30 ottobre 2004
Non potevo credere ai miei occhi!
Sandro Forlani

 

 

Ieri sera ho aperto il sito del Comune di Telese Terme. ed ho scovato una miniera di medicinali contro eventuali depressioni .

Leggere per credere, è un progetto che ha vinto un concorso per la riqualificazione urbana di Telese Terme.

Bellissimo e comicissimo, perchè completamente surreale ed irrealizzabile.

Veramente bellissimo e surreale,oltre che comico per le soluzioni che nel frattempo sono state adottate nell'urbanistica Telesina, completamente agli antipodi rispetto a queste favolose idee vagheggiate nel progetto e che l'hanno visto primeggiare fra i progetti presentati.

Fatemi sapere.

Dal

Risponde Garibaldi:

Ma chi ha stilato il progetto? Andersen? Pippi Calzelunghe? Eh, certo che i pusher di oggi non sono più quelli di una volta...

Replica Sandro Forlani:

La tragedia è che questo è solo un bel progetto irrealizzabile,ma si sta preparando,zitti,zitti, ancor di peggio.

Che cosa ?

I curiosi ed i preoccupati potranno partecipare al prossimo Consiglio Comunale convocato per i primi di novembre, e passeranno come me dal riso al pianto......
Mi dispiace solo che mi rovineranno la mia bella rotonda alla francese, proprio ora che mi hanno messo la segnaletica verticale.........

 


 

IL TEMA.

La riqualificazione di un viale centrale per una piccola cittadina quale è Telese Terme rappresenta un fatto che investe i valori e le sensibilità di una comunità e che inevitabilmente incide sulla sua identità.

IDENTITA'.

Appare questa una delle esigenze fondamentali per una "renovatio urbis" quantomai necessaria e che dovrà caratterizzarsi per elementi allo stesso tempo dall'alto valore rappresentativo e dalla conclamata riconoscibilità. CONCORSO NAZIONALE DI ARCHITETTURA "IL VIALE DEL FUTURO" Dicembre 2001

COMMISSIONE GIUDICATRICE

- Presidente: Ing. Antonio Napoli - Resp. Ufficio di Piano Comune di Telese Terme - Segretario: Arch. Rosario De Iulio - Presidente Pro Loco Telesia - Ing. Emilio Bove - Dirigente Utc Comune di Telese Terme - Arch. Francesco Cassano - Ordine degli Architetti di Napoli - Ing. Antonio Zarrella - Ordine degli Ingegneri di Napoli

Comune di Telese Terme (Benevento)

Progetto vincitore del Concorso elaborato dai Progettisti: Architetto Raimondo Consolante Architetto Paola Simeone

Consulente per l'Urbanistica: Architetto Giovanni Consolante

Il contesto, seppure degradato da una edificazione spesso priva di coerenza e dallo scadente contenuto qualitativo va' rispettato, esaltando gli elementi naturali che ancora oggi è possibile riconoscere. Così il problema di Viale Minieri è tutto interno al contesto di Telese Terme ma va' ben al di la' di un semplice progetto di arredo urbano o di disciplina del traffico. Esso investe la cultura del Piano per la città, non nell'aspetto meramente quantitativo ma di uno sviluppo qualitativo del progetto urbano attraverso la cultura degli spazi aperti e delle sue architetture.

LA TESI

La tesi qui formulata è che tutto il progetto per Viale Minieri e, di conseguenza per Telese, debba strutturarsi attorno ad un valore fortemente simbolico, in grado di conferire identità e di qualificare l'immagine della città. L'acqua rappresenta il passato, il presente ed il futuro per Telese. La presenza delle Terme e del Lago coniuga perfettamente l'aspetto economico a quello paesaggistico nell'uso del territorio e delle sue risorse. L'acqua diventa quindi materiale del progetto ed elemento qualificante del viale, attorno ad essa si caratterizzano gli spazi pubblici. Dal nostro punto di vista il viale assume una connotazione molto diversa da quello di asse connettore o boulevard proprio della città ottocentesca. Il viale si "racconta" attraverso l'alternarsi di spazi e situazioni diverse, date dalla presenza di piazze, piccoli slarghi, monumenti urbani, architetture, pavimentazioni, piantumazioni cangianti. In questo contesto entrano gli elementi del paesaggio, a cominciare dai monti del Taburno e dalle colline che conquistano scorci prospettici suggestivi.

IL PROGETTO

Il tratto di Viale Minieri che conduce verso le Terme viene completamente pedonalizzato e liberato del fastidioso marciapiede sparti traffico. L'asse stradale ha così una consistenza di circa 25 metri che permette di poterlo considerare quasi una piazza perpetua. Il problema della connessione con la seconda parte del viale, quella che si sviluppa verso la Stazione non è risolto attraverso l'ipotesi di sottopassi o sovrapassi di dubbia fattibilità, né con la pedonalizzazione del tratto del quadrivio con la deviazione del traffico della strada statale, con il rischio di ingolfare la viabilità all'interno del centro abitato. Il collegamento è puramente percettivo attraverso la realizzazione di due architetture minime: la Porta dell'Acqua ed il Giardino Murato.

