15 novembre 2005
Giornata mondiale mobilitazione studenti
Pasquale Biondi

 

 

Il 17 novembre 2005 è la giornata mondiale di mobilitazione degli studenti, indetta dal Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre.

 

In centinaia di piazze, gli studenti di tutta Europa e del mondo manifesteranno per affermare il valore dell’istruzione pubblica, laica e pluralista, per la difesa del diritto allo studio per tutti, per l’affermazione e l’ampliamento dei diritti degli studenti, contro la mercificazione del sapere.

 

La Sinistra Giovanile della Provincia di Benevento aderisce alla mobilitazione e invita tutti gli studenti a recarsi a Napoli, dove si terrà  la grande manifestazione regionale degli studenti medi e universitari.

 

Quella che segue è la piattaforma di mobilitazione della Sinistra Giovanile.

 

 Per scaricare il volantino in formato word clicca qui

 

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17 Novembre 2005 / PIATTAFORMA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE della Sinistra giovanile

 

Il 17 novembre è divenuta – anno dopo anno - una grande giornata di mobilitazione studentesca mondiale, ideata e proposta dal Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre.

Una giornata che anche quest’anno - in Europa come nel resto del mondo - vedrà gli studenti protagonisti nelle strade e nelle piazze di centinaia di città: per la difesa dell’educazione pubblica, contro la privatizzazione del sapere, per l’affermazione e l’ampliamento dei diritti degli studenti.

Come studenti medi e universitari della Sinistra giovanile  - dopo la grande mobilitazione nazionale degli studenti medi del 12 ottobre e l’imponente manifestazione nazionale degli universitari del 25 ottobre a Roma – abbiamo voluto rilanciare questo importante appuntamento, per dare visibilità oltre alle ragioni di quelle proteste – che ci hanno visto protagonisti nel denunciare e contrastare le politiche scolastiche e universitarie del Ministro Moratti e del Governo nazionale di centrodestra – al nuovo protagonismo studentesco maturato in questi intensi ed appassionati anni di movimento.

A fronte dello smantellamento della scuola pubblica e la logica neoliberista che trasforma il sapere in merce, crea studenti di serie A e di serie B e privilegia i più forti a svantaggio dei più deboli… vogliamo infatti rilanciare l’idea di una scuola laica, pubblica, inclusiva e multiculturale. Ma per far vivere quest’idea di scuola oggi più che mai è indispensabile la partecipazione e il contributo attivo degli studenti, attraverso innanzitutto l’affermazione dei diritti degli studenti, senza i quali non c’è cittadinanza: né nella scuola né nella società.

Per questo vogliamo rilanciare  - nelle decine di piazze che per l’intera giornata del 17 novembre ci vedranno protagonisti con cortei, sit-in, assemblee, concerti, spettacoli teatrali,… il tema dei nostri diritti.

Il diritto allo studio e al successo, il diritto cioè ad essere sostenuti nei percorsi di istruzione e di formazione - soprattutto quando le nostre condizioni socio-economiche ce lo impediscono – attraverso un sistema nazionale di borse di studio. Il diritto al sapere e all’accesso libero e gratuito alle nuove tecnologie, alla musica, al teatro, alla cultura. Il diritto a partecipare attivamente alla vita delle nostre comunità scolastiche attraverso nuovi spazi di partecipazione riconosciuti e con poteri non solo consultivi ma anche decisionali, che diano senso e forza ad una rappresentanza studentesca paritetica rispetto agli altri soggetti attivi nella scuola. Il diritto a vedere realmente applicato e rispettato lo “Statuto dei Diritti degli Studenti” in ogni scuola e  in ogni aula, perché le nostre lotte e i nostri diritti non devono finire chiuse negli armadi di qualche archivio… Il diritto ad essere accolti in una comunità educante dove al centro della didattica vi sia l’apprendimento prima della valutazione, in cui l’obbligo scolastico torni ad essere almeno a 16 anni. Il diritto a vivere e a studiare in una scuola laica e multiculturale, capace attraverso la valorizzazione e la reciproca integrazione delle diverse culture e civiltà di promuovere la cultura della pace e della tolleranza.

Al tempo stesso vogliamo rilanciare l’idea di un’università capace di innovarsi nei suoi modi e obiettivi di funzionamento, per accompagnare e sostenere l’innovazione e lo sviluppo dell’Italia, di cui il sistema formativo deve farsi forza motrice. Non si può pertanto prescindere da un forte e concreto sostegno all’attività di ricerca, oggi frustrata dal DDL Moratti che penalizza fortemente i giovani ricercatori, rafforza ed estende la precarizzazione, annulla il sostegno finanziario scaricandone gli oneri sugli studenti. Occorre pensare un nuovo modello di governance universitaria, capace di coniugare democrazia collegiale ed efficienza innovativa, ripartendo dall’autonomia, intesa come possibilità dei singoli Atenei di darsi le proprie regole in un quadro di responsabilità chiare. Ma qualsiasi tentativo di riforma non può che partire dalle esigenze e dai bisogni degli studenti, ormai relegati nell’angolo remoto dell’incuranza: serve una nuova cittadinanza studentesca, che rafforzi il diritto allo studio soprattutto nei riguardi dei capaci e meritevoli ma privi di mezzi, ampliando le politiche di borse di studio e intervenendo sui servizi abitativi e logistici. La cittadinanza studentesca, in modo particolare negli Atenei più grandi, necessita di un nuovo rapporto con le città ospitanti, perché siano valorizzate le energie, le competenze e la capacità innovativa che le giovani generazioni possiedono nel proprio dna, e per mettere in relazione i saperi che si formano nell’Università col tessuto sociale territoriale. Occorre quindi ripensare il rapporto tra governo centrale, Università e territori: favorire l’integrazione, l’osmosi, irrorare i bacini dello sviluppo territoriale con la freschezza e la competenza degli studenti universitari, finalmente cittadini e non più semplici ospiti, a volte indesiderati.

Bisogna ripensare alle forme di rappresentanza, da una riforma del CNSU, oggi organismo poco capace di incidere nelle dinamiche universitarie, agli organi di rappresentanza nei singoli Atenei, troppo spesso sovrapponibili e poco efficaci.

Per tutte queste ragioni, per tutti questi diritti daremo vita insieme all’intero movimento studentesco ad una grande giornata di mobilitazione nazionale, una grande giornata di protagonismo studentesco.

Quel protagonismo che in questi anni di movimento ci ha portato giorno dopo giorno a sognare e a costruire, insieme ad un’intera nuova generazione, un’altra idea di scuola, di università, d’Italia.

 

 

 

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