dove è stato realizzata una struttura sportiva polivalente, fino ai confini di Telese, per complessivi 8.290 metri (particelle n. 33 e n. 88)». Creta, è poi passato ad una dettagliata analisi della questione. «Su queste particelle - ha spiegato - il Genio Civile di Benevento, competente per le aree demaniali, ha emesso nell’aprile dell’anno scorso un decreto di concessione d’uso per 3 anni alla Società Sporting Grassano per attracco canoe. Il Comune è stato messo a conoscenza dal Genio Civile, con nota n. 0356222 del 29/4/04, del decreto di concessione n. 29 del 22/4/04 emesso a favore dello Sporting Grassano. Non c’è traccia negli uffici comunali di richieste dell’Agenzia del Demanio di eventuali vincoli o quant’altro sulle particelle demaniali, ipotizzati dalle minoranze.

Il Comune di S. Salvatore, come fatto presente al Genio Civile per vie brevi e con note del 26/6/ e del 6/12/04, è stato autorizzato con delibera della Deputazione Amministrativa n.255 del 21/11/94 del Consorzio di Bonifica della Valle Telesina, quale organo usufruttuario generale delle particelle demaniali dello Stato interessate al Ramo Bonifiche, per cui ha eseguito lavori, peraltro finanziati dalla Regione Campania, di ampliamento e completamento del Parco Rio Grassano.

La concessione - ha continuato il sindaco - è stata, comunque, rilasciata dal Genio Civile senza sopralluogo e, a quanto è sembrato di capire, basandosi su certificato catastale e su planimetria dei luoghi, peraltro non aggiornata, presentata dal Presidente dello Sporting Grassano. Per quanto riguarda la legge 212 dell’11/8/03, a cui fanno riferimento le ‘informate’ minoranze, occorre chiarire che l’art. 5-bis di detta legge, comma 5, onera il Demanio, trascorsi i 180 giorni dall’entrata in vigore della legge stessa (25/2/04), a dover ricercare i responsabili di eventuali sconfinamenti che non avessero presentato istanza di acquisto, proponendo loro la regolarizzazione entro 90 giorni dalla comunicazione se pur con un incremento dell’indennizzo del 15%, e solo dopo la mancata regolarizzazione nei termini da parte degli stessi procedere all’acquisizione gratuita al demanio dei manufatti eventualmente sopra costruiti. Il Demanio mai ha fatto questo adempimento nei confronti del Comune, né avrebbe potuto farlo, a nostro avviso, avendo avviato l’istruttoria e di fatto impegnatosi, ben 7 mesi prima della pubblicazione della legge 212, sulla richiesta di concessione, presentata il 22/1/03 dal Presidente dello Sporting Grassano, per l’uso delle particelle 33 e 88. Una legge non produce effetti prima di essere approvata dal Parlamento e quindi prima di essere pubblicata.

La nutrita documentazione in possesso delle minoranze - ha argomentato Creta - è stata probabilmente fornita da chi, a differenza dei comuni cittadini, ha una perfetta conoscenza delle aree demaniali e di proprietà del Parco del Grassano. Ci viene spontaneo chiederci e chiedere: perché la Regione Campania abilitata, tramite il Genio Civile, al controllo del demanio dello Stato ricadente sul territorio avrebbe finanziato tutti i lavori nel Parco del Grassano se i relativi progetti e le relative autorizzazioni allegate, ivi compresa quella del Consorzio di Bonifica della valle Telesina, non erano valide? Certezza è, allo stato, che il Comune, ritenendo giuste le proprie argomentazioni presentate alle autorità competenti, ed avendo anche rivendicato l’acquisto del terreno demaniale de quo qualora non fossero state ritenute valide le autorizzazioni ottenute, aspetta risposte chiare, pur ritenendo che questo pezzo di terreno, delimitato nei suoi confini, non inficerebbe in alcun modo la gestione della rimanente parte del parco, che ha una estensione di ben 10 volte maggiore e cioè di circa 110.000 mq, posizionata per il 90% al lato opposto del Rio Grassano.

Questa lunga lingua di terreno, interessata solo per pochi metri dall’area di proprietà comunale realmente fruibile, ove mai dovessero persistere le condizioni di concessione d’uso per 3 anni allo Sporting Grassano darebbe comunque colore alle acque del Grassano con le variopinte canoe e costituirebbe un valore aggiunto gratuito alla già suggestiva ed affascinante area verde intorno». Infine, Creta chiarisce anche un altro aspetto della vicenda. «Per quanto riguarda i responsabili - ha spiegato Creta-, questi hanno solo affermato che, non avendo tutta la documentazione a portata di mano e non volendo dare informazioni inesatte, si sarebbero riservati di fornire tutte le informazioni e le risposte richieste dopo. Altra cosa è la non conoscenza del problema.

L’unica verità e che dell’utilizzo del Grassano, pur avendo richiesto per questo la convocazione del Consiglio, le minoranze non ne hanno parlato e hanno preferito occuparsi di altro. La maggioranza ha invece portato all’attenzione del Consiglio una proposta di indirizzi per la stesura del capitolato d’oneri e la gara di appalto ad evidenza pubblica per l’affidamento della gestione del Parco e di tutte le pertinenze annesse di proprietà del Comune, dando, nel contempo, mandato ai qualificati Responsabili Comunali dell’area Amministrativa e Tecnica di provvedere in merito entro brevissimo tempo. La richiesta di convocazione del Consiglio delle minoranze ha anticipato solo di qualche giorno una normale convocazione da parte del Presidente del Consiglio per lo stesso problema. In data 18/1/05 la Giunta ha approvato gli atti di collaudo dei lavori di completamento del Parco durati circa 3 anni e ultimati da pochissimo, per cui era giunto il momento di attivare le procedure di affidamento della gestione.

Gli addetti ai lavori e non e tutti noi amministratori sappiamo che quando su un immobile comunale insistono lavori lo stesso non può essere utilizzato da nessuno, compreso il Comune. I tempi bisogna rispettarli. Per gli amici delle minoranze rispettare i tempi di legge significa negligenza e incapacità politica della maggioranza. Risulta evidente la loro strumentale chiave di lettura delle cose. Gli organi competenti si stanno attivando per la stesura del capitolato d’oneri per la gestione del Parco la cui bozza, dopo aver raccolto anche le indicazioni delle minoranze, come era ed è nelle intenzioni della maggioranza, sarà sottoposta all’approvazione definitiva del Consiglio, dopo di che si procederà alla gara di appalto ad evidenza pubblica, unica forma legale e corretta, senza alcun sotterfugio da parte di nessuno. Il Parco - ha concluso Creta - sarà gestito da chi avrà le carte in regola e dimostrerà le capacità economiche-finanziarie e gestionali previste dalla legge e dalle norme del capitolato d’oneri e ne garantirà lo sviluppo turistico ed economico nel rispetto dei vincoli di salvaguardia ambientale».

 

 

 

    

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