1 febbraio 2005
Autovelox, polemiche a S.Lorenzello
da Il Sannio Quotidiano - 30-01-2005

 

 

Autovelox, la precisazione di Civitillo

San Lorenzello / Una nota agli amministratori arriva dal comandante del corpo unico di polizia municipale

Il tenente risponde ai diversi aspetti contenuti nell’interrogazione dell’opposizione ‘Monterbano’

E’ rivolta al sindaco ed ai consiglieri del comune di San Lorenzello una nota con cui Antonio Civitillo, comandante del corpo unico di polizia municipale dei Comuni di Cusano Mutri e San Lorenzello, puntualizza alcuni aspetti in merito alla questione autovelox.

L’intervento di Civitillo nasce dietro ad un’interrogazione consiliare della minoranza ‘Monterbano’ (del 25 gennaio, protocollo n. 479). Va anticipato che già lo scorso 28 dicembre lo stesso Civitillo aveva risposto ad una richiesta formulata dal capogruppo della minoranza, Nicoletta Festa (nota del 6 dicembre). Nella missiva attuale Civitillo evidenzia in apertura di ritenere «ampia ed esaustiva» la risposta allora data: «Atteso che, dal contenuto della nota 28.12.2004, si evince con chiarezza - scrive Civitillo - la circostanza che nel nostro ordinamento non pare sussistere alcuna disposizione legislativa e/o regolamentare che imponga alle Amministrazioni Comunali l’acquisizione preventiva di autorizzazione da parte della Prefettura o dell’Amministrazione Provinciale per l’installazione di dispostivi di autovelox; sempre, nella suindicata nota 28.12.2004 lo scrivente invitava la capogruppo - continua - a comunicargli eventuali norme legislative e/o regolametari che prevedessero, invece, il suddetto obbligo; pertanto, appare incomprensibile l’accusa mossa con l’interrogazione consiliare del 25.1.2005 atteso che lo scrivente, non solo ritiene di aver dato ampia ed esaustiva risposta alla richiesta del 6.12.2004, bensì ha mostrato un’ampia disponibilità nei confronti della Festa la quale era stata invitata a collaborare affinché, se si fosse creata una situazione di illegittimità (il che, però, non è assolutamente accaduto), si provvedesse congiuntamente a rimuovere eventuali provvedimenti illegittimi nell’interesse sia dell’amministrazione che dell’intera collettività [...]».

E poi vengono avanzate alcune «perplessità» in ordine al contenuto dell’interrogazione: «Perplessità che derivano dalla circostanza che il tenore letterale della interrogazione sembra quasi voler scoraggiare gli organi comunali dall’adottare comportamenti ed atti che mirano innanzitutto alla tutela e salvaguardia della collettività come appunto l’installazione di autovelox che hanno un effetto deterrente nei confronti di tutti gli automobilisti indisciplinati e non rispettosi degli attuali limiti di velocità; appare, infatti, davvero illogico il voler ostacolare - scrive il comandante - il compito del comando di polizia municipale in un’epoca, come quella attuale, dove vi è uno sforzo congiunto di tutte le istituzioni dello Stato affinché si riduca il rischio di incidenti stradali e si evitino le cosiddette stragi del ‘sabato sera’.

E la prova dell’ostacolare il suddetto compito sta nel fatto che un consigliere di minoranza, qualche giorno addietro, ha interrotto il servizio autovelox facendo intervenire una pattuglia della Polizia Stradale per futili motivi, con tutte le conseguenze che il caso ha comportato; non senza dire, poi, che l’affermazione secondo la quale lo scrivente avrebbe «la pretesa di volersi appropriare di ruoli politici» appare anch’essa, ancor che strumentale e demagogica, del tutto illogica, contraddittoria e inconfutabile e ciò a maggior ragione, come nella specie, quando proviene da individui che rappresentano una parte della collettività ed hanno, quindi, un ruolo fondamentale nello svolgimento della vita del paese».

Da qui l’interrogativo: «Come è pensabile che il voler installare un autovelox possa identificarsi in un ruolo politico, amministrativo o tecnico? [...]».

E dopo la spiegazione dei reali motivi alla base della scelta Civitillo aggiunge che «ciò che, infine, evidenzia con clamore la palese strumentalità e provocatorietà dell’interrogazione consiliare in oggetto è il riferimento, inconfutabile e gratuito, alle note vicende dell’attuazione del SIAD e, segnatamente, della inerente il contenzioso instaurato dalla società ‘La Fiorita del Titerno’ con l’Amministrazione Comunale. Al riguardo si precisa, innanzitutto, che sulla vicenda sono intervenute ben due ordinanze del Tar Campania (e non sentenze, come erroneamente riportato nel testo dell’interrogazione) che hanno avallato integralmente il comportamento adottato dalla P.A. e, comunque, l’ordinanza del Consiglio di Stato (e non, lo si ripete, sentenza) da ultima intervenuta non ha fatto altro che confermare la legittimità del comportamento dell’Amministrazione comunale.

Ed infatti, ad una attenta e non superficiale, lettura di quell’ordinanza si evince come il Consiglio di Stato non ha fatto altro che riconfermare l’orientamento del Tar, ossia quello di dover necessariamente attendere gli esiti relativi alla procedura di modifica del SIAD e che in assenza di ulteriori provvedimenti comunali che ben potrebbero essere oggi adottati doveva darsi corso alla richiesta della società ‘La Fiorita’. Ciò, però, da un lato non esclude che possano essere adottati ulteriori provvedimenti laddove si riscontrassero ulteriori illegalità e/o mancanza di legittimi presupposti e, dall’altro, non scredita l’azione di tutela azionata dalla P.A. in presenza di un piano commerciale che non rappresentava la reale situazione di fatto; - Questa non è né presunzione, né arroganza, ma semplicemente adempiere ad un proprio dovere con la diligenza, correttezza e professionalità che il caso richiede».

Respinta, poi, anche un’altra «lettura», vale a dire quella della «questione economica». «Sul punto si ritiene che con la costituzione del Corpo Unico di Polizia Municipale sono stati apportati solo benefici al Comune di San Lorenzello e non spese come si vuol far intendere. In effetti - spiega Civitillo - con un impegno di spesa di soli 12.000 euro in un anno, il Comune di San Lorenzello ha usufruito di 5 unità di polizia municipale in tutti i momenti che ce n’è stato bisogno, quando una sola unità a tempo indeterminato sarebbe costata quasi il triplo. In merito a quest’ultima questione, è evidente anche a coloro che non vogliono vedere che è stata operata una oculata economia di gestione nell’interesse della collettività. Forse per qualcuno amministrare non vuol dire agire nell’interesse collettivo e fare economia [...]». In conclusione, poi, un altro chiarimento «al fine di non generare ulteriori equivoci». «In sostanza gli agenti della polizia municipale di Cusano Mutri, incluso il sottoscritto, prestano questo servizio in San Lorenzello al solo scopo solidaristico, comprendendo la necessità di un Comune vicino ed amico (?) allo scopo di impedire che lo stesso rimanesse senza un servizio necessario ed indispensabile.

Se si dubita che gli appartenenti alla polizia municipale di Cusano Mutri agiscono quali semplici mercenari, vorrà dire che la presente è da intendersi, come di fatto è, una precisa volontà a rinunciare al servizio. Di tale circostanza, ognuno se ne assumerà le proprie responsabilità nei confronti dei cittadini che si vedranno privati di un servizio imprescindibile».

 

    

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