Rassegna stampa
Prodi raccoglie le 10.000 firme
necessarie per candidarsi alle primarie
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www.libero.it
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http://canali.libero.it/affaritaliani/politica/prodifirme.html
Mercoledí
31.08.2005 18:58
Il leader dell'Unione, Romano Prodi, è
convinto che l'Italia debba "rendere più
armonico il sistema fiscale. Le rendite
finanziarie sono tassate dal 18% in sù
in tutti i maggiori Paesi europei,
mentre in Italia al 12,5% - ha
sottolineato Prodi - Sul lavoro, invece,
gravano più del doppio delle tasse. Ci
sono tanti sistemi per tutelare i
piccoli risparmiatori da chi specula.
L'attuale sistema porta squilibri".
Dopo Fausto Bertinotti anche il
Professore è sicuro di poter partecipare
alle primarie. Il Professore ospite di
Clemente Mastella alla festa dell'Udeur
di Telese dice: "Sono già state raccolte
le 10mila firme per la mia candidatura
alle primarie dell'Unione".
Prodi: "Tagliamo i costi della politica"
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http://canali.libero.it/affaritaliani/soldiepoliticaa.html
I Ds: "Giusto". Franceschini: "Ma
Berlusconi ha tanti soldi" Mercoledí
31.08.2005 18:19
"Tagliamo gli stipendi, la politica ci
costa troppo". "Serve più trasparenza e
poi qui si vota troppo". E ancora: per
risparmiare "proporrò di fare al massimo
due consultazioni per ogni legislatura".
Così Romano Prodi in un'intervista a La
Stampa propone il taglio dei costi di
una politica troppo costosa. "Io penso -
aggiunge - che vada ridotto, ripeto
gradualmente e nel corso degli anni, il
costo delle indennità degli eletti, le
spese e i costi delle campagne
elettorali e anche il costo per il
mantenimento delle istituzioni e dei
partiti. Quando al Parlamento europeo si
è parlato di armonizzazione salariale
tra gli europarlamentari, dalle tabelle
risultò che gli italiani sarebbero stati
i più 'penalizzati' da una riforma".
Il problema del caro-politica a
cominciare dagli stipendi troppo alti
dei politici "sicuramente esiste". Ad
ammetterlo è anche il coordinatore della
Margherita Dario Franceschini secondo il
quale "bisogna assolutamente perseguire
la possibilità di ridurre i costi
complessivi ed introdurre criteri di
trasparenza".
"Ricordo comunque - aggiunge l'esponente
diellino - che prima del finanziamento
pubblico, i partiti erano più ricchi,
avevano più sedi e promuovevano
iniziative più costose". E poi "non
dimentichiamo - sottolinea - che
dall'altra parte c'è l'uomo più ricco
d'Italia che non si farà problemi a
mettere a disposizione decine e decine
di miliardi di vecchie lire nella
prossima campagna elettorale".
"Non c'è niente di demagogico nel modo e
nella misura" con cui Romano Prodi pone
la questione del 'caro-politica' : "Un
tema cui i cittadini sono giustamente
sensibili, tanto più in un tempo in cui
tante famiglie sono costrette a tirare
la cinghia" e poi "egli si mostra
perfettamente consapevole dei costi
della democrazia, ma sarebbe ipocrita
ignorare i confronti internazionali". A
dar man forte al Professore nella sua
campagna contro i costi della politica è
il vicecapogruppo alla Camera della
Margherita, Franco Monaco convinto che
"una cura dimagrante gioverebbe anziché
nuocere alla qualità dell'azione di
politici, partiti, istituzioni:
alleggerendoli, li aiuterebbe a
concentrarsi sul cuore della loro
missione civile, anziché su di sé e sui
propri apparati".
Prodi: "Tagliamo i costi della politica"
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. I Ds: "Giusto". Franceschini: "Ma
Berlusconi ha tanti soldi" Mercoledí
31.08.2005 18:19
"Il tema dei costi impropri della
politica è oggi una grande questione
democratica, già da alcuni di noi
sollevata a luglio, e che poi era
passata in secondo piano nel confuso
dibattito estivo sulla questione morale.
Ha fatto bene quindi Romano Prodi a
rilanciarlo con determinazione". Il
plauso al Professore è del diessino
Cesare Salvi secondo il quale "i costi
del funzionamento della democrazia è
giusto che siano posti a carico della
collettività, ma in modo limpido e
trasparente".
