15 giugno 2005
Novità Autovelox dalla Cassazione
segnalazione di Giuseppe Grimaldi

 

 

dal TELEVIDEO RAI

E' valida la contravvenzione con l'autovelox anche senza contestazione immediata, se l'apparecchio in uso consente la verifica dell'infrazione solo dopo che il veicolo è transitato. Lo ha stabilito la Prima sezione civile della Cassazione, accogliendo il ricorso della polizia municipale di un comune in Abruzzo, contro una sentenza del giudice di pace.

Se l'autovelox, dice la sentenza, non consente "la determinazione dell'illecito se non dopo il transito del veicolo, è sempre consentita la contestazione successiva", ma se l'autovelox permette l'accertamento prima del transito, "la contestazione dev'essere immediata".


da Il Sole 24 ore

http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&artId=677971&chId=30&artType=Articolo&back=0 

codice della strada

Sempre valide le multe con l'autovelox Secondo la Cassazione non occorre la constatazione immediata

Eccesso di velocità: da oggi le multe sono sempre valide. È caduto, infatti, uno dei motivi di opposizione e di ricorso vincente: la mancata constatazione immediata. La prima sezione civile della Corte di Cassazione ha infatti stabilito, con una sentenza che farà discutere e che contraddice la giurisprudenza finora dominate, la validità del verbale di accertamento di un'infrazione rilevata mediante autovelox, anche nell'impossibilità della contestazione immediata da parte del vigile accertatore, se l'apparecchio in uso consente la verifica del superamento del limite di velocità solo dopo il transito del veicolo. La Corte ha accolto il ricorso del Comando di Polizia municipale dell'Unione dei Comuni della Marrucina contro una sentenza del Giudice di pace che - su ricorso di un cittadino - aveva annullato il verbale di accertamento con il quale, nel 2001, era stata contestata un'infrazione per il superamento del limite di velocità nel centro abitato di Orsogna (Chieti). Il Comune di Orsogna (Chieti) è stato patrocinato in Cassazione dallo studio legale degli avvocati Domenico e Pierluigi Maria Tenaglia. Secondo la Suprema Corte, in base all'art. 384 del regolamento di esecuzione del codice della strada, «deve considerarsi impossibile la rilevazione immediata nei casi in cui l'apparecchiatura consenta la determinazione dell'illecito in tempo successivo, ovvero dopo che il veicolo oggetto del rilievo sia già a distanza dal posto di accertamento, o comunque nell’impossibilità di essere fermato». Ne deriverebbe «che, ove l'apparecchiatura non consenta la determinazione dell'illecito se non dopo il transito del veicolo, è sempre consentita la contestazione successiva, mentre solo ove l'apparecchiatura permetta l'accertamento dell'illecito prima del transito del veicolo la contestazione deve essere immediata, ma sempre che - prosegue la sentenza - dal fermo del veicolo non derivino situazioni di pericolo e che il servizio sia organizzato in modo da consentirla, nei limiti delle disponibilità di personale dell'Amministrazione e senza che sulle modalità di organizzazione sia possibile alcun sindacato giurisdizionale». La sentenza del Giudice di pace avrebbe, al contrario, censurato l'organizzazione del servizio di vigilanza da parte della Polizia municipale. La Cassazione ha deciso nel merito il ricorso, stabilendo la legittimità della sanzione amministrativa, rigettando l'opposizione a suo tempo presentata al Giudice di pace. L'opponente, condannato alle spese di giudizio, a fronte dell'importo iniziale di 130 euro della contravvenzione dovrà ora pagare circa 570 euro. La sentenza della cassazione desta perplessità da parte dell’associazione dei consumatori che vedono nelle multe a pioggia con l’autovelox, magari piazzati in punti strategici, ove i limiti sono stati abbassati preventivamente, una sorta di indebita "tassa di transito" per gli automobilisti.

