25 ottobre 2004
Forti i rischi d'infiltrazione malavitosa
da La Voce della Campania

 

 

PARLA IL PREFETTO DI BENEVENTO

ISOLA FELICE ADDIO...


 

Forti i rischi d'infiltrazione malavitosa nell'economia locale. Ecco la diagnosi del prefetto Mario D'Ambrosi, a un anno dal suo insediamento.

ANTONIO ESPOSITO

«Il primo giorno che sono venuto qui, ho cercato di chiarire subito che io non ero affatto convinto che Benevento era un'isola felice. L'ho detto in maniera chiara e lo ripeto oggi. Qui la situazione è soddisfacente sul piano della sicurezza e dell'ordine pubblico. Però, vi è sempre il tentativo di gruppi criminali, presenti nelle province vicine, di infiltrarsi nell'economia sannita, per gestire attività commerciali ed imprenditoriali ed i copiosi flussi in arrivo per la realizzazione di grosse opere, come il raddoppio della Benevento-Caianello».

 

Le parole del prefetto Mario D'Ambrosi, giunto nel capoluogo sannita un anno fa, sono ferme e decise. Il rischio di una penetrazione camorristica nel Sannio è fortemente presente. Segnali preoccupanti arrivano, ad esempio, da Telese Terme, dove, stando alle indagini della Dia e alle notizie rimbalzate sulla stampa, avrebbe allungato i tentacoli il clan dei Casalesi, riciclando denaro sporco nel campo dell'edilizia e dei supermercati. Il caso è esploso qualche mese fa ed ha acceso un vivace dibattito nella cittadina termale.

 

Cosa si può fare per arginare l'assalto criminale sul fronte degli appalti?

Per consentire ai comuni di poter acquisire preventivamente notizie ed informazioni sui requisiti delle imprese che partecipano alle gare d'appalto, stiamo definendo il 'Patto per la Legalità'. Questo protocollo, elaborato insieme alle associazioni di categoria, potrà essere un utile strumento per far sì che le aggiudicazioni ed i contratti si svolgano nel pieno rispetto delle norme e delle regole.

 

Negli ultimi tempi abbiamo assistito ad una raffica di rapine agli uffici postali, di attentati ai distributori di carburanti. Un incendio ha devastato l'ufficio urbanistica del comune di Benevento. Il fenomeno estorsivo continua ad aumentare. La delin­quenza ha raggiunto punte eclatanti a San Giorgio del Sannio. Quali misu­re si possono mettere in campo?

Il Sannio ha ancora una situazione ottimale, nel senso che ha indici di criminalità abbastanza contenuti, ma bisogna far sì che la sicurezza reale, ricavabile dai dati statistici, secondo cui i reati sono al di sotto della inedia nazionale, coincida con la sicurezza percepita, che è quella che ciascun cittadino avverte. Occorre un'azione di intelligence e di prevenzione. Per individuare gli estorsori ci vuole la collaborazione delle persone colpite. Come pure è necessario che le imprese, anche gli uffici, adottino i sistemi di difesa offerti dalla tecnologia, come, per esempio, la tele-sorveglianza. Speriamo in futuro di poter estendere il poliziotto di quartiere, presente per ora al centro e a Rione Ferrovia, in tutte le zone della città.

 

Nel mese scorso è stato arrestato Saverio Sparandeo, latitante da più di due anni, considerato il capo dell'omonimo clan. Durante l'estate, un blitz ha portato in carcere altri sei aderenti allo stesso sodalizio. Come si presenta ora il quadro della criminalità locale?

I clan che operano nel territorio sannita si riferiscono ad una mappa ormai vecchia, che va aggiornata, perché sicuramente c'è stata un'evoluzione. Sostanzialmente, però, va considerato che oggi gli schemi tradizionali, ai quali eravamo abituati, probabilmente non sono più uno strumento utile per leggere la presenza o l'articolazione territoriale dei clan. Da questo punto di vista la criminalità ha cambiato modus operandi, per cui ci possono essere anche dei gruppi isolati, ma, in ogni caso, si tratta, per fortuna, ancora di elementi che si muovono senza avere alle spalle un'organizzazione come quelle del casertano e del napoletano.

 

Una delle piaghe più allarmanti della città di Benevento è rappresentata senza dubbio dalla diffusione della droga. Quali iniziative sono in cantiere?

La lotta all'uso e allo spaccio degli stupefacenti è un'altra priorità nell'agenda delle forze di polizia. Questo problema è una drammatica realtà e tende ad espandersi e ad aumentare,
perché i giovani, oggi, hanno dei modelli di vita che facilitano il consumo delle droghe, e perché sul mercato si trovano sostanze cosiddette leggere o chimiche che non danno totale assuefazione e vera dipendenza, per cui 'passata la nottata' di un fine-settimana, si ritorna alla normalità. Negli ultimi anni sono stati arrestati sessanta spacciatori e sequestrate anche alcune piantagioni di canapa. Per offrire ai giovani nuove occasioni di aggregazione e di ricreazione, abbiamo invitato i comuni a dare massimo spazio ai cosiddetti oratori. 
       

 

 

 

    

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