"Vanno invece eliminati - sottolinea
Salvi - i costi impropri: il numero e
l'entità delle retribuzioni degli
eletti, che ormai riguarda oltre 200
mila persone; gli sprechi istituzionali,
dei quali purtroppo sono protagoniste
soprattutto le regioni; le consulenze e
gli incarichi troppo spesso inutili e
inutilmente costosi che hanno raggiunto
anch'essi il numero di quasi 200 mila
persone. Non si tratta di un approccio
moralistico - spiega Salvi - ma di una
grande questione politica, perché è in
discussione la qualità e il modo di
essere della democrazia e la funzione
della rappresentanza, che non deve
diventare una carriera retribuita. Anche
per i partiti serve una nuova legge che
condizioni il finanziamento a statuti
democratici e pubblici e che faccia
prevalere l'erogazione dei servizi
rispetto al pagamento monetario. Una
legge sui partiti è necessaria non
contro i partiti, ma per ridare ad essi
la funzione primaria assegnata loro
dalla Costituzione".
"Altrettanto importante - prosegue il
leader della Sinistra Ds - è la riforma
dei meccanismi istituzionali che
incentivano costi e sprechi: dal
presidenzialismo strisciante ai sistemi
elettorali, alla malintesa idea di
federalismo, come assenza di controlli,
finora prevalsa, che si è rivelata
troppo costosa e inefficiente. La
riforma della politica e dei suoi costi
deve diventare un tema centrale del
progetto complessivo dell'Unione. I Ds,
che approvarono all'unanimità a luglio
un ordine del giorno da me presentato
con Fabio Mussi e Giorgio Napolitano,
possono e devono essere protagonisti di
una iniziativa in questo campo". E per
Salvi "un primo esempio positivo potrà
avvenire da una forte moderazione degli
inevitabili costi delle imminenti
primarie: chiunque conosca l'esperienza
degli USA sa infatti che il mix tra
personalizzazione della politica e
elezioni primarie può diventare un luogo
di moltiplicazione dei costi della
politica e di riduzione delle effettive
possibilità di partecipazione
democratica".
"Qualsiasi cosa serva per far tornare a
crescere la fiducia dei cittadini nei
confronti della politica è utile e
importante". Il responsabile
Organizzazione della Quercia, Marina
Sereni, apprezza la 'sortita' contro il
'caro-politica' del leader in pectore
dell'Unione Romano Prodi. "Il distacco
tra la politica ed i politici e la
società c'è quindi è necessario
impegnarsi con ogni mezzo a ridurlo"
ritiene la diessina secondo la quale
"gli spunti, più che proposte, sollevati
da Prodi sono condivisibili.
Naturalmente al momento della stesura
del programma - aggiunge la Sereni -
dobbiamo essere coscienti che ci sono
preoccupazioni più pressanti come il
rilancio economico, il caro-prezzi, il
lavoro... ma credo che proprio perché la
vita delle famiglie si presenta ora così
difficile è bene che dalla politica
venga un esempio, un gesto che punti si
ad una riduzione dei costi ma
soprattutto ad una trasparenza nelle
spese".
"E noi Ds - rende noto la Sereni - su
questo stiamo già lavorando. Non a caso
alla prossima festa nazionale dell'Unità
presenteremo un libro che spiega dove,
al di là del finanziamento pubblico,
raccogliamo i nostri fondi, come è
possibile farlo attraverso
l'autofinanziamento e come li
spendiamo". In ogni caso per la diessina
il tema del caro-politica l'Unione lo
deve affrontare con l'obiettivo di
assicurare "parità di condizione tra i
contendenti... cioè tra chi affronta la
campagna elettorale solo con il
contributo pubblico e chi invece ha la
possibilità di intevenire con enormi
risorse", qualsiasi riferimento è
assolutamente intenzionale.
