San Salvatore Telesino - Duro e polemico
documento congiunto dei due gruppi di minoranza
consiliare
Nel mirino la mancata acquisizione di due
particelle di terreno divenute di proprietà
demaniale
di
Vincenzo Palmieri
Sul Parco Turistico del Rio Grassano soffia aria
di tempesta. La suggestiva ed affascinante area
verde, che da circa tre anni è rimasta chiusa al
pubblico, è stata al centro di una animata
assise civica svoltasi qualche giorno fa presso
la casa comunale di Via Gioia e convocata su
esplicita richiesta dei due gruppi di minoranza,
«Un Nuovo giorno per San Salvatore» e «Nuovi
Orizzonti», che «preoccupati per lo stato di
abbandono e per l’incuria a cui è sottoposta
l’intera area» avevano chiesto la convocazione
del Consiglio per discutere sulle problematiche
riguardanti il Parco e per individuare le
possibili soluzioni.
Una seduta che non ha affatto soddisfatto i due
gruppi di minoranza che a distanza di qualche
giorno sono ritornati sulla questione
sottoscrivendo un duro e polemico documento
congiunto. «Come tutti i nostri concittadini
sanno - si legge nel documento -, le fonti del
Grassano sono da tempo interdette alla
frequentazione pubblica poiché l’area,
completamente recintata, ha i cancelli
permanentemente chiusi da quasi tre anni.
Come è possibile che un bene prezioso come il
Grassano, un’area naturalistica di rara
bellezza, un’oasi amena ed incantevole debba
essere preclusa alla frequentazione dei
cittadini e, in primo luogo, dei sansalvatoresi
che ne sono i legittimi proprietari?» Partendo
da questo eloquente interrogativo i consiglieri
di minoranza hanno illustrato un po’ quella che
è stata la storia recente del Parco del Grassano.
«La vicenda del parco del Grassano - hanno
continuato - risale diversi anni orsono. In
tutto questo tempo sono stati spesi diversi
milioni di euro (da una stima approssimativa si
ricava che l’area del Parco ha assorbito finora
quasi 9 milioni di euro, cioè circa venti
miliardi delle vecchie lire!!!).
Qual è il risultato di questa politica? E’ mai
possibile che tutto debba rimanere nell’incuria
e nell’abbandono? Sulla vicenda del Grassano
l’Amministrazione comunale di San Salvatore
Telesino accusa ritardi ed inettitudini
difficilmente raggiungibili. Per tale motivo i
gruppi consiliari di minoranza hanno chiesto
l’urgente istituzione di una commissione
consiliare di studio e di approfondimento per
analizzare la possibilità di una rapida
riapertura del Parco del Grassano. Durante la
seduta consiliare la maggioranza si è opposta
alla costituzione di tale commissione. Forse
perché teme di essere controllata». Poi, i due
gruppi di opposizione hanno ‘calato’ sul tavolo
delle accuse un ulteriore elemento: la mancata
acquisizione da parte dell’amministrazione di
due particelle di terreno divenute
definitivamente di proprietà demaniale.
«La negligenza e l’incapacità politica della
maggioranza consiliare - hanno evidenziato le
minoranze - ha consentito che due particelle di
terreno di proprietà demaniale, insistenti
nell’area del parco del Grassano, e che potevano
essere acquisite al patrimonio comunale in virtù
di una normativa regionale, sono diventate
definitivamente di proprietà dello Stato perché
sono scaduti i termini previsti dalla legge per
poter riscattare tali superfici. A tale
proposito, durante la seduta consiliare del 4
febbraio scorso, i consiglieri di minoranza
hanno posto agli assessori competenti alcune
domande che, tuttavia sono rimaste senza
risposta perché i diretti responsabili hanno
dichiarato di non essere al corrente delle
questioni sollevate.
Foto di Giuseppe Grimaldi
Queste stesse domande le portiamo a conoscenza
dei cittadini di San Salvatore affinché
giudichino il comportamento della maggioranza.
Abbiamo inutilmente chiesto di sapere: se è vero
che nel Parco del Grassano insistono due
particelle di terreno costituite dall’alveo del
torrente Grassano che sono di proprietà del
demanio; se è vero che su tali particelle è
stata avanzata richiesta di concessione da parte
della Società Sporting Grassano; se è vero che
di tale richiesta l’Agenzia del Demanio ha
informato il Comune di San Salvatore chiedendo
di conoscere se i terreni in questione fossero
sottoposti a vincoli; se è vero che
l’Amministrazione non ha mai risposto a tale
informativa; se è vero che, in seguito a ciò, il
Settore Provinciale del Genio Civile ha concesso
le aree in questione alla Società Sporting
Grassano; se è vero che l’Amministrazione ha
ricevuto comunicazione da parte della Agenzia
del Demanio dell’avvenuta pubblicazione sulla
G.U. della legge 212 dell’11-08-03 recante:
«disposizioni in materia di alienazione di aree
appartenenti al patrimonio ed al demanio dello
Stato»; se è vero che tale decreto, disponeva
che le aree di proprietà del demanio potevano
essere acquisite al patrimonio comunale purché
ne avesse fatto richiesta entro 180 giorni dalla
data di pubblicazione del decreto; se è vero che
l’Amministrazione non ha aderito alla richiesta
di acquisizione di tali aree; se è vero che,
essendo scaduti i termini, le particelle in
questione e tutte le strutture insistenti su di
esse, sono state definitivamente acquisite dallo
Stato a titolo gratuito».
Una serie di interrogativi a quanto pare rimasti
senza risposta. «I gruppi di minoranza congiunti
- continua il documento - sono convinti che per
la sciatteria, la negligenza e la superficialità
dell’amministrazione sono state sottratte al
patrimonio comunale due aree di terreno
insistenti al centro del Parco del Grassano, in
prossimità delle sue sorgenti e delle dimensioni
complessive di 8.290 mq. I cittadini -
concludono le minoranza - possono giudicare se
tale comportamento è rispettoso degli interessi
della comunità sansalvatorese!».
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