17
Ottobre 2005
Fassino: adesso la vittoria è più vicina
di
Ninni Andriolo - l'Unità
Una domanda di «aria pulita». Per Piero Fassino
rappresenta questo «la straordinaria
partecipazione» alle primarie e «Prodi esce
nettamente vincitore con oltre il 70% dei voti».
Per il leader Ds «il voto indica la volontà di
riscossa degli italiani». La Destra? «rifletta e
non prosegua con gli strappi su Finanziaria e
legge elettorale»
Ninni Andriolo: Segretario, si aspettava una
partecipazione così massiccia?
Fassino: «È stata una giornata straordinaria, al
di là delle aspettative. Funestata, purtroppo,
dall’omicidio del vice presidente dell’Assemblea
regionale della Calabria. Esprimiamo solidarietà
alla famiglia di Franco Fortugno.
Questo drammatico episodio - continua Fassino -
giunge al culmine di un’escalation di
intimidazioni e attentati. Da anni la
criminalità organizzata prende a bersaglio gli
amministratori pubblici calabresi, soprattutto
quelli di centrosinistra.
L’assassinio di ieri ci conferma quanto sia
aspra nel Mezzogiorno la lotta per difendere la
legalità. Mentre chiediamo al ministro degli
Interni e alla magistratura di agire con
determinazione e tempestività per individuare
killer e mandanti, ribadiamo quanto sia
necessario che i poteri dello Stato alzino
ancora di più la guardia. Questo delitto funesta
ma non offusca lo straordinario successo delle
primarie».
Nel Polo, invece, c’è chi parla di flop. Vuole
rispondere?
C’è stata una straordinaria partecipazione e
Prodi è uscito nettamente vincente con oltre il
70% dei suffragi. La stragrande maggioranza
degli elettori ha accolto il nostro appello a
sostenere Prodi e a dargli il massimo di forza e
di credito per guidare in modo autorevole il
centrosinistra nella sfida con Berlusconi.
Un
voto omogeneo, al nord come al sud. Non le pare?
Non c’è comune, dal più piccolo al più grande,
del nord come del sud, che non abbia visto una
mobilitazione eccezionale di elettrici e di
elettori. Alla fine avranno votato tre milioni
di cittadini e forse più. Questi rappresentano
un valore non soltanto per il centrosinistra ma
per l’intera democrazia italiana. Credo che la
Destra faccia male a irridere o sminuire. È un
grave errore, infatti, ignorare o mortificare la
passione, la generosità, lo spirito civico di
tanti italiani.
Si
aspettava una partecipazione così alta nel
Mezzogiorno?
Anche nel Mezzogiorno si è registrata
un’adesione superiore alle aspettative: più di
centomila elettori in Sicilia, più di 180 mila
in Puglia, 75 mila in Abruzzo, 30 mila in
Basilicata, quasi 90 mila in Sardegna. E si
registra lo straordinario risultato della
Campania con 130 mila elettori nella sola
Napoli. Tutte le regioni hanno dato un grande
contributo: 150 mila in Piemonte, mezzo milione
in Lombardia, 200 mila in Veneto, 60 mila in
Friuli, 100 mila in Liguria. Mi lasci
sottolineare, in particolare, il dato delle
cosiddette regioni rosse: 500 mila elettori in
Emilia, 350 mila in Toscana, 150 mila tra Umbria
e Marche. Queste quattro regioni, da sole, hanno
contribuito per un milione di elettori al
successo generale della consultazione. E infine
i 400 mila del Lazio con l’enorme contributo dei
250 mila di Roma. Un grande evento democratico
che non ha precedenti in Italia e non ha eguali
in altri paesi europei. Una risposta corale e
generalizzata degli elettori. La democrazia
italiana esce più forte.
Eppure non erano mancati dubbi sulle primarie
nei mesi scorsi...
Il
successo di ieri dimostra come sia stata giusta
e lungimirante la scelta compiuta da Prodi e da
tutto il gruppo dirigente dell’Unione. Il
risultato liquida definitivamente qualche dubbio
o qualche atteggiamento di sufficienza che si
era manifestato qua e là, anche in settori che
guardano con simpatia al centrosinistra. Il dato
ci dice che c’è una domanda di partecipazione
che non può essere disattesa e a cui dovremo
dare ulteriori risposte.
Cosa ha spinto tanta gente ad andare alle urne?
Ha influito il blitz Cdl sulla legge elettorale?
Da
una partecipazione così alta viene una richiesta
chiara, esplicita, inequivoca di cambiamento.
