29 novembre 2004
Calcio a 5: Intervista al Mister Fasano
Giovanni Guerriera

 

 

     

 

Il campionato di serie C2 ha visto impegnato il Gs con squadre molto competitive ma soprattutto molto organizzate. L’emozione di disputare questo campionato ha interessato tutta la società ma soprattutto i ragazzi della nostra squadra. Naturalmente le maggiori difficoltà del campionato di C2, hanno portato il Gs a subire delle brutte sconfitte, in alcuni casi dovute all’inesperienza della squadra e alla mancanza per infortunio di validi elementi. Nonostante ciò un Mister caricato e spronante come Fasano sta cercando di guidare la società verso i suoi obiettivi facendo integrare nel gruppo storico i ragazzi più giovani.

 

Mister lei è alla sua prima esperienza come allenatore, descriva le sue emozioni e sensazioni incontrate in questa avventura.

Innanzitutto ringrazio la società telesina per la fiducia che mi ha concesso; non è da tutti intraprendere questa avventura per la prima volta. Non nascondo che l’emozione di allenare è una bellissima sensazione che spero durerà a lungo. Anche in questa mia nuova esperienza sto cercando di far rispettare i valori che sono alla base dello sport e di questa società. Io credo in questo progetto non solo perchè sono stato uno dei fautori, ma soprattutto perché ho da sempre una passione sfrenata per questo sport. Diciamo che da quando ho abbandonato la strada del calcio giocato, il naturale proseguo per me era quella da allenatore.

 

Non posso non chiederle gli obiettivi di questa stagione

La salvezza, e credo che se il gruppo resterà unito e la società collaborerà alla causa si riuscirà nell’ obiettivo prefissato. Non è facile, però con la continuità e l’impegno tutto può accadere; le squadre del nostro girone sono molto competitive e soprattutto alcune hanno il vantaggio dell’esperienza in questo campionato che non è poco.

 

Che tipo di rapporto ha instaurato con i suoi giocatori

Io penso che la prima regola importante sia quella di rispettare i ruoli; se si riesce a trovare un equilibrio e non si tralascia l’importante aspetto dei rapporti umani, tutto si può ottenere. Nella mia squadra ci sono ragazzi anche più grandi di me, sposati e lavoratori naturalmente, che utilizzano l’allenamento come valvola di sfogo allo stress quotidiano; per questo motivo ho cercato di impostare l’allenamento non solo sul lavoro ma soprattutto sul divertimento. Anche i ragazzi più giovani che ancora studiano, vedono giustamente nell’allenamento un momento utile per divertirsi e per lavorare con il gruppo. A questi livelli il Mister deve essere in grado di capire le esigenze dei suoi ragazzi se vuole creare gruppo e superare le difficoltà.

 

Mister, spesso sulla panchina della prima squadra ci sono i giovani della società, i ragazzi della juniores. Per lei sono un base fondamentale?

Certamente; anche nel nostro piccolo avere avuto anche le squadre allievi e juniores nelle passate stagioni, ci ha permesso di crescere nella società giovani come Diodato, Grasso, Selvaggio e tanti altri che sono oggi elementi che contribuiscono alla causa. L’integrazione persistente tra gruppo storico e giovani giocatori, è la cosa più interessante che la società è riuscita a creare.

 

    

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