In
scena “La Mandragola” di Macchiavelli
CASERTA
CON MARIO SCACCIA GRANDE TEATRO AL COMUNALE
di
Eva Giaquinto & Giuseppe Sangiovanni
Ultimo appuntamento per gli abbonati della
stagione teatrale Città di Caserta, 2004-05. In
scena Mario Scaccia, interprete e regista de “La
Mandragola”, opera grande di Niccolò
Macchiavelli, con le scene di Augusto Sciacca, i
costumi di Antonella Piccolo, e le musiche di
Federico Sonetti Amendola.
Nata come satira tragica e crudele della
corruzione e della miseria dell’uomo, che non
disdegna di abbassarsi ai più meschini inganni
pur di raggiungere i suoi scopi. Riproposta e
interpretata da un grande Mario Scaccia che con
la sua regia riesce a divertire e
contemporaneamente ad emozionare, mettendo in
scena in chiave burlesca la “saga della
stupidità”. Eccellenti le interpretazioni del
cast, dal divertente Carlo Greco(messer Nicia),
all’intrigante Claudia Carlone(Lucrezia);
Linguaggio chiaro, trasparente: una lingua
parlata con le scansioni dell’animo,
non codificata- suggerita nel momento stesso in
cui i suoi personaggi vivono i “sentimenti”.
Alta l’attenzione del pubblico che segue le
performance dell’intero cast diretto da Scaccia,
un vero “animale” da palcoscenico, capace di
incantare il pubblico, senza parlare, con una
mimica ineguagliabile: artista straordinario
dotato di grande carisma.
Semplici le scenografie, belli i costumi che
hanno dato vita ad una rappresentazione schietta
ed efficace. Un particolare apprezzamento va
alle musiche, melodie incantate che con le loro
suggestioni hanno contribuito non poco al
fascino della messa in scena.
Le
virtù della splendida Lucrezia, consorte di
Nicia seducono Callimaco- che con l’aiuto di
Ligurio si presenta come dottore: e suggerisce
una miscela magica da far bere “all’amata”
Lucrezia.
Pozione che darà vita e morte: fertilità per
Lucrezia e morte per il giovane costretto ad
unirsi a lei, prima del “becco” Nicia.
Lo
spettacolo replicato fino a domenica, 24 aprile.
Soddisfatto per il buon andamento della seguita
ed apprezzata stagione teatrale, il maestro
Nunzio Areni, direttore artistico del teatro
comunale di via Mazzini- che ha ospitato per
l’ultima rappresentazione il mostro sacro
Scaccia, l’unico in Italia a rappresentare
Bellow, tra i primi a fare Ionesco. Unico neo,
troppe poltrone verde bottiglia vuote per i
grandi classici. Caserta e i casertani vogliono
ridere, il teatro classico è ancora poco amato.
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