25 agosto 2004
Telese è sempre il paese dei paradossi ...
Giuseppe Grimaldi

 

 

Telese Terme continua a rimanere il paese dei paradossi. Si continuano ad "offendere" le numerose risorse naturali che dovrebbero fungere da attrattiva per coloro che cercano località "ridenti" non afflitte dallo smog e dal cemento.

Se il lago, grazie a quelli che dovevano essere "interventi migliorativi", vive una lenta agonia, il resto del paese non è da meno e continua a sprofondare nell'indifferenza.

 

 

Purtroppo è vero: da chi ci amministra dobbiamo aspettarci pochi aiuti. L'abitudine diffusa di non risolvere le problematiche, ma preferibilmente evitarle è un esempio di straordinaria continuità.

Il Seneta sembra essere destinato ad una morte imminente. Si assiste, ormai con assiduità, al lancio del sacchetto dei rifiuti dall'auto senza che nessuno intervenga per porre fine a questa disgustosa abitudine.

Il tratto canalizzato che attraversa il centro urbano "ospita" nel proprio letto rifiuti di ogni tipo. In alcuni punti l'odore sprigionato dal corso dell'acqua è addirittura nauseabondo.

 

 

Nelle ore serali un cospicuo numero di zanzare si alza in volo dal torrente per colpire con le proprie armi le "vittime umane" che hanno la disavventura di vivere in prossimità del torrente. Gli unici a far festa sono i felini che attendono sulle sponde l'apparire di qualche roditore.

A volte, paradossalmente, si può assistere alla fuga del felino spaventato dalle dimensioni dei grossi roditori che da tempo dimorano indisturbati nel torrente.

 

 

Sarà che nel nostro paese l'assessore alla viabilità, considerato l'incarico, è convinto di essere esente dall'indossare il casco o dall'allacciarselo come prescritto dalla legge ma, di certo, anche il preposto alla salvaguardia dell'ambiente non è da meno.

A Telese Terme, la capacità di un assessore si misura con il numero di privilegi personali (per se e per gli amici) come ad esempio la sistemazione di qualche panchina pubblica sotto-casa. L'efficienza per migliorare la qualità della vivibilità rimane uno sport non praticato.

A Lui, che è concesso tutto, resta sempre la possibilità di rimproverare chi preferisce praticare la religione diversamente, ma non quella di ravvedersi ed operare correttamente.

 

 

 

    

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