23 novembre 2005
Pignataro M. dice no alla piattaforma
Giuseppe Sangiovanni

 

 

Il comitato di lotta in segno di protesta contro la costruzione dell’impianto ha bloccato le strade statali Casilina, l’Appia e l’Autostrada A1

 

LA PIATTAFORMA NON LA VOGLIAMO

 

Sommossa popolare contro la costruzione dell’ecomostro che dovrebbe sorgere poco distante  da una centrale Termoelettrica

 

 

Pignataro Maggiore(Caserta)- Hanno urlato con forza: “La Piattaforma dei veleni non la vogliamo”- Erano circa tremila le persone mobilitatesi  per manifestare contro la costruzione della Piattaforma per i rifiuti industriali tossici e nocivi- che  rappresenta per la popolazione del comprensorio caleno un disastro ecologico senza precedenti. Alla manifestazione  con a capo i coordinatori del  comitato lotta, hanno partecipato i sindaci del comprensorio – che hanno ribadito i reali rischi per la salute pubblica, derivanti dalla Piattaforma. Il lunghissimo corteo partito nel paesino casertano da Piazza Umberto Primo- munito di cartelli-ha gridato con rabbia il no al progetto d’insediamento dell’ecomostro(definito dai manifestanti)- attraversando e bloccando la Strada Statale Casilina, l’Appia e  paralizzando le corsie dell’autostrada A1- nei pressi dell’uscita  Capua.

 

 

 

Clamorosa protesta popolare di cittadini,  contro l’indizione della seduta della Conferenza dei Servizi del prossimo 2 dicembre per l’insediamento di una piattaforma per rifiuti industriali tossici e nocivi in tenimento del comune di Pignataro Maggiore, Manifestazione che ha visto una massiccia mobilitazione di uomini, donne e bambini invadere le corsie nord-sud della mitica Roma-Napoli, l’Autostrada del Sole, ha riportato, per un momento, indietro di dieci anni la storia civile di Pignataro Maggiore, quando, per la tutela della salute dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente naturale dell’Agro Caleno, altri uomini, donne e bambini bloccarono lo stesso tratto di autostrada per impedire, riuscendovi, la costruzione delle raffinerie della Q-8 e la realizzazione del polo petrolchimico campano nello stesso territorio.

 

 

 

“Sommossa popolare- sottolinea Raimondo Cuccaro- coordinatore del comitato di lotta- che  non rappresenta solo un tuffo nel passato della storia della Comunità  di Pignataro Maggiore ma la più forte, decisa e unanime volontà delle popolazioni di questa parte di Terra di Lavoro di impedire la mortificazione del diritto alla salute dei cittadini e lo scempio del territorio, che una parte di politici e imprenditori ha già svenduto all’acquirente di turno, dopo aver brutalmente aggredito e svenduto una parte dell’Agro Caleno con la realizzazione della centrale termoelettrica a metano di Sparanise”.

 

 

 

 

La manifestazione popolare, ha visto la presenza della stragrande maggioranza dei rappresentanti di tutte le associazioni, categorie e movimenti politici di Pignataro Maggiore e delle comunità dell’Agro Caleno che, con Tora e Piccilli,  sono impegnate nella difesa della salute dei cittadini e dell’ambiente naturale. “Ci piace evidenziare- spiegano Pietro Ricciardi e Ignazio Del Vecchio-coordinatori del comitato con Raimondo Cuccaro- il composto atteggiamento delle forze dell’ordine per aver saputo correttamente interpretare la volontà popolare in un frangente delicato della storia civile dell’Agro Caleno.

 

 

 

L’impianto che dovrebbe trattare rifiuti speciali, industriali, tossici e nocivi- non lo vogliamo- ci sono forti interessi in gioco- noi non molleremo-investiremo la Magistratura- che dovrà accertare eventuali legami con le cosche mafiose della zona”. Mobilitazione di cui si dovrà tenere conto nella prossima seduta della Conferenza dei Servizi: decisa e precisa volontà delle popolazioni calene, che rivendicano con fermezza  netta contrarietà ad ogni ipotesi d’insediamento della piattaforma industriale per i rifiuti tossici e nocivi.

 

Giuseppe Sangiovanni                                                                  

 

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