9 dicembre 2005
Un presepe freddo e povero
Giuseppe Sangiovanni

 

 

LA VERGOGNA A POCHI PASSI DALLA SONTUOSA REGGIA

 

La famiglia Comune “vive” nel tugurio dell’orrore-in condizioni allucinanti- senza riscaldamento,acqua,  luce e servizi igienici

 

CI ASPETTA UN NATALE AL FREDDO E AL GELO

 

Situazione drammatica: Vivono tra i rifiuti tra l’indifferenza delle istituzioni

IN PREALLARME LE TELECAMERE DI UNA TRASMISSIONE DI CANALE 5

 

  

Casagiove (Caserta) – Al freddo e al gelo. Non è una versione moderna della prossima  grotta di Betlemme, per rimanere in tema natalizio, ma le condizioni di vita della famiglia Comune sono tutt’altro che comuni a dispetto del cognome portato. “Abitano” infatti, in un tugurio vero (altro che quello allestito dalla Endemol per il Grande Fratello!)- in condizioni disumane- accanto al cavalcavia dell’autostrada Roma- Napoli, uscita Caserta Nord, nell’impossibilità di permettersi qualcosa di meglio. Degrado totale e la mancanza di servizi sono il loro pane quotidiano. Circondati da collinette di rifiuti, loro che tra i rifiuti ci vivono- sono inseguiti dalle bollette della spazzatura  che il Comune di Santa Maria Capua Vetere invia a questi figli di nessuno- che da una vita sognano una casa.

I due coniugi- Silvio Comune, 54 anni e Vittoria Grillo, 55 anni- da anni con sette figli “vivono” tra l’indifferenza delle istituzioni in condizioni allucinanti- senza luce, acqua, riscaldamento  e servizi igienici. Nessuno si occupa del loro disagio, della drammatica situazione igienico-sanitaria- ma puntualmente qualcuno si ricorda di inviare loro i bollettini di pagamento per pagare la spazzatura.

 

 

Una situazione paradossale e tragica.

“Da Santa Maria Capua Vetere sono arrivati i bollettini per pagare la spazzatura, a noi che nei rifiuti viviamo, senza che nessuno muove un dito- per darci una mano- commenta amaramente Vittoria Comune… e come sono bravi a trovarci!”

 

 

 

La loro disastrosa situazione è nota a tutti,  ma nessuno finora si è preoccupato di dare dignità a questa famiglia- che vive peggio delle bestie,  rischiando tantissimo anche  sotto il profilo sanitario.

Anzi. “Dopo che vi siete occupati di noi- sono venuti i vigili – minacciando di far arrivare le ruspe per abbattere la baracca”. Un modo spiccio per zittire la famiglia  Comune- costretta da qualche mese a trasferire pure i letti nel tugurio-cucina- fatto di assi di legno, cartelloni stradali, plastica e cartoni- per ripararsi dall’insistente pioggia proveniente dalla tettoia di amianto perforata.

 

 

“Qui l’acqua pure entra- però perlomeno non viene dal soffitto- ce la ritroviamo sotto il letto”- spiegano i coniugi Comune- che vivono in un deposito- non in grado nemmeno di ospitare attrezzi agricoli.

Quindici metri quadrati per cucinare, mangiare, dormire. Al freddo e al gelo(senza il bue e l’asinello, ma con un’unica gallina che sicuramente avrà vita breve)- che ha già fatto gravi danni alle vie respiratorie di tutti- colpiti da catarro e bronchite.

 

 

 Due Comuni a rimpallarsi le responsabilità, quello di S.Maria Capua  Vetere e Casagiove- che nulla hanno fatto finora per aiutare la sventurata famiglia Comune. Una famiglia senza diritti.

 

 

Una vita vissuta da anni di stenti, di privazioni. “Indirizziamo istanze di qua e di là- racconta Mario, ultimogenito della nidiata- ma nessuno ci ha dato finora risposte. E siamo ancora qua. Condannati all’inferno! Anche questo Natale lo passeremo qui, al freddo e al gelo”. Il “qui” è di una desolazione indescrivibile, come indicibile è la malinconia che appanna lo sguardo di questa famiglia quando sollecitata alla fotografia.

“Una stamberga che è di muratura, con acqua e luce-, questo sogn amo la notte- dicono in coro. Non possiamo andare avanti così. Siamo ridotti a bestie- che chiedono qualche secchio d’acqua per carità. Aiutateci!”.

 

 

Una grossa antenna per la telefonia mobile, l’ennesimo regalo fatto ai Comune- “un mega ombrello” che svetta a pochi metri dalle teste di queste persone- che oltre al grande disagio vissuto devono pure fare i conti con le onde elettromagnetiche bombardate dal ripetitore.

 Una situazione drammatica, ignorata dalle istituzioni, dai servizi sociali, dall’Asl.  Viviamo in una stalla- ribattono sconsolati Silvio e Vittoria- questo posto  non è abitabile da esseri umani- anche   le mucche qui non potrebbero stare- secondo le nuove norme. Abbiamo più volte richiesto un alloggio a vari comuni: Casagiove, Santa Maria Capua Vetere, Caserta. Niente da fare. Inutile. Ci hanno riferito che non abbiamo i requisiti necessari”.

 

 

 

 La famiglia Comune desidera avere allacciata la  "luce",  l'acqua, fare una doccia: parole a loro  sconosciute finora. Loro non chiedono il telefono, il gas, Internet, la televisione, la lavatrice, il frigorifero.  Che non hanno mai avuto. Ma questi sono superlussi! Vogliono solo  vivere  da esseri umani. Persone che non hanno nemmeno più la forza di gridare il grande disagio vissuto nel grande monumento all’inciviltà issato dalla società e dalle istituzioni cieche e sorde.

 

Giuseppe Sangiovanni

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