27 Febbraio 2005
BN, nuovo dissesto
Gabriele Corona

 

 

La relazione di un Direttore di Banca al posto di Di Pietro e Boccalone.

 

La Conferenza stampa tenuta ieri dall’Assessore alle Finanze del Comune di Benevento, è un esempio chiarissimo di quella strategia della propaganda, da tempo adottata dal Centro-destra, che prevede di non rispondere nel merito alle critiche motivate ed argomentate riferite alla gestione dell’Ente, ma di limitarsi ad offendere l’avversario e ripetere, ossessivamente, che “tutto è a posto”.Questo succede anche a proposito del Dissesto Finanziario dell’Ente.

 

Occorre ricordare, in sintesi, che la Commissione Liquidatrice nominata dal Ministero ha sostenuto che i soldi derivanti dalla vendita degli immobili alla Università, devono essere utilizzati, come prevede la legge, per pagare i creditori che attendono da oltre 10 anni di recuperare almeno in parte quanto spettante. Dice la Commissione Liquidatrice che l’Amministrazione Comunale sbaglia nel pensare che i soldi incassati per la vendita dei palazzi all’Università possano essere utilizzati per altre spese, mentre per pagare i creditori bisogna contrarre un altro mutuo che indebita l’Ente, quindi tutta la collettività, per altri decenni.

Questo ragionamento appare condivisibile e gli amministratori di Palazzo Mosti hanno il dovere di spiegare perché non sono d’accordo, trattandosi di gestione di soldi pubblici nell’interesse pubblico e non di gestione di fatti personali.

 

Invece l’assessore alle Finanze, Di Pietro e il Direttore Generale, Boccalone, hanno solo farfugliato qualcosa sostenendo che quei beni immobili ceduti all’Università non erano stati inseriti tra i beni da alienare. Ma questo non ha chiarito nulla ed anzi ha posto un ulteriore interrogativo: perché quegli immobili, pur non essendo necessari alle attività del Comune non sono stati inseriti nell’elenco dei Beni da cedere per sanare il dissesto e poi sono stati venduti all’Università? Boccalone e Di Pietro non intendono rispondere, si sono spazientiti e hanno deciso di mandare a casa la Commissione Liquidatrice che si è permessa di ricordare che quel dissesto deve essere chiuso ora e non trasferito alla future generazioni.

 

Nel corso della Conferenza stampa di ieri, l’Assessore Di Pietro avrebbe anche dovuto rispondere agli interrogativi posti dal consigliere di opposizione Cosimo Lepore, il quale ricorda che il Bilancio Consuntivo dell’anno 2003 si è chiuso con un debito di oltre 159 milioni di euro (circa 300 miliardi di vecchie lire) solo in parte bilanciati da 151 milioni di euro di crediti che per circa il 25% appaiono “gonfiati” nel senso che non sono più esigibili. Le considerazioni del consigliere Lepore sono allarmanti e meritano una risposta precisa e responsabile.

 

L’assessore Di Pietro, invece, si limita a fare l’ironico e a dire che le Banche fanno ancora credito al Comune e questo significa che i conti stanno a posto.

 

Ma che significa? Tutti i Comuni che vanno in dissesto hanno una Banca Tesoriera che gli fa credito, ma questo non impedisce la Bancarotta. Anche la Parmalat o alcune grandi Società di Calcio vantavano rapporti e crediti consistenti con le Banche, eppure hanno fatto la fine che conosciamo. Di Pietro e Boccalone, devono ricordare di essere lautamente pagati con i soldi prelevati dalle casse comunali, non per fare gli spiritosi o gli arroganti, ma per dare chiarimenti e rispondere del proprio operato. Se per tranquillizzare i cittadini sui 300 miliardi di debiti del Comune, basta dire che le Banche ci danno ancora fiducia, allora a che servono un assessore alle Finanze e un Direttore Generale? Sostituiamoli con una relazione periodica del  Direttore della Banca!

 

Benevento, 26 febbraio 2005

Il coordinamento provinciale

 


 

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