"Apprendiamo con piacere,
dall'intervista su La Stampa, che Prodi
ha la stessa nostra opinione sulla
necessità di ridurre i costi della
politica" ha dichiarato Antonio Di
Pietro, leader di Italia dei Valori. "Da
10 anni Italia dei Valori sta lottando
in prima linea su questi temi e oggi,
con il Patto Etico, la questione Costi
della Politica, è diventata uno dei
punti del programma della mia
candidatura alle Primarie. Su questa
questione (e su tante altre,
precisamente 102) IDV si pone come
valore aggiunto all'interno dell'Unione,
perché non vorremmo che succedesse poi
come in passato, che si predica bene e
si razzola male. Per questo - ha
proseguito Di Pietro - abbiamo deciso di
stilare il Patto Etico e offrirlo ai
cittadini sottoforma di Proposta di
Legge di Iniziativa Popolare e chiediamo
che i punti siano inseriti nel Programma
dell'Unione per le prossime elezioni
politiche. Più persone sceglieranno me
alle Primarie - ha concluso Di Pietro -
più questo Patto diventerà elemento di
forza all'interno dell'Unione e quindi
anche l'importante questione
dell'abbattimento dei costi della
politica, ripresa oggi da Prodi".
"La riduzione dei costi della politica,
come proposto da Prodi, deve essere
collegata a una grande battaglia per
ampliare le forme di partecipazione
decisionale alle scelte sul futuro del
paese: è questa la vera sfida
democratica che l'Unione deve portare
come contributo al rafforzamento e al
rinnovamento della democrazia". E'
quanto sostiene il verde Paolo Cento
secondo il quale "c'è bisogno di
un'etica della responsabilità e non di
una nuova 'stagione antipolitica' che
rischierebbe solo di allontanare la
partecipazione e ridurre la
rappresentanza a uso e consumo dei
poteri forti. Se la sfida lanciata da
Prodi va in questo senso, va sostenuta
sapendo che il costo della politica -
conclude - va condotta a criteri di
trasparenza e che i partiti mantengono
ancora ad oggi una loro funzione sociale
che non può essere ridotta a quella dei
comitati elettorali".
"Parla di ridurre i costi della politica
e si inventa le primarie solo per
risolvere i problemi interni al
Centrosinistra. Parla di trasparenza e
non dice quanto costano le primarie e
dove piglia i soldi. Ma veramente crede
di fare fessi gli italiani con demagogia
spicciola?". Alessandra Mussolini
commenta le dichiarazioni di Prodi sulla
riduzione dei costi della politica e
della necessità di trasparenza: "Il
Professore predica bene e razzola
malissimo: se proprio vuole cominci da
casa sua! Dia l'esempio e pubblichi sui
maggiori quotidiani nazionali i nomi dei
finanziatori della sua campagna per le
primarie gli importi che hanno o stanno
versando. Soltanto dopo potrà fare
proclami".
Prodi: ''Definitivo tramonto della
fiducia in Berlusconi''
Fonte:
www.adnkronos.com
Link:
http://www.adnkronos.com/3Level.php?cat=Politica&loid=1.0.130195140
''Le risposte di Fazio? Formali e non
sufficienti''
Il Professore dice no al terzo polo
proposto da Monti: ''Con il bipolarismo
è tutto più semplice, c'è una chiara
alternanza'' Telese Terme, 31 ago. - (Adnkronos/Ign)
- ''E' finita la presa emotiva di
Berlusconi. La fiducia nei suoi
confronti è definitivamente tramontata
perché la realtà l'ha uccisa''. Romano
Prodi, dalla festa dell'Udeur a Telese,
giudica finita l'era del Cavaliere. E
anzi spiega che ormai il centrosinistra
può frenare gli attacchi diretti al
premier, in quanto a puntare il dito
contro Berlusconi ci pensano i suoi
stessi alleati. ''Credo che ormai l'antiberlusconismo
sia il collante soltanto del
centrodestra'', spiega il Professore a
chi gli chiede se l'antiberlusconismo
sia ancora il principale collante per il
centrosinistra. ''Ci sono più critiche
dei colleghi di coalizione di Berlusconi
che da parte nostra - aggiunge Prodi -.
Mi rimproverano di essere troppo
gentile, ma nel centrodestra ci sono
tali tensioni che basta stare a guardare
che fanno tutto loro. Sono ormai
arrivati all'insulto personale''.
Il Professore non nasconde la gravità
della crisi del Paese. E a riguardo
assolve il sistema elettorale, chiamando
direttamente in causa la maggioranza. La
crisi attuale del Paese è da ascrivere
interamente al centrodestra. Per Prodi
infatti il sistema bipolare è stato reso
inefficiente da chi ha governato il
Paese negli ultimi cinque anni, con ''il
centrodestra che ha dato alle frange
estreme un ruolo determinante e
ricattatorio''. E a questo punto quindi
non è il bipolarismo che deve essere
cambiato. Prodi si rivolge direttamente
all'ex commissario europeo Mario Monti,
che ha proposto il grande centro,
chiarendo di non condividere l'idea del
terzo polo. ''Con Monti abbiamo lavorato
insieme in Europa e ho rimpianto per il
buon lavoro che abbiamo svolto insieme.
