Il
comitato di lotta in segno di protesta contro la
costruzione dell’impianto ha bloccato le strade
statali Casilina, l’Appia e l’Autostrada A1
LA
PIATTAFORMA NON LA VOGLIAMO
Sommossa popolare contro la costruzione dell’ecomostro
che dovrebbe sorgere poco distante da una
centrale Termoelettrica
Pignataro Maggiore(Caserta)-
Hanno urlato con forza: “La Piattaforma dei
veleni non la vogliamo”- Erano circa tremila le
persone mobilitatesi per manifestare contro la
costruzione della Piattaforma per i rifiuti
industriali tossici e nocivi- che rappresenta
per la popolazione del comprensorio caleno un
disastro ecologico senza precedenti. Alla
manifestazione con a capo i coordinatori del
comitato lotta, hanno partecipato i sindaci del
comprensorio – che hanno ribadito i reali rischi
per la salute pubblica, derivanti dalla
Piattaforma. Il lunghissimo corteo partito nel
paesino casertano da Piazza Umberto Primo-
munito di cartelli-ha gridato con rabbia il no
al progetto d’insediamento dell’ecomostro(definito
dai manifestanti)- attraversando e bloccando la
Strada Statale Casilina, l’Appia e paralizzando
le corsie dell’autostrada A1- nei pressi
dell’uscita Capua.
Clamorosa protesta popolare di cittadini,
contro l’indizione della seduta della
Conferenza dei Servizi del prossimo 2 dicembre
per l’insediamento di una piattaforma per
rifiuti industriali tossici e nocivi in
tenimento del comune di Pignataro Maggiore,
Manifestazione che ha visto una massiccia
mobilitazione di uomini, donne e bambini
invadere le corsie nord-sud della mitica
Roma-Napoli, l’Autostrada del Sole, ha
riportato, per un momento, indietro di dieci
anni la storia civile di Pignataro Maggiore,
quando, per la tutela della salute dei cittadini
e la salvaguardia dell’ambiente naturale
dell’Agro Caleno, altri uomini, donne e bambini
bloccarono lo stesso tratto di autostrada per
impedire, riuscendovi, la costruzione delle
raffinerie della Q-8 e la realizzazione del polo
petrolchimico campano nello stesso territorio.
“Sommossa popolare- sottolinea Raimondo
Cuccaro- coordinatore del comitato di
lotta- che non rappresenta solo un tuffo nel
passato della storia della Comunità di
Pignataro Maggiore ma la più forte, decisa e
unanime volontà delle popolazioni di questa
parte di Terra di Lavoro di impedire la
mortificazione del diritto alla salute dei
cittadini e lo scempio del territorio, che una
parte di politici e imprenditori ha già svenduto
all’acquirente di turno, dopo aver brutalmente
aggredito e svenduto una parte dell’Agro Caleno
con la realizzazione della centrale
termoelettrica a metano di Sparanise”.
La manifestazione popolare, ha
visto la presenza della stragrande maggioranza
dei rappresentanti di tutte le associazioni,
categorie e movimenti politici di Pignataro
Maggiore e delle comunità dell’Agro Caleno che,
con Tora e Piccilli, sono impegnate nella
difesa della salute dei cittadini e
dell’ambiente naturale.
“Ci piace evidenziare- spiegano Pietro Ricciardi
e Ignazio Del Vecchio-coordinatori del comitato
con Raimondo Cuccaro- il composto atteggiamento
delle forze dell’ordine per aver saputo
correttamente interpretare la volontà popolare
in un frangente delicato della storia civile
dell’Agro Caleno.
L’impianto che dovrebbe trattare
rifiuti speciali, industriali, tossici e nocivi-
non lo vogliamo- ci sono forti interessi in
gioco- noi non molleremo-investiremo la
Magistratura- che dovrà accertare eventuali
legami con le cosche mafiose della zona”.
Mobilitazione di cui si dovrà tenere conto nella
prossima seduta della Conferenza dei Servizi:
decisa e precisa volontà delle popolazioni
calene, che rivendicano con fermezza netta
contrarietà ad ogni ipotesi d’insediamento della
piattaforma industriale per i rifiuti tossici e
nocivi.
Giuseppe Sangiovanni
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