LA
VERGOGNA A POCHI PASSI DALLA SONTUOSA REGGIA
La
famiglia Comune “vive” nel tugurio dell’orrore-in
condizioni allucinanti- senza
riscaldamento,acqua, luce e servizi igienici
CI ASPETTA UN
NATALE AL FREDDO E AL GELO
Situazione drammatica: Vivono tra
i rifiuti tra l’indifferenza delle istituzioni
IN PREALLARME LE TELECAMERE DI
UNA TRASMISSIONE DI CANALE 5
Casagiove (Caserta) –
Al freddo e al gelo. Non è una versione moderna
della prossima grotta di Betlemme, per rimanere
in tema natalizio, ma le condizioni di vita
della famiglia Comune sono tutt’altro che comuni
a dispetto del cognome portato. “Abitano”
infatti, in un tugurio vero (altro che quello
allestito dalla Endemol per il Grande
Fratello!)- in condizioni disumane- accanto al
cavalcavia dell’autostrada Roma- Napoli, uscita
Caserta Nord, nell’impossibilità di permettersi
qualcosa di meglio. Degrado totale e la mancanza
di servizi sono il loro pane quotidiano.
Circondati da collinette di rifiuti, loro che
tra i rifiuti ci vivono- sono inseguiti dalle
bollette della spazzatura che il Comune di
Santa Maria Capua Vetere invia a questi figli di
nessuno- che da una vita sognano una casa.
I
due coniugi- Silvio Comune, 54 anni e Vittoria
Grillo, 55 anni- da anni con sette figli
“vivono” tra l’indifferenza delle istituzioni in
condizioni allucinanti- senza luce, acqua,
riscaldamento e servizi igienici. Nessuno si
occupa del loro disagio, della drammatica
situazione igienico-sanitaria- ma puntualmente
qualcuno si ricorda di inviare loro i bollettini
di pagamento per pagare la spazzatura.
Una situazione paradossale e tragica.
“Da Santa Maria Capua Vetere sono arrivati i
bollettini per pagare la spazzatura, a noi che
nei rifiuti viviamo, senza che nessuno muove un
dito- per darci una mano- commenta amaramente
Vittoria Comune… e come sono bravi a trovarci!”
La
loro disastrosa situazione è nota a tutti, ma
nessuno finora si è preoccupato di dare dignità
a questa famiglia- che vive peggio delle bestie,
rischiando tantissimo anche sotto il profilo
sanitario.
Anzi. “Dopo che vi siete occupati di noi-
sono venuti i vigili – minacciando di far
arrivare le ruspe per abbattere la baracca”.
Un modo spiccio per zittire la famiglia Comune-
costretta da qualche mese a trasferire pure i
letti nel tugurio-cucina- fatto di assi di
legno, cartelloni stradali, plastica e cartoni-
per ripararsi dall’insistente pioggia
proveniente dalla tettoia di amianto perforata.
“Qui l’acqua pure entra- però
perlomeno non viene dal soffitto- ce la
ritroviamo sotto il letto”-
spiegano i coniugi Comune- che vivono in un
deposito- non in grado nemmeno di ospitare
attrezzi agricoli.
Quindici metri quadrati per cucinare, mangiare,
dormire. Al freddo e al gelo(senza il bue e
l’asinello, ma con un’unica gallina che
sicuramente avrà vita breve)- che ha già fatto
gravi danni alle vie respiratorie di tutti-
colpiti da catarro e bronchite.
Due Comuni a rimpallarsi le responsabilità,
quello di S.Maria Capua Vetere e Casagiove- che
nulla hanno fatto finora per aiutare la
sventurata famiglia Comune. Una famiglia senza
diritti.
Una vita vissuta da anni di stenti, di
privazioni. “Indirizziamo istanze di qua e di
là- racconta Mario, ultimogenito
della nidiata- ma nessuno ci ha dato finora
risposte. E siamo ancora qua. Condannati
all’inferno! Anche questo Natale lo passeremo
qui, al freddo e al gelo”. Il “qui” è di una
desolazione indescrivibile, come indicibile è la
malinconia che appanna lo sguardo di questa
famiglia quando sollecitata alla fotografia.
“Una stamberga che è di muratura,
con acqua e luce-, questo sogn amo la notte-
dicono in coro. Non possiamo andare avanti così.
Siamo ridotti a bestie- che chiedono qualche
secchio d’acqua per carità. Aiutateci!”.
Una grossa antenna per la telefonia mobile,
l’ennesimo regalo fatto ai Comune- “un mega
ombrello” che svetta a pochi metri dalle teste
di queste persone- che oltre al grande disagio
vissuto devono pure fare i conti con le onde
elettromagnetiche bombardate dal ripetitore.
Una situazione drammatica, ignorata dalle
istituzioni, dai servizi sociali, dall’Asl.
Viviamo in una stalla- ribattono sconsolati
Silvio e Vittoria- questo posto non è
abitabile da esseri umani- anche le mucche qui
non potrebbero stare- secondo le nuove norme.
Abbiamo più volte richiesto un alloggio a vari
comuni: Casagiove, Santa Maria Capua Vetere,
Caserta. Niente da fare. Inutile. Ci hanno
riferito che non abbiamo i requisiti necessari”.
La famiglia Comune desidera avere allacciata
la "luce", l'acqua, fare una doccia: parole a
loro sconosciute finora. Loro non chiedono il
telefono, il gas, Internet, la televisione, la
lavatrice, il frigorifero. Che non hanno mai
avuto. Ma questi sono superlussi! Vogliono solo
vivere da esseri umani. Persone che non hanno
nemmeno più la forza di gridare il grande
disagio vissuto nel grande monumento
all’inciviltà issato dalla società e dalle
istituzioni cieche e sorde.
Giuseppe Sangiovanni |