Mille volte abbiamo parlato di politica
e Monti non ha detto nulla di nuovo
rispetto al passato. La sua unica
preoccupazione è l'efficienza del
governo''. ''Io ritengo - ha spiegato -
che tanti problemi del nostro paese
siano stati causati proprio dai governi
di centro che pur di stare insieme non
prendevano decisioni. Con il
bipolarismo, invece, è tutto più
semplice, c'è una chiara alternanza''.
E l'opposizione quale ricetta offre per
uscire dalla crisi del Paese? ''Nella
situazione in cui siamo non è possibile
applicare una politica dei due tempi e
cioé prima risanamento e poi rilancio.
La nostra priorità, infatti, è il
rilancio perché altrimenti non ci sono
le risorse per il risanamento''.
Parlando di come trovare risorse per il
rilancio il Professore fa l'esempio del
cuneo fiscale. ''Occorre tagliare parte
delle imposte sulle ore lavorative''. Il
leader dell'Unione dice inoltre che la
politica di rilancio del centrosinistra
sarà basata su due pilastri.
''Innanzitutto bisogna dare benzina,
dare una frustata al sistema produttivo
ed industriale. Poi, bisogna
incoraggiare l'innovazione e la ricerca.
Su questo deve esserci l'impulso del
governo. Questi sono i due passi
fondamentali per la ripresa che dovra'
essere rivolta soprattutto ai giovani e
alle donne''. 'Io non amo lanciare gli
slogan, ma se mi viene chiesto lo slogan
che io penso per il centrosinistra sarà:
'Con i giovani per rilanciare il Paese'''.
Poi il Professore tocca l'argomento
caldo del momento: quello relativo al
Governatore di Bankitalia. E al riguardo
non risparmia critiche al numero uno di
Palazzo Koch: ''Dire che 'abbiamo
rispettato la legge' non è una risposta
politica, è una risposta formale e non è
sufficiente. Bankitalia deve rispondere
ai problemi e non al manuale che guida
le azioni. Oltretutto quando, come si è
visto, il manuale va adeguato,
modernizzato e -spiega ancora - adattato
alle necessità''. E sempre sul tema
delicato delle banche e del risparmio
Prodi ''torna a chiedere che venga
immediatamente discussa la legge sul
risparmio. Sarà finalmente l'occasione
per mettere a punto regole precise
perché dopo Parmalat e Cirio non si è
fatto nulla, non si sono fatte nuove
regole, non abbiamo imparato dagli
errori. Tutti i paesi sbagliano, ma un
grande paese democratico impara dagli
errori commessi''. ''Un grande paese
democratico reagisce agli errori
-ribadisce - abbiamo una mancanza di
Autorità e garanzie che portano gli
stranieri a credere sempre meno nel
nostro paese. Più che stare dietro alle
intercettazioni, la politica dovrebbe
mettersi al lavoro per formulare nuove
regole. Purtroppo finora le tensioni tra
la Lega e il resto del centrodestra
hanno bloccato tutto''. Infine la
proposta di tassare le rendite
finanziarie come avviene in Europa,
portando la ritenuta dal 12% al 19%.
''Nella situazione attuale - motiva il
leader dell'Unione - ci sono troppi
squilibri e iniquità''.
Fonte: Televideo Rai pag. 123
Politica PRODI: PARALISI ULTIMI 5 ANNI
COLPA DELLA CDL
"La paralisi degli ultimi cinque anni
non è colpa del bipolarismo bensì del
centrodestra che ha lasciato che le ali
radicali avessero un peso decisivo,
ricattatorio". Lo ha detto il leader
dell'Unione Prodi, alla festa dell'Udeur
a Telese. E sul centro: "Il grande
centro non serve con un governo
efficiente. In passato il centro è stato
causa di immobilismo". Poi: "L'antiberlusconismo
ormai è il collante del centrodestra. Ci
sono più critiche dei colleghi di
coalizione che da parte nostra". Poi:
"E' finita la presa emotiva di
Berlusconi, la fiducia nei suoi
confronti è definitivamente tramontata".