1 settembre 2004
Terzo giorno della festa nazionale UDEUR
Giuseppe Grimaldi

 

 

ALLEANZA POPOLARE UDEUR

6^ FESTA NAZIONALE

Telese Terme (BN) - 30 agosto - 5 settembre 2004

"RITORNO ALLA POLITICA" LA TERZA REPUBBLICA?

 

Mercoledì 1 settembre 2004

 

Ore 19,00 Dibattito:

LA RIFORMA DELLE PENSIONI: LUCI ED OMBRE

Introduce: Sen. Alfredo D'AMBROSIO - Senatore AP-UDEUR

Modera: On. Paolo CIRINO POMICINO - Capogruppo AP-UDEUR Parlamento Europeo

Intervengono: On. Roberto MARONI - Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali On. Alfonso GIANNI - Responsabile Settore Lavoro Rifondazione Comunista Prof. Renato BRUNETTA Dott. Beniamino LA PADULA - Coordinatore Dipartimento Riforme Fiscali della CGIL Dott. Pierpaolo BARETTA - Segretario Confederale CISL Dott. Cesare DAMIANO - Responsabile settore lavoro DS Conclude: On. Lorenzo MONTECUOLLO - Capogruppo AP-UDEUR Commissione Lavoro Camera dei Deputati

 


Il Sannio Quotidiano - 02-09-2004

Pensioni, «una riforma piena di ombre»

IL DIBATTITO

da Telese Terme

Paolo Bocchino

Il match dialettico sulla riforma delle pensioni va alle ombre. Il tema del convegno della serata, ‘Riforma delle pensioni: luci ed ombre’, prevedeva infatti una sorta di confronto accusa – difesa sull’impianto normativo recentemente varato, grazie all’istituto della fiducia, dall’esecutivo Berlusconi. Assente il ministro al Welfare Roberto Maroni, si è fatto invero gravoso il compito del suo sostituto naturale, il sottosegretario Antonio Vegas, costretto a rispondere al fuoco di fila allestito dagli esponenti sindacali Beniamino La Padula (Cgil) e Pierpaolo Baretta (Cisl), dal deputato di Rifondazione Alfonso Gianni, dal diessino Cesare Damiano e dagli udeurrini Alfredo D’Ambrosio e Paolo Cirino Pomicino. “Riforma inutile e che parte da presupposti di falsità” esordiva D’Ambrosio. “Vedo ben poche luci nella riforma” gli faceva eco La Padula.

“Concentrare nell’arco di 4/5 anni il sostanziale blocco dei pensionamenti – aggiungeva il responsabile economico della Cgil – vuol dire un quasi automatico stop dell’accesso al mondo del lavoro delle giovani leve”. Per il segretario confederale Cisl, Baretta, “questa legge è sbagliata, non possiamo lasciarla così com’è”. Secondo il bertinottiano Gianni, “l’Italia sta legiferando contro il bene dei propri figli. Numeri alla mano, si tratta di una riforma che toglie speranze alle future generazioni, costringendole a lavorare per pagare le pensioni ai loro padri”. Il responsabile del settore Lavoro dei Ds, Damiano, evidenziava come “dal ’68 è la prima volta che un governo mette mano a una riforma tanto pesante senza ascoltare i sindacati e per di più a colpi di fiducia”.

“La flessibilità di per sé – aggiungeva il capogruppo Udeur al Parlamento Ue, Paolo Cirino Pomicino - non è un concetto sbagliato, anzi. Ma diventa dannosissimo quando applicato in un Paese che non cresce, perché si traduce soltanto in una precarizzazione dei lavoratori che fa gioco solo a chi vuole speculare sulla loro pelle”. Solo ombre, dunque, nella riforma varata dal Governo, solo in parte rischiarate dall’intervento di Vegas: “Ciò che abbiamo fatto va proprio nell’interesse delle giovani leve. Non questa, ma la riforma Dini ha realmente modificato in profondità il sistema, introducendo il meccanismo della verifica nel 2005 che tutti vogliono scongiurare. Anche il tanto criticato ‘scalone’ del 2008 è stato invece introdotto per evitare di calare da subito una mannaia”.


 

 

Foto di Giuseppe Grimaldi

 

 

 

 

 

 

 

 

    

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