notizia del 24/01/2005
La
Corte Costituzionale: punti detraibili solo se
identificato il guidatore. Lunardi: «Parere
ineccepibile»
Roma, 24 gen - La Consulta ha dichiarato
illegittima parte delle nuove norme del codice
della strada: i punti della patente possono
essere tolti solo a chi è stato identificato nel
commettere l'infrazione.
La
Corte Costituzionale, in particolare, ha
dichiarato illegittimo l'art. 126 bis comma 2
del codice della strada, che prevede che, in
caso di mancata identificazione del
trasgressore, i punti debbano esser tolti al
proprietario del veicolo, salvo che questi non
comunichi entro 30 giorni il nome e i dati della
patente di chi conduceva in quel momento
l'automezzo.
La
Consulta ha quindi stabilito che se non vi è
l'identificazione del conducente, resta
l'obbligo per il proprietario di fornire nome e
numero della patente di chi ha commesso la
violazione, ma se ciò non avviene a carico del
proprietario della vettura scatta solo la
sanzione pecuniaria, e non quella accessoria
della decurtazione dei punti.
La
replica del ministro alle Infrastrutture e ai
Trasporti, Pietro Lunardi, non tarda ad
arrivare: «Il parere della Corte Costituzionale
è ineccepibile, assolutamente non va discusso né
contestato. La norma - precisa Lunardi - resta.
L' articolo secondo il quale venivano decurtati
punti dalla patente, anche quando non è
possibile identificare il conducente, era l'
unico sul quale anche io avevo forti dubbi».
Di
tutt'altro tono la reazione del vice ministro
delle Infrastrutture Mario Tassone: «Rispetto la
sentenza della Corte Costituzionale ma non la
condivido. La sentenza - prosegue il vice
ministro - non tiene conto della ratio del
provvedimento e rappresenta un grave vulnus per
la tutela del diritto alla sicurezza e alla
vita. L'auto è un'arma. Il proprietario deve
sapere chi la prende e che uso ne fa. Ogni anno
sulle strade italiane ci sono migliaia di
morti». |