12 febbraio 2005
Re Lear illumina la città della Reggia
Lucia Vagliviello

 

 

Momento di grande teatro per la stagione del comunale

 

RE LEAR ILLUMINA LA CITTA’ DELLA REGGIA

 

Caserta

Intensa serata al teatro comunale di Caserta, in occasione della prima di “Re Lear” , rappresentazione teatrale che polarizzerà l’ attenzione sino a domenica , 13 febbraio. In scena ,il Teatro stabile del Friuli Venezia Giulia e Mario Chiocchio produzioni Srl.,presentano appunto, Roberto Herlitzka nella traduzione di Agostino Lombardo dell’opera di William Shakespeare , “Re Lear” con Daniela Giovanetti,Luca Lazzareschi ,Alessandro Preziosi,Giorgio Lanza, Rossana Mortasa e Osvaldo Ruggirei. Roberto Herlitzka: un maestro per Re Lear dotato di rara intensità drammatica e duttilità e un’imponente, forte e determinato, Alessandro Preziosi che ritorna a Shakespear e l’intero cast che - fondendo la propria rigorosa professionalità a impetuose tensioni interpretative donano al pubblico grandi emozioni.“ Questo spettacolo rappresenta uno dei momenti di grande teatro, inserito in questa Stagione del Teatro Comunale di Caserta.

 

Chi vive di teatro non può prescindere da un discorso critico e di ricerca sull’opera scespiriana, che si conferma miniera inesauribile di significati umani metastorici, universali che rapiscono il pubblico nel dramma eterno, da questa scena nuda e cruda, illividita da passioni estreme, connaturate all’essere umano. L’opera rappresentata con una certosina elaborazione, intrinseca di forti colori dalle tonalità contrastanti , rese tali dai sentimenti che si mescolano tra loro dove l’odio, la perfidia, la maldicenza, l’inganno e la sete di potere , offuscano l’amore, la pace , la lealtà sfociando e generando nella follia che colpisce i cuori nobili, scovando nel male , assurde giustificazioni che ledono sempre più se stessi, nell’animi. Apprezzare e lusingare ciò che apparentemente si mostra bello, ricco di sentimenti,passando per una variopinta reale fatta di belle tonalità ,ma che di reale, di vero , di amore per il prossimo nulla tiene se non per la sete di possedere ed arrivare ben oltre ciò che si ha, offuscando, defraudando, allontanando e disconoscendo invece, il semplice ma vero e indissolubile amor, assumendo così , cromatiche scale di tetri colori che sviscerano nelle tenebre più oscure.

 

 

Devastante la falsità che si mostra da subito , solo agli occhi però di pochi i quali, tra l’altro vengono a loro volta allontanati,perché reputati falsi e per tanto disconosciuti e maledetti. Una tormentata vicenda, fatta di menzogne, falsità, strategie diaboliche che portano i semplici, a passar per la follia ,toccando il fondo per tentar di scongiurare la morte ,almeno non destinata in quel momento, ma per affrontarla , al momento opportuno, per far valer la verità. Una verità che si mostra agli occhi di tutti, quando oramai tutto appare danneggiato, in ritardo per riconquistar la quiete ,ma non troppo per ripartire alla ricostruzione di un futuro speranzoso fatto di pace e di un lungimirante amore che altro non può far, che generare amore. Un susseguirsi di forti emozioni che piombano l’osservatore in quell’epoca tanto lontana ma allo stesso tempo così vicina alla quotidianità lasciando un solo interrogativo : perché tutto ciò?Al termine, anche se crudelmente tutto si spegne ,il puro, ormai in pace, muore, circondato dalla morte del male, avvenuta per mano del male stesso, lasciando la speranza a chi resta, una possibilità di vivere, che con una saggia presa di coscienza ,genera speranza, lanciando un messaggio lungimirante di prosperità e pace.

 

Il Direttore Artistico del Teatro Casertano , Nunzio Areni, commenta: “Sono onorato di ospitare al Comunale questa prestigiosa compagnia, e soprattutto il grande Roberto Herlitzka, interprete tra i più intensi del panorama teatrale italiano. E il fatto che un volto giovane e noto come Alessandro Preziosi torni al teatro, e al Teatro scespiriano, col quale ha iniziato la sua carriera, può soltanto essere un dato rassicurante. L’allestimento rappresenta un nuovo passo nella ricerca che da anni Antonio Calenda con la Compagnia Stabile conduce sull’opera di William Shakespeare e che ha già toccato momenti significativi .”n un tempo in cui, dimentichi dei valori più profondi, sembriamo inclini a giustificare qualsiasi cosa ,la guerra, la violenza, la disonestà, attraverso una ridda di parole vuote - sostiene il regista - Re Lear si rivela un testo capace di testimoniare l’aporia che tuttora viviamo fra parola e sentimento, fra ciò che dichiariamo per convenienza e quanto invece si agita nell’oscurità del nostro animo».

 

Nella figura poetica di Lear, infatti, s’intuiscono luci e ombre di un uomo posto al centro d’una vicenda di dolenti contraddizioni, di saggezza che nasce dalla follia e dalla sofferenza, di cecità fisiche e morali che rendono impossibile anche ai padri leggere nel cuore dei figli .”Calenda ha composto un notevole cast, cui ha chiesto d’indagare a fondo nelle scene, nelle battute, nella ricchezza di significati del testo, e lo stesso in merito si è realmente surclassato.

 

Lucia Vagliviello

 

     

Turismo, Enogastronomia, Arte, Spettacolo


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