2 settembre 2004
Quarto giorno della festa nazionale UDEUR
Varie fonti

 

 

ALLEANZA POPOLARE UDEUR

PROGRAMMA 6^ FESTA NAZIONALE

Telese Terme (BN) - 30 agosto - 5 settembre 2004

"RITORNO ALLA POLITICA" LA TERZA REPUBBLICA?

 

Giovedì 2 settembre 2004

 

Ore 17,00 Dibattito:

LE RIFORME ISTITUZIONALI

Modera: On. Prof. Lorenzo ACQUARONE - Professore Ordinario di Diritto Amministrativo

Intervengono: Sen. Domenico FISICHELLA - Vicepresidente Senato della Repubblica On. Roberto CALDEROLI - Ministro per le Riforme Istituzionali e Devoluzione Sen. Gavino ANGIUS - Capogruppo D.S. Senato della Repubblica On. Francesco GIORDANO - Capogruppo R.C. Camera dei Deputati On. Dario FRANCESCHINI - Coordinatore Nazionale della Margherita On. Stefano CUSUMANO - Capogruppo AP-UDEUR Camera dei Deputati

 


 

Il Mattino - Venerdì 3 Settembre 2004

 

LA KERMESSE TELESINA

GIUSY MALGIERI

 Telese Terme

 

«La modifica della Costituzione ha bisogno di un grande confronto, di un grande approfondimento e, se possibile, di un largo consenso».

 

Affonda subito il dito nella piaga l'on. Lorenzo Acquarone, aprendo l'incontro sulle riforme istituzionali che ha visto, tra gli altri, la partecipazione del vicepresidente del Senato, Domenico Fisichella. «Questo pacchetto di riforme - attacca l'on. Francesco Giordano, capogruppo di Rifondazione alla Camera dei Deputati - è contro lo spirito della Costituzione, perché viene attaccato il principio di eguaglianza. È un progetto confuso, che propone una devoluzione che penalizza le aree meridionali. Da parte nostra cercheremo di ridurre il danno.

 

Ha ragione Angius quando dice che se un cittadino del Ssud non può avere le stesse prestazioni sanitarie di un cittadino della Lombardia, viene meno il principio solidaristico. Noi non la vogliamo». «Guardiamo ai contenuti», invita il coordinatore nazionale della Margherita, Dario Franceschini che subito aggiunge: «Questa riforma è costruita su un equilibrio che non è modificabile nelle parti essenziali». «Abbiamo eccepito - rincara Gavino Angius, capogruppo DS al Senato - due questioni rilevantissime: il principio di unità può essere messo in discussione dalla devolution, il principio di uguaglianza viene incrinato.

 

Questo governo è nato sulla base di un patto politico molto preciso che ha coinvolto la Lega Nord e che vede nel cambiamento di 43 articoli della Costituzione il collante della coalizione di centrodestra. Calderoni non può da una parte dirsi aperto al confronto e dall'altra assicurare i suoi che se cambia la legge la Lega se ne va». Ma fortemente critico nei confronti della riforma è lo stesso Fisichella. «Questo disegno di legge costituzionale - dice il vice presidente del Senato - non deve passare. E non perché se si attenuano certe cose, si dice che siamo di fronte ad un federalismo di facciata e se si accentuano delle altre, si dice che siamo di fronte ad un eccesso di federalismo.

 

Ma si respinge semplicemente perché non corrisponde agli interessi profondi, reali della nazione». «E' un processo di riforme - evidenzia dal canto suo l'on. Stefano Cusumano - che viene vissuto come un mercimonio che serve a coprire le difficoltà della CDL. Siamo in presenza di una scelta dissennata che offre a noi solo la possibilità di marcare la nostra differenza e per questo ho apprezzato molto Fisichella quando ha marcato la sua differenza». E sulle garanzie costituzionali, Fisichella precisa che «ormai la stragrande maggioranza della produzione legislativa è governativa, non è più frutto di iniziativa parlamentare. Al Parlamento resta la funzione del controllo politico, ma anche questa si sta indebolendo. C'è una corsa allo smembramento dello Stato, in una logica indiscriminata. Confermo, pertanto, la mia critica alla legge di riforma costituzionale». No alle riforme istituzionali, dunque? «La nostra contrarietà a questo disegno di riforme - conclude Angius- non ci porta a dire che la riforma delle istituzioni non sia necessaria».

