COMUNICATO STAMPA
04 Agosto 2005
Ospedale San Bartolomeo in Galdo
In merito alla questione riguardante il
presidio ospedaliero di San Bartolomeo in
Galdo il Consigliere Regionale, Fernando
Errico, porta a conoscenza degli organi di
stampa quanto segue:
“Rispetto alle dichiarazioni sulla stampa
del collega Consigliere regionale On.Colasanto,
ritengo doveroso e necessario chiarire
alcuni aspetti della questione in quanto
presente all’incontro svoltosi sull’Ospedale
Padre Pio di San Bartolomeo presso la quinta
Commissione.
Sia il Presidente della Commissione On.Giusto
che l’Assessore Prof. Montemarano nonché il
collega Consigliere Della Ratta, hanno
apprezzato il lavoro di programmazione della
ASL BN1 sul Presidio Ospedaliero poiché
oggi, in una fase in cui in tutta Italia,
non solo per ragioni di risparmio, si è
proceduto e si procede a riconvertire i
piccoli ospedali in quanto inefficienti,
dispendiosi e non garanti della qualità
delle prestazioni rese, si è programmato un
modello di struttura ospedaliera rispondente
ai bisogni della popolazione locale che
emergono non dalle chiacchiere ma da dati
epidemiologici incontestabili.
Il presidio ospedaliero – continua Errico -
viene incontro alle esigenze di urgenza
attraverso i 20 posti letto di medicina e
chirurgia di accettazione e di urgenza, con
primo soccorso assicurato dal presidio SAUT
della rete del 118, mentre per l’emergenza
vera e propria è stata auspicata
l’attivazione di un servizio di eliambulanza.
Il country hospital (ospedale di comunità)
rappresenta una esperienza sanitaria
innovativa che consente ai medici di
famiglia di ricoverare e gestire
personalmente il paziente in una struttura
protetta dove è possibile praticare
accertamenti diagnostici specialistici
evitando ricoveri impropri e ripetuti.
Non si comprende la polemica sul
coinvolgimento di partner privati per quanto
riguarda la gestione della lungodegenza
riabilitativa, settore che non solo serve
alla popolazione locale ma che farebbe
acquisire alla struttura ospedaliera
caratteristiche di polo d’attrazione e di
eccellenza con risvolti positivi sulla
mobilità sanitaria in entrata.
Il coinvolgimento del privato – aggiunte
l’esponente udeurrino - così come proposto
dalla ASL BN1 è previsto all’interno di
precise disposizioni di legge che lo
consentono ed è stato favorevolmente accolto
dall’On. Giusto e da tutti i presenti ai
lavori della Commissione regionale nel
mentre viene stigmatizzato dall’On.
Colasanto.
Eppure sarebbe la terza sperimentazione di
gestione pubblico-privato in Campania dopo
Agropoli e S. Angelo dei Lombardi che
porterebbe la nostra ASL e la nostra
provincia all’avanguardia così come già
avvenuto in altre regioni.
L’invettiva contro le presunte lobby della
sanità privata sannita è del tutto fuori
luogo perché la sanità privata gestisce da
lungo tempo e con competenza numerose
strutture serie, di eccellenza ed
all’avanguardia che contribuiscono a drenare
mobilità sanitaria da altre zone della
regione e finanche da fuori regione a tutto
vantaggio economico della nostra sanità
regionale e locale.
È evidente – conclude Fernando Errico - che
la polemica politica a tutti i costi, anche
contro scelte condivise da tutti quelli che
si occupano di sanità seriamente, non giova
a nessuno e rischia solo di far perdere
ulteriore tempo attraverso
strumentalizzazioni che finiscono per
innescare reazioni che potrebbero
paralizzare le azioni intraprese con l’unico
risultato di continuare per altri 50 anni in
inutili e sterili disquisizioni”.
Lì 04/08/2005
Dr. Fernando Errico
Consigliere della Regione Campania