9 giugno 2005
Ciro Scipionix per catturare i turisti
Giuseppe Sangiovanni

 

 

 

GENIALE: UN DINOSAURO PER CATTURARE TURISTI!

 

 

 

Un rarissimo fossile di dinosauro vissuto 113 milioni di anni fa potrebbe rilanciare fortemente l’economia di un piccolo paesino beneventano

 

Il primo cittadino di Pietraroia è convinto che il famoso dinosauro tornato a casa possa attirare valanghe di turisti

 

CON IL NOSTRO “CIRO” CONQUISTEREMO TURISTI DA TUTTO IL MONDO

 

Nella piccola comunità sannita, patria del famoso Scipionyx Samniticus, inaugurato nel Parco Geopaleontologico, il Paleo Lab,  un  suggestivo museo multimediale dei fossili: struttura scientifica unica in Italia- curata dal professor Paco Lanciano, il fisico che da oltre un decennio realizza esperimenti in studio a Superquark, nella trasmissione di Piero Angela

 

 

 

Pietraroia (Benevento)- Esattamente venticinque anni fa il suo ritrovamento nel già noto giacimento fossilifero del minuscolo comune sannita. Fu un ragazzino a notare quella figura un poco strana appiccicata alla pietra, per poi consegnarla ad un geologo veronese. Nessuno all’epoca pensò che quella pietra conteneva i resti di un cucciolo di dinosauro vissuto 113 milioni di anni fa. Lo chiamarono Ciro.  Una scoperta straordinaria destinata ad annullare certezze scientifiche fino a quel momento inattaccabili.

Una eccezionale scoperta che alla luce degli ultimi eventi sembra destinata a cambiare le sorti di questo angolo di paradiso, sito a quasi mille metri di altezza, che oltre cento milioni di anni fa era una laguna.

 

 

 

 

IL PALEO LAB NELLA JURASSICA  PIETRAROIA

Lo Scipionyx Samniticus, dopo un lunghissimo tour  in laboratori nazionali ed internazionali, è tornato a casa, nel piccolo centro montano.  Tornato nel suo ambiente in occasione dell’inaugurazione del Paleo Lab- che è un viaggio(sulle orme di Ciro)- costellato di esperienze interattive: un vero e proprio viaggio fino ai tempi più remoti, per conoscere i segreti principali di quel mondo scomparso.

 

Il tour, infatti, ha inizio con l’ascensore geologico, una sorta di “teletrasporto”, grazie al quale il visitatore ripercorre a ritroso in pochi secondi le epoche geologiche, fino ad arrivare al Cretacico Inferiore, periodo in cui visse lo Scipionyx, nella Jurassica  Pietraroia, un giacimento unico al mondo, sia per abbondanza di reperti, sia per il tipo di fossilizzazione: pesci, lacertillani, coccodrilli, salamandre e un serpente sconosciuto agli esperti mondiali.Gli exhibit, le scenografie, i filmati e un grande acquario interattivo dell’area permettono di conoscere l’ambiente e gli organismi che lo popolavano: per i visitatori una imersione  nell’attività di ricerca e di riconoscimento dei fossili della zona- ricostruendo la Storia della vita, leggendola attraverso l’evoluzione dei gruppi tassonomici rappresentativi delle principali ere geologiche della storia della Terra. Un lungo viaggio tra laboratori didattici, campo scavi, sala proiezione per la visione di filmati stereoscopici 3D.

 

 

 

 

 

 OGGI PAESE MONTANO, 113 MILIONI ANNI FA COME  LE  BAHAMAS

Centotredici  milioni di anni fa, il piccolo centro sannita, situato  oggi a 850 metri di altezza, invece che sui monti, si trovava nel bel mezzo di una laguna, nell’ambito di un ecosistema addirittura tropicale: una sorta di Bahamas sannite.

 

La moderna struttura,  costruita proprio nel Parco  Geopaleontologico ricco di fossili-  voluta fortemente dal presidente della provincia di Benevento Carmine Nardone, convinto con il sindaco del posto,  che “Ciro” possa essere un volano per l’intera economia del comprensorio. La provincia di Benevento e la Regione Campania hanno finanziato l’importante struttura. Un milione di euro per creare la chance,  una grande occasione turistica- per attirare migliaia di visitatori(anche ricercatori). Occasione di riscatto per il  Sannio Beneventano, per far scoprire e conoscere anche i tesori gastronomici della zona.

Per garantire la sicurezza di Ciro e dei reperti esposti si userà un satellite: tecnologia del terzo millennio per tenere lontano eventuali malintenzionati.

