Autovelox, la precisazione di Civitillo
San Lorenzello / Una nota agli amministratori
arriva dal comandante del corpo unico di polizia
municipale
Il
tenente risponde ai diversi aspetti contenuti
nell’interrogazione dell’opposizione
‘Monterbano’
E’
rivolta al sindaco ed ai consiglieri del comune
di San Lorenzello una nota con cui Antonio
Civitillo, comandante del corpo unico di polizia
municipale dei Comuni di Cusano Mutri e San
Lorenzello, puntualizza alcuni aspetti in merito
alla questione autovelox.
L’intervento di Civitillo nasce dietro ad
un’interrogazione consiliare della minoranza
‘Monterbano’ (del 25 gennaio, protocollo n.
479). Va anticipato che già lo scorso 28
dicembre lo stesso Civitillo aveva risposto ad
una richiesta formulata dal capogruppo della
minoranza, Nicoletta Festa (nota del 6
dicembre). Nella missiva attuale Civitillo
evidenzia in apertura di ritenere «ampia ed
esaustiva» la risposta allora data: «Atteso che,
dal contenuto della nota 28.12.2004, si evince
con chiarezza - scrive Civitillo - la
circostanza che nel nostro ordinamento non pare
sussistere alcuna disposizione legislativa e/o
regolamentare che imponga alle Amministrazioni
Comunali l’acquisizione preventiva di
autorizzazione da parte della Prefettura o
dell’Amministrazione Provinciale per
l’installazione di dispostivi di autovelox;
sempre, nella suindicata nota 28.12.2004 lo
scrivente invitava la capogruppo - continua - a
comunicargli eventuali norme legislative e/o
regolametari che prevedessero, invece, il
suddetto obbligo; pertanto, appare
incomprensibile l’accusa mossa con
l’interrogazione consiliare del 25.1.2005 atteso
che lo scrivente, non solo ritiene di aver dato
ampia ed esaustiva risposta alla richiesta del
6.12.2004, bensì ha mostrato un’ampia
disponibilità nei confronti della Festa la quale
era stata invitata a collaborare affinché, se si
fosse creata una situazione di illegittimità (il
che, però, non è assolutamente accaduto), si
provvedesse congiuntamente a rimuovere eventuali
provvedimenti illegittimi nell’interesse sia
dell’amministrazione che dell’intera
collettività [...]».
E
poi vengono avanzate alcune «perplessità» in
ordine al contenuto dell’interrogazione:
«Perplessità che derivano dalla circostanza che
il tenore letterale della interrogazione sembra
quasi voler scoraggiare gli organi comunali
dall’adottare comportamenti ed atti che mirano
innanzitutto alla tutela e salvaguardia della
collettività come appunto l’installazione di
autovelox che hanno un effetto deterrente nei
confronti di tutti gli automobilisti
indisciplinati e non rispettosi degli attuali
limiti di velocità; appare, infatti, davvero
illogico il voler ostacolare - scrive il
comandante - il compito del comando di polizia
municipale in un’epoca, come quella attuale,
dove vi è uno sforzo congiunto di tutte le
istituzioni dello Stato affinché si riduca il
rischio di incidenti stradali e si evitino le
cosiddette stragi del ‘sabato sera’.
E
la prova dell’ostacolare il suddetto compito sta
nel fatto che un consigliere di minoranza,
qualche giorno addietro, ha interrotto il
servizio autovelox facendo intervenire una
pattuglia della Polizia Stradale per futili
motivi, con tutte le conseguenze che il caso ha
comportato; non senza dire, poi, che
l’affermazione secondo la quale lo scrivente
avrebbe «la pretesa di volersi appropriare di
ruoli politici» appare anch’essa, ancor che
strumentale e demagogica, del tutto illogica,
contraddittoria e inconfutabile e ciò a maggior
ragione, come nella specie, quando proviene da
individui che rappresentano una parte della
collettività ed hanno, quindi, un ruolo
fondamentale nello svolgimento della vita del
paese».
