Progetto nuova chiesa, i due consiglieri di
minoranza si differenziano in Consiglio dal
resto del gruppo
Il
leader di ‘Insieme’: «Evidentemente, le loro
posizioni sono più vicine agli interessi della
maggioranza»
(anve)
"Quando due consiglieri di minoranza si
distaccano dalle posizioni del gruppo votando -
uno con la maggioranza e uno astenendosi - in
contrapposizione con le indicazioni della
compagine di appartenenza, significa,
evidentemente, che le loro posizioni sono più
vicine agli interessi perseguiti dalla
maggioranza. Di questo sono amareggiato, ma non
demotivato. Il mio impegno rimarrà... rispetterò
fino alla fine del mandato il patto sottoscritto
con gli elettori, continuerò ad adoperarmi con
determinazione e convinzione per un'alternativa
di progetto politico all'attuale governo di
Telese perchè sono ancora più convinto, dopo
questo primo anno di legislatura, che la
cittadina ha bisogno di un'inversione di
tendenza per poter perseguire un reale sviluppo
che sia nell'interesse di tutti e non di pochi".
La
dichiarazione di Gianni Liverini, capogruppo di
"Insieme per Telese", lista uscita sconfitta
alle scorse elezioni per pochi voti, equivale a
una presa di distanza dai consiglieri Giuseppe
Di Mezza e Rito Maglione che nel Consiglio
dell'altra sera sulla questione chiesa hanno
rimarcato la differenza dal resto del gruppo.
Sta per trionfare una scelta di tipo
ribaltonista da parte dei due? Più di
un'opportunità contingente la indicherebbe e a
dar retta al chiacchiericcio, al di là delle
stesse dichiarazioni di Liverini, le possibilità
crescono vertiginosamente man mano che le ore
scorrono e vanno ad irrobustire "strategie" di
riposizionamento sempre smentite ma che covano,
a nostro giudizio, nella maggioranza. Indicativi
i ripetuti elogi ad indirizzo di Maglione
pronunciati dal presidente del Consiglio,
Michele Martucci, nel corso dell'assemblea.
La
"antipatia" da contrapposizione indotta dalla
campagna elettorale è stata sostituita da
melense parole che evidenziano il feeling tra i
due nato all'ombra delle larghe fronde degli
alberi di viale Minieri, durante le passeggiate
pomeridiane. E' la politica della sfrontatezza,
tanto per essere in assonanza con i rami delle
piante? Sì, anche se quella ormai ha un callo
(generalizzato) piuttosto evidente e non fa più
notizia.
E'
la politica che porta spesso ad essere
conquistati dalle circostanze, dell'opportunismo
quotidiano, a discapito della fede o di patti
sottoscritti con gli elettori. Chi ha criticato,
come Di Mezza e Maglione, l'impostazione
amministrativa di questa maggioranza, come può
d'improvviso avvicinarcisi senza indurre qualche
confusione nel loro elettorato? Lo stesso vale
per la maggioranza. La risposta la attendiamo
dai diretti interessati. Anche se c'è chi giura
di conoscerla... |