 

 

 

 

 

 

IL PRIMO CITTADINO: “CIRO PUO’ TRAINARE LA NOSTRA  ECONOMIA”

Nell’edificio costruito al centro del paese, sito di fronte all’unico bar, non c’è solo la sede del comune, istituito nel 1985- trovi di tutto, l’ufficio postale e l’ambulatorio medico. Una sorta di centro direzionale, pensato o forse no.

Lui ha quarant’anni, di cui trenta vissuti a Milano, poliziotto di professione, già presidente della locale Pro Loco, poi  amato e acclamato sindaco da un anno di Pietraroia- eletto a furor di popolo dai seicentocinquantesette abitanti del posto, conosciuti uno ad uno. E’ Lorenzo De Furia, una moglie, tre figli- sedotto da questo angolo di paradiso, trasferitosi  nel minuscolo centro sannita.

 

 

 

 

“ Dico sempre a mia moglie, che mi chiede di andare alle Bahamas- ti ho  già portato alle Bahamas, con un poco di ritardo, solo 113 milioni di anni dopo”- scherza ironicamente De Furia, sindaco-modello, sindaco tuttofare(ma quale segretaria! E’ lui stesso a fare le fotocopie chieste dai cronisti)- con tanta voglia di fare, tante buone idee per rilanciare l’immagine di un borgo che dire meraviglioso è usare un sottile eufemismo. Un sindaco “sano”- un sindaco marziano. Tutti così e il profondo sud non  vestirebbe nessuna maglia nera. Il  primo cittadino dell’ex laguna tropicale, ha belle e interessanti prospettive per la “sua” Pietraroia. “ Il Paleolab- sottolinea  De Furia- non è un punto di arrivo, ma di partenza- che può rappresentare occasione di sviluppo per noi e per l’intero comprensorio. Il Parco, il Paleolab, possono trainare la nostra economia, fatta di prodotti tipici locali, come il prosciutto e formaggio, approdati recentemente e con successo alla fiera di Torino. L’intera comunità deve con noi rimboccarsi le maniche- per trasformare il tutto in business: il tutto nel rispetto di uno sviluppo sostenibile. “Le carni finora prodotte in modesta qualità-  particolarmente delicate e saporite, caratteristiche sono  figlie dei pascoli della nostra zona”.

Unico rammarico per il sindaco l’assenza di una edicola, che spera di avere quanto prima.

 

 

LA SCHEDA DI CIRO

Scipionyx Samniticus, il nome scientifico di Ciro,  cucciolo di dinosauro- da Scipio, Scipione Breislak, geologo scopritore nel 1798 dell’area fossilifera di Pietraroia; onyx, artiglio, per le tipiche zampe con cui il dinosauroafferrava le sue prede; Samniticus, Sannita, per ricordare la regione in cui avvenne il rinvenimento. Ciro alto quasi 2 centimetri, da adulto probabilmente avrebbe raggiunto l’altezza di due metri ed un peso di 20 chilogrammi.

Nato 113 milioni  di anni fa in pieno Cretacico Inferiore e vissuto solo poche settimane, forse  perché travolto da un corso d’acqua che lo seppellì nel fondo della palude durante un nubifragio.

Ciro è un reperto di straordinaria importanza, infatti, si tratta dell’unico dinosauro di cui si sono conservati, ben visibili i resti degli organi interni.

 

 

 

Il GEOLOGO MARIO CALFANO: ATTENTI AGLI SCIACALLI

La scoperta di Ciro ha modificato il quadro paleogeografico italiano, del Mesozoico e del Cretacico Inferiore. Cos’è il Cretacico Inferiore? Lo abbiamo chiesto al geologo Mario Califano. “ E’ l’ultimo periodo dell’Era Mesozoica- rileva Califano-  risalente a 65-135 milioni di anni fa,  i calcari ad ittioliti di Pietraroia hanno un’età riferibile tra i 95 e 116 milioni di anni.

Come si sono conservati gli organi interni di Ciro?  E’ un caso eccezionale, dovuto a diversi fattori quali: l’integrità dell’animale, al sedimento molto fine che l’ha coperto e ancora ad un ambiente non disturbato da correnti. Una laguna, alle spalle la terra emersa e collegata a mare aperto, da una fascia costiera non stabile”. Non sono mancati a Pietraroia atti di sciacallaggio nell’importante sito di Pietraia. “ Purtroppo è la verità. Tanti sono i curiosi, turisti della domenica, armati di martello ed altro- che pur di prelevare qualche frammento fossile, hanno provocato seri danni alla nostra storia paleogeografia. Mi auguro che lo scarso interesse delle istituzioni registrato finora sia solo un ricordo. Il Paleolab è una bellissima realtà, che spiega l’evoluzione geologica del territorio- che tende contestualmente a salvaguardarlo”.

                        Giuseppe Sangiovanni

 

 

 

 

 

 

 

     

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