Il campionato di serie C2 ha visto impegnato il
Gs con squadre molto competitive ma soprattutto
molto organizzate. L’emozione di disputare
questo campionato ha interessato tutta la
società ma soprattutto i ragazzi della nostra
squadra. Naturalmente le maggiori difficoltà del
campionato di C2, hanno portato il Gs a subire
delle brutte sconfitte, in alcuni casi dovute
all’inesperienza della squadra e alla mancanza
per infortunio di validi elementi. Nonostante
ciò un Mister caricato e spronante come Fasano
sta cercando di guidare la società verso i suoi
obiettivi facendo integrare nel gruppo storico i
ragazzi più giovani.
Mister lei è alla sua prima esperienza come
allenatore, descriva le sue emozioni e
sensazioni incontrate in questa avventura.
Innanzitutto ringrazio la società telesina per
la fiducia che mi ha concesso; non è da tutti
intraprendere questa avventura per la prima
volta. Non nascondo che l’emozione di allenare è
una bellissima sensazione che spero durerà a
lungo. Anche in questa mia nuova esperienza sto
cercando di far rispettare i valori che sono
alla base dello sport e di questa società. Io
credo in questo progetto non solo perchè sono
stato uno dei fautori, ma soprattutto perché ho
da sempre una passione sfrenata per questo
sport. Diciamo che da quando ho abbandonato la
strada del calcio giocato, il naturale proseguo
per me era quella da allenatore.
Non posso non chiederle gli obiettivi di questa
stagione
La salvezza, e credo che se il gruppo resterà
unito e la società collaborerà alla causa si
riuscirà nell’ obiettivo prefissato. Non è
facile, però con la continuità e l’impegno tutto
può accadere; le squadre del nostro girone sono
molto competitive e soprattutto alcune hanno il
vantaggio dell’esperienza in questo campionato
che non è poco.
Che tipo di rapporto ha instaurato con i suoi
giocatori
Io penso che la prima regola importante sia
quella di rispettare i ruoli; se si riesce a
trovare un equilibrio e non si tralascia
l’importante aspetto dei rapporti umani, tutto
si può ottenere. Nella mia squadra ci sono
ragazzi anche più grandi di me, sposati e
lavoratori naturalmente, che utilizzano
l’allenamento come valvola di sfogo allo stress
quotidiano; per questo motivo ho cercato di
impostare l’allenamento non solo sul lavoro ma
soprattutto sul divertimento. Anche i ragazzi
più giovani che ancora studiano, vedono
giustamente nell’allenamento un momento utile
per divertirsi e per lavorare con il gruppo. A
questi livelli il Mister deve essere in grado di
capire le esigenze dei suoi ragazzi se vuole
creare gruppo e superare le difficoltà.
Mister, spesso sulla panchina della prima
squadra ci sono i giovani della società, i
ragazzi della juniores. Per lei sono un base
fondamentale?
Certamente; anche nel nostro piccolo avere avuto
anche le squadre allievi e juniores nelle
passate stagioni, ci ha permesso di crescere
nella società giovani come Diodato, Grasso,
Selvaggio e tanti altri che sono oggi elementi
che contribuiscono alla causa. L’integrazione
persistente tra gruppo storico e giovani
giocatori, è la cosa più interessante che la
società è riuscita a creare. |