06/03/05
Seconda tappa del Trofeo Nazionale Centri
storici 2005.
Gli orientisti di Elea si fanno onore a Bologna
conquistando con Davide Pecora il podio degli
over 35.
Dopo il rinvio per neve della gara di Orvieto il
30 gennaio, il dodicesimo posto di Firenze della
settimana successiva mi aveva lasciato l’amaro
in bocca. Una straordinaria nevicata sulla A1
poi mi aveva costretto a tornare indietro quando
ormai ero quasi arrivato a Terni per il Trofeo
Etruria.
Bologna mi porterà bene, mi dico, e così decido
di partire da solo.
Sono le 23.30 di sabato 5 marzo, San Remo sta
per proclamare Renga vincitore del 55° Festival,
nel collegio Erasmus la stanza è calda ed
ospitale e così, dopo un lungo viaggio in
Eurostar e un cheese-burger, è il letto a farmi
compagnia.
Bologna - Piazza Maggiore
Il
ritrovo, alle 8.30 di domenica, a 400 metri dal
mio alloggio, è in piazza Maggiore, molto
simile a Piazza Grande di Modena, solo un po’
più grande come giustamente si intuisce dal
nome. Ai piedi dell’ imponente basilica di
S.Petronio il Circolo Dozza ha predisposto in
modo impeccabile tutto l’apparato organizzativo
compreso gli immancabili biscotti di pastafrolla
che ormai sono il simbolo del ristoro
orientistico.
Bologna - Basilica di San Petronio
Il
sole, finalmente in cielo, con una temperatura
intorno ai 6 gradi è il clima perfetto per una
park-o. La sgambata di riscaldamento mi
suggerisce il mio buono stato di forma e così,
dopo una chiacchierata al trotto con gli amici
del Lazio, eccomi nel recinto della pre-partenza
al minuto 42.
Via! Arrivo lungo alla prima e lascio una decina
di secondi, ma l’errore mi serve per farmi
cambiare ritmo. Dalla due alla tre il tratto è
lungo e la galoppata è veloce. Alla successiva
mi sorprende punzonare in un vicolo cieco e
così, in uscita, involontariamente aiuto qualche
collega: per fortuna non riconosco tra loro miei
diretti avversari.
La
cinque e la sei scivolano via senza problemi e
mi preparo così per la zona più tecnica della
“Montagnola”. Me ne esco solo con una leggera
sbavatura e volo alla dieci dove due scelte
errate di percorso mi costringono a lasciare sul
campo circa un minuto. La famosa Torre degli
Asinelli mi suggerisce che l’arrivo non è
lontano, ma la concentrazione è al massimo nelle
ultime sei lanterne, vicine, ma con cambi
continui di direzione. Consegno il cartellino
dopo 48 minuti e trentuno secondi evitando ad
uno dei giudici di usare le forbici: sono ancora
lucido.
Continuo la corsa fin sotto la doccia: nel
collegio hanno atteso che finissi la gara per le
pulizie di rito. Mi ritrovo poco più tardi ad
attendere l’ora di partenza del treno nei
bellissimi giardini della Montagnola: contemplo
il trofeo di cristallo appena conquistato mentre
il pennarello rosso scivola sulla carta oleata
alla ricerca delle scelte di percorso
effettuate. Me la rido perché consapevole che la
gara è andata bene. Grazie S.Petronio. |