Immediate sono state infatti le reazioni delle associazioni di consumatori «Codacons» e «Telefono Blu Sos Consumatori» alla sentenza della Cassazione. Per la prima, «la conferma della Cassazione della validità delle multe con l'autovelox non deve trasformarsi in una forma di spremitura degli automobilisti, mentre la seconda sostiene che «la sentenza non può essere considerata legge». «La decisione della Cassazione - afferma il Codacos - è un principio vecchio e noto a tutti. La conferma della Cassazione della validità delle multe con l'autovelox non deve trasformarsi in una forma di "spremitura" degli automobilisti, per consentire ai Comuni di fare cassa. I Vigili, nel verbale della contravvenzione, devono specificare i motivi per cui è stato impossibile fermare il conducente della vettura sanzionata, dove si trovavano al momento dell'infrazione, e tutti gli elementi utili per giustificare la non contestazione immediata». Telefono Blu Sos Consumatori si dice «non convinto che la sentenza riabiliti di fatto l'autovelox non dotato degli standard previsti dalle norme (puntatore laser tarato) e quindi di fatto non infici altre situazioni e tantomeno i vari ricorsi su autovelox non dotati dei riconoscimenti dovuti, per cui in questi mesi i Giudici di pace sono stati riempiti di ricorsi da noi avviati (sono decine di migliaia in tutta Italia)». «La sentenza - si afferma in una nota - costituisce certamente un importante precedente, in contrasto fra l'altro con la giurisprudenza sempre più diffusa dei giudici di pace che sposa la nostra tesi, e con la clamorosa sentenza sempre della Cassazione che dichiara illegittime multe che non indichino espressamente il motivo per cui non è stato possibile fermare il veicolo (si tratta non solo di autovelox ma di molte altre contravvenzioni di cui la maggior parte in siti urbani)».

14 giugno 2005


da tg5.it

http://www.tg5.it/altre_notizie/schede/scheda_030607085648.shtml 

Autovelox, valide le multe fatte con i vecchi apparecchi Se avete ricevuto una multa rilevata con l'autovelox che non vi era stata contestata subito, al momento dell'infrazione, mettetevi il cuore in pace. E preparate ad aprire il portafoglio. La corte di cassazione ha stabilito che è valida la contravvenzione anche se non siete stati fermati dopo il passaggio di fronte all'obiettivo delle pattuglie di vigili e polizia stradale. Una sentenza che frustra le speranze di migliaia di automobilisti che hanno nel cassetto qualche verbale salato da regolare e che attendevano da tempo chiarimenti su questo spinoso argomento. Dunque, la multa fatta dall'autovelox si paga sempre . Gli autovelox infatti, a differenza del telelaser che si avvale di un sofisticato puntatore, sono apparecchiature fisse che non consentono di determinare la velocità del veicolo prima che questo transiti di fronte all'obiettivo della macchina fotografica. Impossibile, secondo la cassazione,in questo caso obbligare la pattuglia alla rilevazione immediata dell'infrazione: si rischierebbe di mettere in pericolo l'incolumità di automobilisti e agenti. Viceversa, la suprema corte ha ribadito l'obbligo di contestazione immediata quando la pattuglia, utilizzando il telelaser, abbia il tempo e lo spazio necessario per fermare il trasgressore, sempreché questa operazione non generi una situazione di pericolo. Negative le reazioni dell'associazione consumatori, Codacons e telefono blu parlano di accanimento contro gli automobilisti per rimettere in sesto i bilanci dei comuni.


 

