Ieri sera ho aperto il sito del Comune di Telese
Terme. ed ho scovato una miniera di medicinali
contro eventuali depressioni .
Leggere per credere, è un progetto che ha vinto
un concorso per la riqualificazione urbana di
Telese Terme.
Bellissimo e comicissimo, perchè completamente
surreale ed irrealizzabile.
Veramente bellissimo e surreale,oltre che comico
per le soluzioni che nel frattempo sono state
adottate nell'urbanistica Telesina,
completamente agli antipodi rispetto a queste
favolose idee vagheggiate nel progetto e che
l'hanno visto primeggiare fra i progetti
presentati.
Fatemi sapere.
Dal
Risponde Garibaldi:
Ma chi ha stilato il progetto?
Andersen? Pippi Calzelunghe? Eh,
certo che i pusher di oggi non sono
più quelli di una volta...
Replica Sandro Forlani:
La tragedia è che questo
è solo un bel progetto
irrealizzabile,ma si sta
preparando,zitti,zitti,
ancor di peggio.
Che cosa ?
I curiosi ed i
preoccupati potranno
partecipare al prossimo
Consiglio Comunale
convocato per i primi di
novembre, e passeranno
come me dal riso al
pianto......
Mi dispiace solo che mi
rovineranno la mia bella
rotonda alla francese,
proprio ora che mi hanno
messo la segnaletica
verticale......... |
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IL
TEMA.
La
riqualificazione di un viale centrale per una
piccola cittadina quale è Telese Terme
rappresenta un fatto che investe i valori e le
sensibilità di una comunità e che
inevitabilmente incide sulla sua identità.
IDENTITA'.
Appare questa una delle esigenze fondamentali
per una "renovatio urbis" quantomai necessaria e
che dovrà caratterizzarsi per elementi allo
stesso tempo dall'alto valore rappresentativo e
dalla conclamata riconoscibilità. CONCORSO
NAZIONALE DI ARCHITETTURA "IL VIALE DEL FUTURO"
Dicembre 2001
COMMISSIONE GIUDICATRICE
-
Presidente: Ing. Antonio Napoli - Resp. Ufficio
di Piano Comune di Telese Terme - Segretario:
Arch. Rosario De Iulio - Presidente Pro Loco
Telesia - Ing. Emilio Bove - Dirigente Utc
Comune di Telese Terme - Arch. Francesco Cassano
- Ordine degli Architetti di Napoli - Ing.
Antonio Zarrella - Ordine degli Ingegneri di
Napoli
Comune di Telese Terme (Benevento)
Progetto vincitore del Concorso elaborato dai
Progettisti: Architetto Raimondo Consolante
Architetto Paola Simeone
Consulente per l'Urbanistica: Architetto
Giovanni Consolante
Il
contesto, seppure degradato da una edificazione
spesso priva di coerenza e dallo scadente
contenuto qualitativo va' rispettato, esaltando
gli elementi naturali che ancora oggi è
possibile riconoscere. Così il problema di Viale
Minieri è tutto interno al contesto di Telese
Terme ma va' ben al di la' di un semplice
progetto di arredo urbano o di disciplina del
traffico. Esso investe la cultura del Piano per
la città, non nell'aspetto meramente
quantitativo ma di uno sviluppo qualitativo del
progetto urbano attraverso la cultura degli
spazi aperti e delle sue architetture.
LA
TESI
La
tesi qui formulata è che tutto il progetto per
Viale Minieri e, di conseguenza per Telese,
debba strutturarsi attorno ad un valore
fortemente simbolico, in grado di conferire
identità e di qualificare l'immagine della
città. L'acqua rappresenta il passato, il
presente ed il futuro per Telese. La presenza
delle Terme e del Lago coniuga perfettamente
l'aspetto economico a quello paesaggistico
nell'uso del territorio e delle sue risorse.
L'acqua diventa quindi materiale del progetto ed
elemento qualificante del viale, attorno ad essa
si caratterizzano gli spazi pubblici. Dal nostro
punto di vista il viale assume una connotazione
molto diversa da quello di asse connettore o
boulevard proprio della città ottocentesca. Il
viale si "racconta" attraverso l'alternarsi di
spazi e situazioni diverse, date dalla presenza
di piazze, piccoli slarghi, monumenti urbani,
architetture, pavimentazioni, piantumazioni
cangianti. In questo contesto entrano gli
elementi del paesaggio, a cominciare dai monti
del Taburno e dalle colline che conquistano
scorci prospettici suggestivi.
IL
PROGETTO
Il
tratto di Viale Minieri che conduce verso le
Terme viene completamente pedonalizzato e
liberato del fastidioso marciapiede sparti
traffico. L'asse stradale ha così una
consistenza di circa 25 metri che permette di
poterlo considerare quasi una piazza perpetua.
Il problema della connessione con la seconda
parte del viale, quella che si sviluppa verso la
Stazione non è risolto attraverso l'ipotesi di
sottopassi o sovrapassi di dubbia fattibilità,
né con la pedonalizzazione del tratto del
quadrivio con la deviazione del traffico della
strada statale, con il rischio di ingolfare la
viabilità all'interno del centro abitato. Il
collegamento è puramente percettivo attraverso
la realizzazione di due architetture minime: la
Porta dell'Acqua ed il Giardino Murato.
