2 settembre 2004
Quarto giorno della festa nazionale UDEUR
Varie fonti

 

 

ALLEANZA POPOLARE UDEUR

6^ FESTA NAZIONALE

Telese Terme (BN) - 30 agosto - 5 settembre 2004

"RITORNO ALLA POLITICA" LA TERZA REPUBBLICA?

 

Giovedì 2 settembre 2004

 

 

Ore 19,00 Dibattito:

LA GASPARRI UN ANNO DOPO

Modera: Massimo MILONE - Presidente Unione Cattolica Stampa Italiana

Intervengono: On. Maurizio GASPARRI - Ministro delle Comunicazioni On. Alessandro DE FRANCISCIS - Capo della Segreteria Politica AP-UDEUR On. Massimo OSTILLIO - Parlamentare AP-UDEUR Dott. Flavio CATTANEO - Direttore Generale RAI Dott. Fedele CONFALONIERI - Presidente MEDIASET Dott. Fabrizio GRASSI - Amministratore Delegato LA 7 Dott. Tullio CAMIGLIERI - Direttore Comunicazione SKY Dott. Boris BIANCHERI - Presidente FIEG

 


 

Il Mattino - Venerdì 3 Settembre 2004

Il direttore Rai e Confalonieri promuovono la Gasparri

Nel 2005 la privatizzazione

 

DALL'INVIATO PIETRO PERONE

Telese.

 

Si parla della legge Gasparri, presente il ministro, a soli quattro mesi dall'entrata in vigore. Un po’ presto per stilare bilanci, tanto che Clemente Mastella si preoccupa di un pezzo di televisione del passato più che del futuro e provoca il direttore generale della Rai, Flavio Cattaneo, giunto anch'egli alla festa dell'Udeur: «Il nostro popolo - dice - ti chiede di fare in modo che Pippo Baudo ritorni in Rai». Richiesta esplicita a cui Cattaneo risponde con un «vedremo», per poi aggiungere «...ed è già una grande apertura e non dipende soltanto da noi».

 

Tentativi di rasserenamento sul fronte televisivo per dimostrare soprattutto che pluralismo e funzione dell'azienda pubblica sono garantiti, tanto che il vertice della Rai nel prossimo futuro dovrà essere nominato con i due terzi della commissione di vigilanza: «Non si potrà quindi procedere a maggioranza - spiega Maurizio Gasparri - e prevedo che il solo Mastella avrà i voti necessari per essere eletto presidente». Una battuta, «ma visto che tutti lo tirano per la giacca...», scherza il ministro.

 

Gasparri sottolinea che entro il 2005 la Rai sarà privatizzata e lancia la sfida agli editori dei giornali che a Telese sono presenti con il presidente della Fieg, Boris Biancheri. Loro denunciano lo scarso gettito pubblicitario che arriva a quotidiani e periodici che vendono meno copie rispetto a dieci anni fa. E lui ribatte: «Investite nel digitale terrestre».

 

Mentre Cattaneo rivela che trenta imprenditori hanno presentato un piano industriale per ottenere uno dei canali che la Rai cederà ai privati. Sarà presto per i bilanci, ma Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, è più ottimista: «Il tempo darà giustizia a una legge che regolamenta un sistema che offre grandi opportunità per tutti». Dai network alla Rai, passando per le tv locali che potranno coprire in collegamento fra loro il 50 per cento della popolazione per un limite di sei regioni.

 

Tutto bene dalla visuale Mediaset, c'è intanto un vincolo che a Confalonieri non va giù: il divieto a mostrare minori di 14 anni negli spot televisivi. «Problema da risolvere perché le multinazioanali - dice - producono filmati su scala mondiale». Come fare con i pannolini? Contenti i grandi, altrettanto i piccoli: da Tullio Camiglieri, direttore di Sky, a Fabrizio Grassi a capo di La7: «Con il digitale anche i gruppi minori hanno la possibilità di crescere». Dopo mesi di polemiche, i richiami di Ciampi, il rinvio alle Camere, almeno tra le parti rappresentate alla festa dell’Udeur sembra tornare un po' di sereno.

 

Auspicio iniziale di Sandro De Franciscis, deputato dell'Udeur, che ribadendo il giudizio negativo del centrosinistra, invita a uscire dalla contrapposizione per giudicare in profondità «una legge di fatto vigente». Realismo riformista nel tentativo di sanare disparità come quella denunciata dagli editori.

 

 


 

Il Sannio Quotidiano - 03-09-2004

 

Gasparri: «La questione vera non è il digitale ma i cinesi...»

A un anno dal varo della legge

 

da Telese Terme Paolo Bocchino

 

Bisogna stare attenti ad avanzare, anche a titolo puramente ipotetico, la candidatura di Clemente Mastella a prossimo presidente della Rai: la platea udeurrina potrebbe prorompere, come accaduto, in un lungo applauso. “Con questa legge – faceva notare il ‘padre’ della riforma del sistema radiotelevisivo, Maurizio Gasparri – non sarebbe vietato a Clemente, che peraltro è giornalista, di essere eletto alla guida della Rai”. Attimo di silenzio della platea, poi l’applauso fragoroso e la doverosa puntualizzazione del Ministro: “Lo dicevo per dire delle tante novità introdotte da questo testo, tra le quali la possibilità per il Parlamento di eleggere i due terzi del Cda e il presidente, fino all’entrata in scena definitiva degli azionisti privati”.

 

E tutto sommato, va detto, quello appena citato è stato lo spunto più vivace di un confronto, ‘La Gasparri un anno dopo’, che ci si attendeva foriero di maggiori furori dialettici. Prova tangibile che il testo firmato dal ministro finiano vive un momento di quiete dopo le mille polemiche precedenti il varo (previa fiducia). Non ci si aspettava certo che fosse Fedele Confalonieri a sollevare i punti oscuri della Gasparri: “Il tempo darà giustizia a questa legge”, si è detto sicuro il presidente Mediaset. “Le 700 tv locali presenti in Italia dimostrano che nel nostro Paese il pluralismo c’è eccome”, ha aggiunto il referente del gruppo televisivo del presidente del Consiglio. “Con il digitale la Rai sarà in grado di assicurare servizi innovativi”, il commento del numero uno di Viale Mazzini, Flavio Cattaneo. Tullio Camiglieri ha ricordato i traguardi raggiunti da Sky rivendicando maggiori opportunità di crescita.

 

La voce della carta stampata era quella del presidente della Federazione Italiana Editori Giornali, Loris Biancheri: “C’è ancora troppo divario tra le risorse pubblicitarie che vanno alle tv e quelle appannaggio dei giornali. Bisogna intervenire”, ha evidenziato il successore di Luca di Montezemolo al vertice della Fieg. “Questa legge dà nuove opportunità alle piccole tv” sosteneva l’amministratore delegato de La 7, Fabrizio Grassi. Fairplay o reale convincimento della bontà del nuovo impianto normativo? Gasparri non sembrava porsi il problema più di tanto: “Il digitale è sempre più il linguaggio dei nostri giorni, una sorta di esperanto moderno.

 

E’ vero che la storia delle più importanti innovazioni è costellata di critici della prima ora spazzate via dai fatti – ha aggiunto il ministro - ma bisogna comprendere che il vero problema non è digitale si – digitale no, bensì il prorompente avvento della Cina nei mercati mondiali”. Breve passo indietro per raccontare della petizione personale pro Baudo intentata seduta stante da Mastella all’indirizzo di Cattaneo, accolta dal presidente Rai con un “vedremo” meno interlocutorio di quanto sembri.

 


 

 

Foto di Giuseppe Grimaldi

 

 

    

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