Da
qui l’interrogativo: «Come è pensabile che il
voler installare un autovelox possa
identificarsi in un ruolo politico,
amministrativo o tecnico? [...]».
E
dopo la spiegazione dei reali motivi alla base
della scelta Civitillo aggiunge che «ciò che,
infine, evidenzia con clamore la palese
strumentalità e provocatorietà
dell’interrogazione consiliare in oggetto è il
riferimento, inconfutabile e gratuito, alle note
vicende dell’attuazione del SIAD e,
segnatamente, della inerente il contenzioso
instaurato dalla società ‘La Fiorita del
Titerno’ con l’Amministrazione Comunale. Al
riguardo si precisa, innanzitutto, che sulla
vicenda sono intervenute ben due ordinanze del
Tar Campania (e non sentenze, come erroneamente
riportato nel testo dell’interrogazione) che
hanno avallato integralmente il comportamento
adottato dalla P.A. e, comunque, l’ordinanza del
Consiglio di Stato (e non, lo si ripete,
sentenza) da ultima intervenuta non ha fatto
altro che confermare la legittimità del
comportamento dell’Amministrazione comunale.
Ed
infatti, ad una attenta e non superficiale,
lettura di quell’ordinanza si evince come il
Consiglio di Stato non ha fatto altro che
riconfermare l’orientamento del Tar, ossia
quello di dover necessariamente attendere gli
esiti relativi alla procedura di modifica del
SIAD e che in assenza di ulteriori provvedimenti
comunali che ben potrebbero essere oggi adottati
doveva darsi corso alla richiesta della società
‘La Fiorita’. Ciò, però, da un lato non esclude
che possano essere adottati ulteriori
provvedimenti laddove si riscontrassero
ulteriori illegalità e/o mancanza di legittimi
presupposti e, dall’altro, non scredita l’azione
di tutela azionata dalla P.A. in presenza di un
piano commerciale che non rappresentava la reale
situazione di fatto; - Questa non è né
presunzione, né arroganza, ma semplicemente
adempiere ad un proprio dovere con la diligenza,
correttezza e professionalità che il caso
richiede».
Respinta, poi, anche un’altra «lettura», vale a
dire quella della «questione economica». «Sul
punto si ritiene che con la costituzione del
Corpo Unico di Polizia Municipale sono stati
apportati solo benefici al Comune di San
Lorenzello e non spese come si vuol far
intendere. In effetti - spiega Civitillo - con
un impegno di spesa di soli 12.000 euro in un
anno, il Comune di San Lorenzello ha usufruito
di 5 unità di polizia municipale in tutti i
momenti che ce n’è stato bisogno, quando una
sola unità a tempo indeterminato sarebbe costata
quasi il triplo. In merito a quest’ultima
questione, è evidente anche a coloro che non
vogliono vedere che è stata operata una oculata
economia di gestione nell’interesse della
collettività. Forse per qualcuno amministrare
non vuol dire agire nell’interesse collettivo e
fare economia [...]». In conclusione, poi, un
altro chiarimento «al fine di non generare
ulteriori equivoci». «In sostanza gli agenti
della polizia municipale di Cusano Mutri,
incluso il sottoscritto, prestano questo
servizio in San Lorenzello al solo scopo
solidaristico, comprendendo la necessità di un
Comune vicino ed amico (?) allo scopo di
impedire che lo stesso rimanesse senza un
servizio necessario ed indispensabile.
Se
si dubita che gli appartenenti alla polizia
municipale di Cusano Mutri agiscono quali
semplici mercenari, vorrà dire che la presente è
da intendersi, come di fatto è, una precisa
volontà a rinunciare al servizio. Di tale
circostanza, ognuno se ne assumerà le proprie
responsabilità nei confronti dei cittadini che
si vedranno privati di un servizio
imprescindibile». |