18 novembre 2004
Pompei, musica e preghiera per la Pace
Loreta Somma

 

 

Successo a Pompei con la musica e preghiera  per la Pace

Un canto di speranza è partito domenica 14 novembre da Pompei, un invito a
non dimenticare, perché ricordare vuol dire non morire. Nel serbare memoria
di Nasiriya, di Beslan e di tutte le stragi che ogni giorno riempiono le
pagine di cronaca nera, infatti, si perpetua il ricordo e il sacrificio di
tanti innocenti.

Quattordici artisti cristiani, di diversa provenienza e formazione, hanno
dato vita alla seconda edizione di "La memoria e/è il canto", nel Teatro "Di
Costanzo-Mattiello" della città mariana. Assieme al Vescovo, Mons. Carlo
Liberati, erano presenti il Sindaco, Avv. Claudio D'Alessio; il Consigliere
Provinciale, Dott. Giuseppe Tortora; il Presidente del Tribunale di Torre
Annunziata, Dott. Antonio Greco; il Capitano Fernando Maisto, dell'Arma dei
Carabinieri; e il Capitano Massimiliano De Lucia, della Guardia di Finanza.
 


All'inizio, l'attrice Lucia Nigri ha declamato la poesia "Testamento", di
Kriton Athanasulis, sulla necessità di conservare la memoria del passato. Lo
spettacolo si è, poi, snodato attraverso l'alternanza di canzoni e di testi
poetici, con l'inserimento di immagini significative, in una sorta di
percorso simbolico ricco di suggestioni. Don Mimmo Iervolino, giovane
sacerdote napoletano, ha cantato "Non mi arrenderò" e "Ogni giorno di più"
per esprimere il proprio personale impegno ad andare avanti, pur in una
realtà difficile.

"Tu mi hai chiamato", in cui si riconosce Gesù come vero e solo amico, e
"Noi saremo", chiaro messaggio di speranza per un futuro all'insegna
dell'amore, i brani eseguiti da Mario Migliarese, cantautore calabrese le
cui canzoni invitano alla riflessione e all'introspezione.

La poesia "Canto di Simeone" di Thomas Eliot, famoso testo contro la
guerra,ha riportato l'attenzione sull'attualità, con le sue parole finali:
"..fa' che veda la tua salvezza". Roberto Bignoli, famoso cantautore
cristiano, con il canto "Le lacrime di Dio", ha comunicato la trasformazione
avvenuta in lui dopo l'incontro con Dio, grazie al quale la sua croce, cioè
le sue stampelle, sono diventate compagne di vita, ali per volare.

Il gruppo Nuovo Clan Alleluia, composto da Antonio Pasella, Mauro Scaringi,
Livia Frau, Maria Marra e Cristina Grego, ha voluto ricordare il famoso
autore Marcello Giombini, scomparso un anno fa, eseguendo la sua canzone:
"Non vi conosco tutti".

Il tenore Valerio Aufiero ha interpretato "Tutte le vie dell'uomo", ispirato
ad una frase del libro dei Proverbi. Altro momento poetico con "Fa' di me un
fiume", di David Maria Turoldo.

Junior Robinson, famoso gospel singer inglese, ha incantato la platea con la
sua voce. Ha anche raccontato il suo personale incontro con Dio, quando ha
sentito la chiamata ad usare il suo talento per diffondere, attraverso la
musica e il canto, il messaggio d'amore di Gesù.

Un momento molto alto è stata la recita della "Preghiera di San Bernardo
alla Vergine", dal XXXIII canto del Paradiso di Dante Alighieri.

In seguito, Davide Ducceschi del gruppo il Sicomoro, ha eseguito una canzone
dedicata a Padre Pio. Don Giosy Cento, sacerdote e cantautore molto noto al
grande pubblico, ha cantato due brani del suo repertorio coinvolgendo tutto
il pubblico e comunicando loro la gioia di lasciarsi guidare da Dio nel
proprio cammino.

La riuscitissima manifestazione, trasmessa in diretta da "TeleAkery-Napoli
Nova", si è conclusa nella certezza che ". se l'uomo può pregare, allora non
è ancora sconfitto".

Numerosi applausi a tutti gli organizzatori: Effe Emme Edizioni, Heart Beat
Records, Profeta.It, Secop e Santuario di Pompei; il direttore artistico,
Don Amelio Cimini; l'organizzatore, Peppino Piacente; il direttore della
fotografia, Antonio Serlenga, il curatore delle immagini, Primo Leone; il
gruppo de "I poeti La Vallisa", l'Associazione "Musica e Vita".

Al mattino, nel Santuario della Beata Vergine del Rosario, Mons. Carlo
Liberati, Delegato Pontificio e Vescovo-Prelato, ha presieduto una solenne
concelebrazione eucaristica, in suffragio delle vittime di Nasiriya, ad un
anno dalla strage, nella quale persero la vita 19 italiani. Nell'omelia, il
Presule si è soffermato sull'infinito amore che Dio ha per gli uomini, per
tutti gli uomini. "Dobbiamo rispondere a questo amore, - ha detto Mons.
Liberati - preparandoci all'incontro con Lui perseverando nel nostro cammino
di fede e di testimonianza. La morte non è la fine di tutto. La morte è
rinascita a vita nuova. Nessuno di noi perirà e nella risurrezione
ritroveremo anche tutte le nostre opere buone".

Nella Foto: Davide Ducceschi dei "Sicomoro", Don Giosy Cento, Roberto Bignoli, Don Mimmo Iervolino e il cantautore Gospel inglese Junior Robinson
 

Loreta Somma
PRESS WORLD AGENCY
e-mail:
infopressworld@tiscali.it

 

    

Altri interventi sullo stesso tema


Per intervenire: invia@vivitelese.it