La
prima sorge all'inizio del tratto verso le
Terme, è costituita da due setti murari
rivestiti in pietra bianca lunghi 40 metri, con
varchi ogni 10, ed una vasca che conduce ad uno
scivolo che permette lo scorrimento dell'acqua a
pelo di un letto in pietra di fiume che
attraversa longitudinalmente la prima parte del
viale. Qui in corrispondenza della casa comunale
si ipotizza un sistema di piazze connesse fra di
loro. Una di piccole dimensioni, facilmente
ricavabile dalla dislocazione dell'inopportuna
cabina della società di telefoni, si dimensiona
attorno ad un sedile che la costeggia sul lato
opposto a quello del Municipio e da un semplice
podio che la delimita sul lato corto e che può
essere utilizzato per manifestazioni; l'altra di
dimensioni ben maggiori, si ipotizza come
conseguenza della dislocazione del deposito di
laterizi esistente che dovrebbe essere posta fra
le priorità della pianificazione urbanistica.
L'eliminazione del fabbricato di deposito con
conseguente ampliamento anche dell'adiacente
parcheggio, permette di ricavare uno spazio
aperto di considerevoli potenzialità,
relazionato alla scuola e per il quale si
prevede la realizzazione di un piccolo volume
destinato a biblioteca e mediateca. Le due
piazze costituiscono anche i terminali
dell'acqua per il primo tratto del viale. Due
vasche vengono poste dinanzi al giardino della
scuola. Quindi si snoda la parte centrale di
Viale Minieri, interessata dal più intenso
traffico commerciale, a sezione ampia e libera,
caratterizzato da filari di alberi e panchine.
Sarà opportuno differenziare per essenza ed
altezza le alberature rispetto al primo tratto,
riutilizzando i Platani esistenti ma
affiancandoli anche ad Ippocastani ed Ontani.
La
pavimentazione gioca sulla combinazione di tre
materiali caratteristici del luogo: i laterizi
montati a spinapesce, la pietra bianca di
Pietraroja e Cusano Mutri, la pietra lavica. Il
disegno alterna i materiali per inventare fra le
differenti parti della strada pedonale
differenti connotazioni cromatiche. La piazza
delle Terme è un'esplosione di colori e natura.
Essa è riconformata alle esigenze di
rappresentatività che deve assumere. Una
sequenza di specchi d'acqua di 4 metri di lato
fanno da contraltare alla pavimentazione in
laterizi e pietra bianca. Piante acquatiche e
giochi d'acqua conferiscono giocosità e letizia
alla piazza. La fontana delle Terme è l'invito a
questo spazio dal viale. Due muri rossi corrono
paralleli a due sedili in pietra. Fra di essi
due piccoli canali d'acqua. L'acqua giunge dalle
due fontane torre, alte 2, 50 metri e intonacate
di rosso, che riversano acqua da ambo i lati: la
piazza ed il viale. Due piccole architetture,
una caffetteria ed un centro informazioni con
tabaccheria ed edicola ridisegnano l'immagine
dello spazio pubblico insieme al restaurato
palazzotto prospiciente l'ingresso alle Terme.
Il
progetto fornisce come indicazione anche la
realizzazione di una sala per il Consiglio
Comunale al posto dell'albergo dismesso, con
possibilità di ricavare nuove aree di
parcheggio. Il Viale Minieri che conduce alla
Stazione presenta uno spazio già intriso di
simbolismo che è la piazzetta Padre Pio.
Pertanto l'arteria che dalla zona del quadrivio
crea biforcazione per arrivare alla scuola in
ristruttrazione entra a far parte del progetto
del viale. Per questa strada si prevede una
pedonalizzazione a fasce orarie con
ripavimentazione in pietra lavica sì da
garantire anche il traffico veicolare. L'asse
rettilineo resta punto di arrivo privilegiato
alla stazione ferroviaria. Il Giardino murato
guarda alla porta dell'Acqua. I muri sono in
mattoni e recingono su tre lati uno spazio di
terra e di acqua con una colonna di marmo. Si
procede verso Piazza Padre Pio, ridisegnata ed
ampliata con la realizzazione di un parterre
degradante per la meditazione e la messa. L'ex
macello comunale è sostituito da una galleria
espositiva che vuole rivalutare anche il corso
d'acqua del torrente auspicandone una
restituzione ad una dimensione naturale.
L'area della stazione è ristrutturata con
l'abbattimento di due piccoli volumi di servizio
ed il completamento della rete stradale con lo
sfruttamento dell'area del binario morto. E'
così possibile creare un parcheggio più ampio
con una parte destinata ai pullman. Le
architetture civiche ipotizzate (la sala del
consiglio comunale, la mediateca, la galleria
espositiva) vogliono essere una semplice
indicazione di piano per la città anche se lo
studio dei volumi e delle funzioni è stato
comunque dettagliato. Ma esse sono il
completamento di un progetto più ampio che parte
dal viale, dalle piazze e dai monumenti. Da qui
la frase riportata nella prima delle due tavole
di progetto: L'Acqua, la pietra, i riflessi del
cielo.
Una renovatio urbis per Telese Terme deve
partire dalla riscoperta di una identità
costruita intorno ad un intimo rapporto con la
natura, le superfici, i colori. Il tema
dell'acqua, tanto caro all'economia della
comunità, diventa il filo conduttore di pochi
elementi composti per piani orizzontali e
verticali. Il mattone, la pietra calcarea, la
pietra lavica, l'intonaco caratterizzano gli
spazi aperti conferendo così nuovo senso e nuova
identità.
L'acqua attraversa lo spazio a quote differenti,
accompagna il disegno delle pavimentazioni,
alloggia in vasche e scorre sotto sedili di
pietra, si arrampica su fontane e si manifesta
con improvvisi zampilli. Un sistema di piazze e
tre architetture "minime": la fontana delle
Terme, la porta dell'Acqua, il giardino murato
costituiscono i segni urbani di un percorso più
ampio, Viale Minieri : il viale dell'acqua.
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