Guardia Sanframondi, 3 dicembre 2005
Comunicato stampa n° 8
Al
via il XXV anno del Gruppo Giovanile Lasalliano
Il
13 novembre abbiamo celebrato solennemente
l’apertura ufficiale del XXV anno di vita del
Gruppo Scout “La Salle”.
I
festeggiamenti sono stati impeccabili.
Sono iniziati la mattina alle ore 9,00 con
momenti di incontro, di gioia e di giochi. Sono
proseguiti con la celebrazione della S. Messa e
con il pranzo consumato nella sede del gruppo.
Nel primo pomeriggio c’è stata una megacaccia al
tesoro per le vie del centro storico.
Infine la cerimonia ufficiale sul castello
normanno dei Sanframondo
Vi
hanno partecipato un gran numero di genitori,
amici, semplici cittadini, il Sindaco, il
Comandante della Stazione Carabinieri,
rappresentanti dei Fratelli delle Scuole
Cristiane e di lasalliani del beneventano. La
presenza forse più significativa è stata quella
di un bel gruppo di “ex” che per
l’occasione hanno rispolverato il loro vecchio,
logoro foulard, gelosamente custodito.
Dopo l’introduzione, i saluti e i ringraziamenti
del prof. Di Crosta e i discorsi del Sindaco,
del Comandante la Stazione dei CC., del
Presidente dei Volontari Lasalliani Dr. Mario De
Vincentis e del prof. Fr. Sante Brizi, è
iniziata la cerimonia vera e propria altamente
suggestiva e commovente, ricca di simboli e di
significati.
Per significare il nostro coraggio, per
comunicare la nostra forza reciproca nella
capacità di saper dire ogni giorno della nostra
vita al Vento dello Spirito: “Sono pronto.
Portami”, e per ricordarci di essere sempre
e solo dei piccoli semi abbiamo fatto volare in
alto i semi attaccati ai palloncini
accompagnandoli con lo sguardo dei nostri occhi,
ma soprattutto dello spirito interiore di
leggerezza
e
di capacità di abbandono necessari per essere
umili servitori del mondo.
Mentre il Prof. Di Crosta ci invitava a chiedere
al Signore di avere la capacità di abbandonarci
a Lui, solo a Lui, di scalzarci dalla vita
routinaria, comoda, di sradicarci dalla talora
frenetica banalità del quotidiano, di liberarci
dal nostro orgoglio per lasciarci trasportare
nei posti scomodi, spesso proprio molto vicini a
noi, a noi, quelli appunto da cui abbiamo voglia
di scappare, abbiamo messo i dei semi sulla
terra dalla quale abbiamo tolto ogni sorta di
robaccia e vi abbiamo piantato un fiore. Segno
che i semi che abbiamo fatto volare andranno
dove il vento li porterà, ma poi cadranno a
terra, su questa terra, sulla nostra terra.
Cadranno tra i rifiuti, in mezzo a roba che non
vale niente, ma anche in un campo invaso dalla
spazzatura può crescere qualcosa di buono se
sapremo vincere le nostre insicurezze, far
fronte alle nostre incertezze e alla nostra
fragilità.. Anche in un deserto potrà nascere un
fiore.
Convinti tuttavia che a nulla riusciremo con le
sole nostre forze e che abbiamo bisogno di Gesù
che è la luce che illumina le nostre tenebre
causate dall’egoismo, dal peccato e
dall’ignoranza della sua Parola, abbiamo
intronizzato una grande icona di Gesù con due
grossi ceri.
E’
stato portato poi un grande mondo dipinto con
colori spenti su tela bianca e lo abbiamo
colorate con i fiori simbolo della diversità
che arricchisce il nostro mondo e della
speranza nelle nuove frontiere verso le quali
stiamo e vogliamo camminare.
Al
termine il prof. Di Crosta ha pronunciato le
parole di apertura del XXV anno scout
accompagnate da un lungo e forte applauso, dal
lancio di palloncini colorato e dal fragore e
dai colori dei fuochi d’artificio.
E’
seguito un ricchissimo rinfresco con il rituale
e augurale taglio della torta.
25
anni sono tanti, ma il nostro gruppo non li
dimostra. Anche se gli anni passano conserva
ancora la stessa freschezza, lo stesso
entusiasmo, la stessa voglia di crescere
insieme. Sono stati anni di avvenimenti, di
momenti belli ed esaltanti, ma anche di momenti
difficili, ma anche questi sono serviti a farci
crescere e a farci diventare quelli che siamo.
I
25 anni trascorsi ci impongono di continuare ad
avere ….25 anni, di continuare a crescere.
Crescere è avere il coraggio di cambiare, di
guardare la vita con occhi attenti e allegri, di
giocare con passione il gioco dell’educazione e
delle sfide della storia.
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