18 ottobre 2005
Fassino: adesso la vittoria è più vicina
da l'Unità - segnalazione di Pasquale Biondi

 

 

17 Ottobre 2005

Fassino: adesso la vittoria è più vicina

di Ninni Andriolo - l'Unità

Una domanda di «aria pulita». Per Piero Fassino rappresenta questo «la straordinaria partecipazione» alle primarie e «Prodi esce nettamente vincitore con oltre il 70% dei voti». Per il leader Ds «il voto indica la volontà di riscossa degli italiani». La Destra? «rifletta e non prosegua con gli strappi su Finanziaria e legge elettorale»


 

Ninni Andriolo: Segretario, si aspettava una partecipazione così massiccia?

Fassino: «È stata una giornata straordinaria, al di là delle aspettative. Funestata, purtroppo, dall’omicidio del vice presidente dell’Assemblea regionale della Calabria. Esprimiamo solidarietà alla famiglia di Franco Fortugno.

Questo drammatico episodio - continua Fassino - giunge al culmine di un’escalation di intimidazioni e attentati. Da anni la criminalità organizzata prende a bersaglio gli amministratori pubblici calabresi, soprattutto quelli di centrosinistra.

L’assassinio di ieri ci conferma quanto sia aspra nel Mezzogiorno la lotta per difendere la legalità. Mentre chiediamo al ministro degli Interni e alla magistratura di agire con determinazione e tempestività per individuare killer e mandanti, ribadiamo quanto sia necessario che i poteri dello Stato alzino ancora di più la guardia. Questo delitto funesta ma non offusca lo straordinario successo delle primarie».

Nel Polo, invece, c’è chi parla di flop. Vuole rispondere?

C’è stata una straordinaria partecipazione e Prodi è uscito nettamente vincente con oltre il 70% dei suffragi. La stragrande maggioranza degli elettori ha accolto il nostro appello a sostenere Prodi e a dargli il massimo di forza e di credito per guidare in modo autorevole il centrosinistra nella sfida con Berlusconi.

Un voto omogeneo, al nord come al sud. Non le pare?

Non c’è comune, dal più piccolo al più grande, del nord come del sud, che non abbia visto una mobilitazione eccezionale di elettrici e di elettori. Alla fine avranno votato tre milioni di cittadini e forse più. Questi rappresentano un valore non soltanto per il centrosinistra ma per l’intera democrazia italiana. Credo che la Destra faccia male a irridere o sminuire. È un grave errore, infatti, ignorare o mortificare la passione, la generosità, lo spirito civico di tanti italiani.

Si aspettava una partecipazione così alta nel Mezzogiorno?

Anche nel Mezzogiorno si è registrata un’adesione superiore alle aspettative: più di centomila elettori in Sicilia, più di 180 mila in Puglia, 75 mila in Abruzzo, 30 mila in Basilicata, quasi 90 mila in Sardegna. E si registra lo straordinario risultato della Campania con 130 mila elettori nella sola Napoli. Tutte le regioni hanno dato un grande contributo: 150 mila in Piemonte, mezzo milione in Lombardia, 200 mila in Veneto, 60 mila in Friuli, 100 mila in Liguria. Mi lasci sottolineare, in particolare, il dato delle cosiddette regioni rosse: 500 mila elettori in Emilia, 350 mila in Toscana, 150 mila tra Umbria e Marche. Queste quattro regioni, da sole, hanno contribuito per un milione di elettori al successo generale della consultazione. E infine i 400 mila del Lazio con l’enorme contributo dei 250 mila di Roma. Un grande evento democratico che non ha precedenti in Italia e non ha eguali in altri paesi europei. Una risposta corale e generalizzata degli elettori. La democrazia italiana esce più forte.

Eppure non erano mancati dubbi sulle primarie nei mesi scorsi...

Il successo di ieri dimostra come sia stata giusta e lungimirante la scelta compiuta da Prodi e da tutto il gruppo dirigente dell’Unione. Il risultato liquida definitivamente qualche dubbio o qualche atteggiamento di sufficienza che si era manifestato qua e là, anche in settori che guardano con simpatia al centrosinistra. Il dato ci dice che c’è una domanda di partecipazione che non può essere disattesa e a cui dovremo dare ulteriori risposte.

Cosa ha spinto tanta gente ad andare alle urne? Ha influito il blitz Cdl sulla legge elettorale?

