15 dicembre 2004
L'elefante e il topolino
Vittorio Pagliarulo

 

 

A chi ha la mia età, può essere capitato di vedere un film (forse intitolato Duel) di tanti anni fa, interpretato da un "bisonte" della strada e una macchina; naturalmente guidati, rispettivamente, da un bisonte bipede, l'autista del Tir e da un malcapitato e preoccupato poveraccio, l'autista dell'auto. Niente dialogo, non una parola. Solo il rombo assordante del motore del grosso automezzo, inseguitore, e la piccola auto, inseguita. Semplicemente così: dall'inizio alla fine del film!

 

L'autista dell'auto cercava disperatamente di far perdere le proprie tracce al bisonte inseguitore. Quando era convinto di essere riuscito a seminarlo, magari abbandonando la strada maestra e rientrando qualche tempo dopo, guardando dallo specchietto retrovisore si rivedeva sistematicamente tallonato dallo stesso camion. Così fino a quando sullo schermo non è apparsa la parola Fine. Francamente allora non ho capito cosa quel film volesse trasmettere (avevo solo una quindicina di anni).

 

Mi capita spesso di percorrere la superstrada Benevento/Caianello, in entrambi i versi. Qualche tempo fa, per andare a 70 Km/ora, fui "fotografato" dal mezzo elettronico dei vigili urbani di Castelvenere, ricevendo a casa un verbale di contravvenzione. (La "posa" per la fotografia devo averla assunta in prossimità dello svincolo di Pugliano).

 

Sul pezzo di carta era tutto specificato con soddisfacente chiarezza: eccesso di velocità per soli 5 Km (gli altri 5 rientrano nella tolleranza) rispetto al limite di velocità di 60. Morale: versamento, tramite bollettino postale allegato, di euro 43,50. Tutti sapete che il limite di velocità, su quell'arteria, è stata riportata a 80 Km orari, tranne che in prossimità di svincoli e stazioni di servizio, ove la velocità massima rimane di 60.

 

Naturalmente ho eseguito il versamento e da quel momento mi sono fatto furbo (sic!): mai più sarei incorso in simile infrazione o, quantomeno era ciò che pensavo. Tutte le volte che percorro quella strada, dicevo, mi ritrovo ad interpretare, pari pari, la parte del malcapitato e preoccupato poveraccio autista della macchina del film, inseguito dal "bisonte" di turno che strombazza, lampeggia nervosamente i fari abbaglianti, si avvicina paurosamente alla macchina come se volesse tallonarmi, sino a quando non raggiunge lo scopo di superarmi. E allora?

 

Siccome sono intransigente con me stesso, entro in una piazzola di sosta, se ne sono in prossimità, per fare spazio al bisonte bipede, o imbocco lo svincolo per rientrare più avanti, o rallento rasentando il limite estremo della mezza corsia d'emergenza ma i 60 Km orari in quei tratti non li supero. Come vedete, cari amici, si può diventare attori, anche senza volerlo.

 

E la Polizia Stradale? Mai incontrata in tali frangenti. Ora di anni ne ho quasi 68 e vi posso garantire che continuo a non capire. Certo che fare gli attori del tutto gratis ma con apprensione vi posso assicurare che non è per niente divertente.

 

Vittorio Pagliarulo

 

    

Altri interventi sullo stesso tema


Per intervenire: invia@vivitelese.it