Una domanda di aria pulita e nuova. Si può ben
dire che questo voto indica la volontà di
riscossa degli italiani. Questi non tollerano
più di essere guidati da una destra che ha
deluso le loro aspettative e che governa in modo
arrogante. Questo voto è tanto più significativo
appunto perché si pone nel pieno di uno scontro
politico aspro. A pochi giorni di distanza
dall’approvazione alla Camera di una nuova legge
elettorale voluta e pensata dalla Destra solo
per le proprie convenienze e per cercare di
contenere le conseguenze di una sconfitta che
sente avvicinarsi. Da una partecipazione così
ampia, però, viene anche il rifiuto netto di una
legge finanziaria sbagliata, dannosa e iniqua,
incapace di rimettere in moto l’economia e che
propone tagli che penalizzano le famiglie.
Anche Berlusconi aveva annunciato le
primarie. Poi aveva fatto marcia indietro...
La
verità è che la giornata di ieri indica con
chiarezza l’idea della politica che ci divide
dalla destra. Noi ci siamo rivolti ai cittadini,
li abbiamo resi protagonisti. Noi crediamo nella
democrazia e nella partecipazione. Loro, invece,
hanno paura della società. Anche loro avevano
annunciato le primarie. Poi, però, Berlusconi ha
avuto paura e le ha liquidate. Non solo. Hanno
cambiato la legge elettorale per cercare di
alterare il giudizio negativo che verrà dal voto
degli italiani. La Cdl è una coalizione in
profonda crisi, come testimoniano anche le
dimissioni di Follini. Anziché interrogarsi sul
perché hanno perso il consenso degli elettori,
li disprezzano utilizzando parole volgari e
decidendo di cambiare le regole elettorali per
fare in modo che la volontà dei cittadini non
conti.
Segretario, Berlusconi ha liquidato le sue
proposte sulla legge elettorale spiegando che
“giungono fuori tempo massimo”. I tre milioni di
ieri faranno cambiare parere al premier?
Un
uomo politico, tanto più se ha responsabilità di
governo, dovrebbe avere sempre l’intelligenza di
ascoltare i cittadini e di tenerne conto.
Sarebbe saggio se la Cdl, di fronte a un
pronunciamento così netto di tanti elettori,
comprendesse la opportunità di non proseguire
sulla strada degli strappi. E di non
intestardirsi nel voler fare approvare a tutti i
costi una legge elettorale e una finanziaria che
così tanti cittadini rifiutano.
Il
premier sostiene che Prodi vince quando votano
soltanto gli elettori di sinistra...
Oggi a Berlusconi abbiamo servito l’antipasto,
il resto del pranzo glielo porteranno gli
italiani all’inizio di aprile, quando in
maggioranza voteranno per il centrosinistra. E
allora, sarà chiaro che il tempo scaduto sarà
quello di Berlusconi.
C’era chi sosteneva che le primarie avrebbero
segnato la vittoria della società civile sui
partiti. È andata così?
L’esito delle primarie è il risultato di un
felice incontro tra società e politica, elettori
e partiti. I partiti del centrosinistra hanno
deciso le primarie, si sono mobilitati per
promuoverle e organizzarle, e una grande platea
di elettori - espressione della società italiana
- ha raccolto l’appello ed è diventata
protagonista. Desidero ringraziare tutte le
donne e gli uomini che hanno profuso ogni
energia nell’informare gli elettori e nel
preparare i seggi. Senza la loro passione e il
loro lavoro volontario questo risultato
eccezionale non sarebbe stato possibile. Credo
che si debba esprimere un ringraziamento
particolare a Vannino Chiti, che aveva la
responsabilità di coordinare lo svolgimento
delle primarie per conto dell’Unione. Il
successo di ieri premia la sua generosa fatica.
Chiti è diventato bersaglio di Mastella che
denuncia brogli...
Chiti ha guidato bene, con autorità e saggezza,
questa prova. Anche per questo mi sembrano
francamente fuori tono e fuori misura alcune
espressioni e dichiarazioni di Mastella. Al di
là del folklore al quale ci ha abituati, quelle
sue affermazioni suonano ingenerose e ingiuste
verso il rigore, l’impegno e la passione con cui
tanta gente ha lavorato perché le primarie si
facessero nella più assoluta regolarità. E mi
lasci dire che i militanti e i dirigenti Ds
hanno svolto un ruolo essenziale. Ciò dimostra,
ancora una volta, la generosità del nostro
partito, la sua forza e il suo radicamento nel
Paese e quanto la Quercia sia un’architrave
decisiva dell’intero centrosinistra.
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