Da una partecipazione così alta viene una richiesta chiara, esplicita, inequivoca di cambiamento. Una domanda di aria pulita e nuova. Si può ben dire che questo voto indica la volontà di riscossa degli italiani. Questi non tollerano più di essere guidati da una destra che ha deluso le loro aspettative e che governa in modo arrogante. Questo voto è tanto più significativo appunto perché si pone nel pieno di uno scontro politico aspro. A pochi giorni di distanza dall’approvazione alla Camera di una nuova legge elettorale voluta e pensata dalla Destra solo per le proprie convenienze e per cercare di contenere le conseguenze di una sconfitta che sente avvicinarsi. Da una partecipazione così ampia, però, viene anche il rifiuto netto di una legge finanziaria sbagliata, dannosa e iniqua, incapace di rimettere in moto l’economia e che propone tagli che penalizzano le famiglie.

Anche Berlusconi aveva annunciato le primarie. Poi aveva fatto marcia indietro...

La verità è che la giornata di ieri indica con chiarezza l’idea della politica che ci divide dalla destra. Noi ci siamo rivolti ai cittadini, li abbiamo resi protagonisti. Noi crediamo nella democrazia e nella partecipazione. Loro, invece, hanno paura della società. Anche loro avevano annunciato le primarie. Poi, però, Berlusconi ha avuto paura e le ha liquidate. Non solo. Hanno cambiato la legge elettorale per cercare di alterare il giudizio negativo che verrà dal voto degli italiani. La Cdl è una coalizione in profonda crisi, come testimoniano anche le dimissioni di Follini. Anziché interrogarsi sul perché hanno perso il consenso degli elettori, li disprezzano utilizzando parole volgari e decidendo di cambiare le regole elettorali per fare in modo che la volontà dei cittadini non conti.

Segretario, Berlusconi ha liquidato le sue proposte sulla legge elettorale spiegando che “giungono fuori tempo massimo”. I tre milioni di ieri faranno cambiare parere al premier?

Un uomo politico, tanto più se ha responsabilità di governo, dovrebbe avere sempre l’intelligenza di ascoltare i cittadini e di tenerne conto. Sarebbe saggio se la Cdl, di fronte a un pronunciamento così netto di tanti elettori, comprendesse la opportunità di non proseguire sulla strada degli strappi. E di non intestardirsi nel voler fare approvare a tutti i costi una legge elettorale e una finanziaria che così tanti cittadini rifiutano.

Il premier sostiene che Prodi vince quando votano soltanto gli elettori di sinistra...

Oggi a Berlusconi abbiamo servito l’antipasto, il resto del pranzo glielo porteranno gli italiani all’inizio di aprile, quando in maggioranza voteranno per il centrosinistra. E allora, sarà chiaro che il tempo scaduto sarà quello di Berlusconi.

C’era chi sosteneva che le primarie avrebbero segnato la vittoria della società civile sui partiti. È andata così?

L’esito delle primarie è il risultato di un felice incontro tra società e politica, elettori e partiti. I partiti del centrosinistra hanno deciso le primarie, si sono mobilitati per promuoverle e organizzarle, e una grande platea di elettori - espressione della società italiana - ha raccolto l’appello ed è diventata protagonista. Desidero ringraziare tutte le donne e gli uomini che hanno profuso ogni energia nell’informare gli elettori e nel preparare i seggi. Senza la loro passione e il loro lavoro volontario questo risultato eccezionale non sarebbe stato possibile. Credo che si debba esprimere un ringraziamento particolare a Vannino Chiti, che aveva la responsabilità di coordinare lo svolgimento delle primarie per conto dell’Unione. Il successo di ieri premia la sua generosa fatica.

Chiti è diventato bersaglio di Mastella che denuncia brogli...

Chiti ha guidato bene, con autorità e saggezza, questa prova. Anche per questo mi sembrano francamente fuori tono e fuori misura alcune espressioni e dichiarazioni di Mastella. Al di là del folklore al quale ci ha abituati, quelle sue affermazioni suonano ingenerose e ingiuste verso il rigore, l’impegno e la passione con cui tanta gente ha lavorato perché le primarie si facessero nella più assoluta regolarità. E mi lasci dire che i militanti e i dirigenti Ds hanno svolto un ruolo essenziale. Ciò dimostra, ancora una volta, la generosità del nostro partito, la sua forza e il suo radicamento nel Paese e quanto la Quercia sia un’architrave decisiva dell’intero centrosinistra.

 

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