da AgeNews.it

http://www.agenews.it/notizia.php?c=3&in=11173 

14/06/2005 - 19:09 AUTOVELOX: CASSAZIONE, NON E' NECESSARIA LA CONTESTAZIONE IMMEDIATA

(AGE) ROMA - Nuova svolta nella gestione degli Autovelox: secondo la Corte di Cassazione non è necessaria la contestazione immediata dell'infrazione. Si riapre quindi tutto il contenzioso fra automobilisti ed enti pubblici perché di fatto ora è valido qualsiasi verbale di accertamento di un'infrazione rilevata, anche nell'impossibilità della contestazione immediata da parte del vigile accertatore, se l'apparecchio in uso consente la verifica del superamento del limite di velocità solo dopo il transito del veicolo. Così dopo quanto ha stabilito la prima sezione civile della Corte di Cassazione (accogliendo il ricorso del Comando di Polizia municipale dell'Unione dei Comuni della Marrucina contro una sentenza del Giudice di pace che - su ricorso di un cittadino - aveva annullato il verbale di accertamento con il quale, nel 2001, era stata contestata un'infrazione per il superamento del limite di velocità nel centro abitato di Orsogna, Chieti) ora sarà più difficile vincere un ricorso contro una multa. Secondo la Suprema Corte, in base all'art. 384 del regolamento di esecuzione del codice della strada, "deve considerarsi impossibile la rilevazione immediata nei casi in cui l'apparecchiatura consenta la determinazione dell'illecito in tempo successivo, ovvero dopo che il veicolo oggetto del rilievo sia già a distanza dal posto di accertamento, o comunque nella impossibilità di essere fermato". Ne deriverebbe "che, ove l'apparecchiatura non consenta la determinazione dell'illecito se non dopo il transito del veicolo, è sempre consentita la contestazione successiva, mentre solo ove l'apparecchiatura permetta l'accertamento dell'illecito prima del transito del veicolo la contestazione deve essere immediata, ma sempre che - prosegue la sentenza - dal fermo del veicolo non derivino situazioni di pericolo e che il servizio sia organizzato in modo da consentirla, nei limiti delle disponibilità di personale dell'Amministrazione e senza che sulle modalità di organizzazione sia possibile alcun sindacato giurisdizionale". La sentenza del Giudice di pace avrebbe, al contrario, censurato l'organizzazione del servizio di vigilanza da parte della Polizia municipale. La Cassazione ha deciso nel merito il ricorso, stabilendo la legittimità della sanzione amministrativa, rigettando l'opposizione a suo tempo presentata al Giudice di pace. L'opponente, condannato alle spese di giudizio, a fronte dell'importo iniziale di 130 euro della contravvenzione dovrà ora pagare circa 570 euro. (AGE) NUN


da Repubblica.it

http://www.repubblica.it/2005/f/

motori/aagiugno/autoveloxsvolta/autoveloxsvolta.html 

Dopo questa storica sentenza sarà quasi impossibile presentare un ricorso per infrazioni ai limiti di velocità Autovelox, si torna indietro multe sempre valide Lo stabilisce la Cassazione: non serve più la contestazione immediata

Nuova svolta nella gestione degli Autovelox: secondo la Corte di Cassazione non è necessaria la contestazione immediata dell'infrazione. Si riapre quindi tutto il contenzioso fra automobilisti ed enti pubblici perché di fatto ora è valido qualsiasi verbale di accertamento di un'infrazione rilevata, anche nell'impossibilità della contestazione immediata da parte del vigile accertatore, se l'apparecchio in uso consente la verifica del superamento del limite di velocità solo dopo il transito del veicolo.

Così dopo quanto ha stabilito la prima sezione civile della Corte di Cassazione (accogliendo il ricorso del Comando di Polizia municipale dell'Unione dei Comuni della Marrucina contro una sentenza del Giudice di pace che - su ricorso di un cittadino - aveva annullato il verbale di accertamento con il quale, nel 2001, era stata contestata un'infrazione per il superamento del limite di velocità nel centro abitato di Orsogna, Chieti) ora sarà più difficile vincere un ricorso contro una multa.

Secondo la Suprema Corte, in base all'art. 384 del regolamento di esecuzione del codice della strada, "deve considerarsi impossibile la rilevazione immediata nei casi in cui l'apparecchiatura consenta la determinazione dell'illecito in tempo successivo, ovvero dopo che il veicolo oggetto del rilievo sia già a distanza dal posto di accertamento, o comunque nella impossibilità di essere fermato".

Ne deriverebbe "che, ove l'apparecchiatura non consenta la determinazione dell'illecito se non dopo il transito del veicolo, è sempre consentita la contestazione successiva, mentre solo ove l'apparecchiatura permetta l'accertamento dell'illecito prima del transito del veicolo la contestazione deve essere immediata, ma sempre che - prosegue la sentenza - dal fermo del veicolo non derivino situazioni di pericolo e che il servizio sia organizzato in modo da consentirla, nei limiti delle disponibilità di personale dell'Amministrazione e senza che sulle modalità di organizzazione sia possibile alcun sindacato giurisdizionale".

La sentenza del Giudice di pace avrebbe, al contrario, censurato l'organizzazione del servizio di vigilanza da parte della Polizia municipale. La Cassazione ha deciso nel merito il ricorso, stabilendo la legittimità della sanzione amministrativa, rigettando l'opposizione a suo tempo presentata al Giudice di pace. L'opponente, condannato alle spese di giudizio, a fronte dell'importo iniziale di 130 euro della contravvenzione dovrà ora pagare circa 570 euro.

(14 giugno 2005)

 

    

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