 

 


 

Il Sannio Quotidiano - 03-09-2004

Riforme, coro di ‘no’ al centrodestra 

Ds, Udeur e Rifondazione uniti contro la proposta della Casa delle Libertà Fisichella (An) in sintonia con l’Ulivo: «Il disegno di legge sul federalismo non deve passare»

da Telese Terme Luigi Barone

 

“Un’Assemblea costituente per far ripartire un confronto vero sulla riforma dello Stato, oppure, per ora, si discuta solo di federalismo”. Questa la proposta che Gavino Angius, capogruppo dei Ds al Senato, ha lanciato alla maggioranza della Casa delle Libertà dal palco delle Terme di Telese, per evitare che il dibattito sulle riforme si trasformi in una “presa in giro”. Ha chiesto, l’esponente della Quercia, che si facciano “proposte davvero innovative di percorso o, allora, non dico che il confronto tra maggioranza e opposizione sia una perdita di tempo, perché è sempre utile confrontarsi, ma quantomeno rischiamo di prendere in giro l’Italia. E a questo gioco noi non dovremmo starci”.

 

Ha chiamato direttamente in causa il presidente del Consiglio, il capogruppo diessino: “Berlusconi faccia una dichiarazione solenne che impegna la maggioranza a riaprire il confronto con l’opposizione sulle riforme in modo da ricominciare da capo”. E’ andato oltre, Angius: “Il federalismo messo a punto dalla maggioranza e il disegno di legge costituzionale che lo comprende non sono stati criticati solo dai governatori del centrosinistra. Le critiche sono arrivate da tutti, con toni anche abbastanza aspri e argomenti piuttosto convincenti.

 

Mi auguro e spero che il ministro Calderoli abbia quei sussulti di ripensamento che sono balenati l’altro ieri”. Anche Dario Franceschini, coordinatore nazionale della Margherita, ha aperto le porte al dialogo “a patto che la maggioranza mostrerà una vera disponibilità alle ragioni dell’opposizione”. In seguito, l’esponente rutelliano ha ricordato che “la Margherita non si è mai sottratta al dialogo perché quando si tratta di riformare le regole è giusto che ci provino insieme maggioranza e opposizione.

 

Fino a oggi abbiamo trovato un muro, quindi non ci bastano più le dichiarazioni di disponibilità a dialogare se, poi, non sono seguite da atti parlamentari. Fra dieci giorni cominceremo in Aula, vedremo – ha concluso Franceschini - se avranno voglia di recepire le indicazioni dell’opposizione o se fanno soltanto finta”. Un vero e proprio stop al disegno di legge costituzionale preparato dalla Casa delle Libertà è giunto da un esponente della stessa maggioranza, il dirigente di Alleanza nazionale e vice presidente del Senato, Domenico Fisichella.

 

“Il disegno di legge costituzionale sul federalismo non deve passare. Il federalismo non ha nulla a che vedere con la nostra storia, altrimenti il nostro Stato sarebbe nato in maniera diversa”, ha sentenziato il professore alleatino. Che, poi ha chiesto: “Perché noi dovremmo transitare da uno Stato unitario a uno Stato federale se abbiamo la stessa lingua e la stessa religione? La transazione creerebbe dieci anni di conflitti istituzionali in un momento strategico per la costruzione dell’Europa”.

 

E’ andato oltre, il vice presidente di Palazzo Madama: “Non ci indeboliremmo per inseguire un cappello ideologico che non ha ragioni storiche e culturali. L’Italia – ha concluso Fisichella – deve essere un Paese forte in un’Europa forte”. Una bocciatura, quella avanzata dall’esponente del partito di Fini, che è arrivata mentre a Roma riprendevano i lavori del tavolo tecnico di maggioranza sulle riforme. Durissimo verso il progetto di riforma, anche il capogruppo dell’Udeur alla Camera dei Deputati, Nuccio Cusumano. “Siamo di fronte ad un mercimonio che tende a sistemare le questioni all’interno della Casa delle Libertà”, ha tuonato il mastelliano.

 

“Siamo assolutamente contrari al progetto di revisione costituzionale e pur di fermarlo siamo pronti a sottoscrivere la pregiudiziale di incostituzionalità”, ha annunciato Cusumano. Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo di Rifondazione comunista alla Camera, Francesco Giordano: “Siamo pronti ad una grande battaglia per non far passare l’impostazione della Casa delle Libertà”. Da Telese Terme, un coro di ‘no’ al disegno di legge costituzionale: in vista tempi davvero duri per la Casa delle Libertà.

 

 


 

Foto di Giuseppe Grimaldi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

    

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