La prima sorge all'inizio del tratto verso le Terme, è costituita da due setti murari rivestiti in pietra bianca lunghi 40 metri, con varchi ogni 10, ed una vasca che conduce ad uno scivolo che permette lo scorrimento dell'acqua a pelo di un letto in pietra di fiume che attraversa longitudinalmente la prima parte del viale. Qui in corrispondenza della casa comunale si ipotizza un sistema di piazze connesse fra di loro. Una di piccole dimensioni, facilmente ricavabile dalla dislocazione dell'inopportuna cabina della società di telefoni, si dimensiona attorno ad un sedile che la costeggia sul lato opposto a quello del Municipio e da un semplice podio che la delimita sul lato corto e che può essere utilizzato per manifestazioni; l'altra di dimensioni ben maggiori, si ipotizza come conseguenza della dislocazione del deposito di laterizi esistente che dovrebbe essere posta fra le priorità della pianificazione urbanistica.

L'eliminazione del fabbricato di deposito con conseguente ampliamento anche dell'adiacente parcheggio, permette di ricavare uno spazio aperto di considerevoli potenzialità, relazionato alla scuola e per il quale si prevede la realizzazione di un piccolo volume destinato a biblioteca e mediateca. Le due piazze costituiscono anche i terminali dell'acqua per il primo tratto del viale. Due vasche vengono poste dinanzi al giardino della scuola. Quindi si snoda la parte centrale di Viale Minieri, interessata dal più intenso traffico commerciale, a sezione ampia e libera, caratterizzato da filari di alberi e panchine. Sarà opportuno differenziare per essenza ed altezza le alberature rispetto al primo tratto, riutilizzando i Platani esistenti ma affiancandoli anche ad Ippocastani ed Ontani.

La pavimentazione gioca sulla combinazione di tre materiali caratteristici del luogo: i laterizi montati a spinapesce, la pietra bianca di Pietraroja e Cusano Mutri, la pietra lavica. Il disegno alterna i materiali per inventare fra le differenti parti della strada pedonale differenti connotazioni cromatiche. La piazza delle Terme è un'esplosione di colori e natura. Essa è riconformata alle esigenze di rappresentatività che deve assumere. Una sequenza di specchi d'acqua di 4 metri di lato fanno da contraltare alla pavimentazione in laterizi e pietra bianca. Piante acquatiche e giochi d'acqua conferiscono giocosità e letizia alla piazza. La fontana delle Terme è l'invito a questo spazio dal viale. Due muri rossi corrono paralleli a due sedili in pietra. Fra di essi due piccoli canali d'acqua. L'acqua giunge dalle due fontane torre, alte 2, 50 metri e intonacate di rosso, che riversano acqua da ambo i lati: la piazza ed il viale. Due piccole architetture, una caffetteria ed un centro informazioni con tabaccheria ed edicola ridisegnano l'immagine dello spazio pubblico insieme al restaurato palazzotto prospiciente l'ingresso alle Terme.

Il progetto fornisce come indicazione anche la realizzazione di una sala per il Consiglio Comunale al posto dell'albergo dismesso, con possibilità di ricavare nuove aree di parcheggio. Il Viale Minieri che conduce alla Stazione presenta uno spazio già intriso di simbolismo che è la piazzetta Padre Pio. Pertanto l'arteria che dalla zona del quadrivio crea biforcazione per arrivare alla scuola in ristruttrazione entra a far parte del progetto del viale. Per questa strada si prevede una pedonalizzazione a fasce orarie con ripavimentazione in pietra lavica sì da garantire anche il traffico veicolare. L'asse rettilineo resta punto di arrivo privilegiato alla stazione ferroviaria. Il Giardino murato guarda alla porta dell'Acqua. I muri sono in mattoni e recingono su tre lati uno spazio di terra e di acqua con una colonna di marmo. Si procede verso Piazza Padre Pio, ridisegnata ed ampliata con la realizzazione di un parterre degradante per la meditazione e la messa. L'ex macello comunale è sostituito da una galleria espositiva che vuole rivalutare anche il corso d'acqua del torrente auspicandone una restituzione ad una dimensione naturale.

L'area della stazione è ristrutturata con l'abbattimento di due piccoli volumi di servizio ed il completamento della rete stradale con lo sfruttamento dell'area del binario morto. E' così possibile creare un parcheggio più ampio con una parte destinata ai pullman. Le architetture civiche ipotizzate (la sala del consiglio comunale, la mediateca, la galleria espositiva) vogliono essere una semplice indicazione di piano per la città anche se lo studio dei volumi e delle funzioni è stato comunque dettagliato. Ma esse sono il completamento di un progetto più ampio che parte dal viale, dalle piazze e dai monumenti. Da qui la frase riportata nella prima delle due tavole di progetto: L'Acqua, la pietra, i riflessi del cielo.

Una renovatio urbis per Telese Terme deve partire dalla riscoperta di una identità costruita intorno ad un intimo rapporto con la natura, le superfici, i colori. Il tema dell'acqua, tanto caro all'economia della comunità, diventa il filo conduttore di pochi elementi composti per piani orizzontali e verticali. Il mattone, la pietra calcarea, la pietra lavica, l'intonaco caratterizzano gli spazi aperti conferendo così nuovo senso e nuova identità.

L'acqua attraversa lo spazio a quote differenti, accompagna il disegno delle pavimentazioni, alloggia in vasche e scorre sotto sedili di pietra, si arrampica su fontane e si manifesta con improvvisi zampilli. Un sistema di piazze e tre architetture "minime": la fontana delle Terme, la porta dell'Acqua, il giardino murato costituiscono i segni urbani di un percorso più ampio, Viale Minieri : il viale dell'acqua.

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