23 luglio 2005
Papà a ore: ridateci i nostri figli
Giuseppe Sangiovanni

 

 

Continuano le manifestazioni dell’associazione “Caro Papà”

PAPA’ A ORE, RIDATECI I NOSTRI FIGLI

Ridotti dalla legge e dalle ex consorti a padri biologici

 

 

di Giuseppe Sangiovanni

 

Caserta- Se i genitori si separano o divorziano, i figli vengono affidati alla madre 96% dei casi, a nonni, parenti o istituti 3%, e solo l’uno % delle volte ai padri. Una ingiustizia? Sembrerebbe proprio di si. Lo conferma la nascita a Caserta dell’associazione “Caro Papà”- che ha in Giovanni D’Angelo e Gerardo Mercurio, gli elementi di spicco. Sodalizio che si prefigge di rivalutare la figura paterna, annullata da giudici ed ex consorti: che tende a  modificare una legislazione ritenuta troppo filo-materna, con  un’opera di sensibilizzazione verso la società-per dimostrare che anche i padri rimasti soli, sanno allevare ed educare i figli.

 

Papà a ore, papà fantasma, ridotti a padri “biologici”-cancellati dalle ex consorti-con vere e proprie guerriglie giudiziarie senza fine-riunitisi per non essere piu’ padri solo sulla carta, padri di serie B: disposti a picconare una legislazione che non garantisce la continuità del rapporto padre-figlio, dopo la separazione dei coniugi. Decreti  “annullati” dal coniuge affidatario-che portano all’esasperazione  i papà fantasma-spesso affidatisi al “rapimento”, pur di vedere i propri figli. La paternità, il diritto, il dovere-che diventano optional preziosi. Figli della discordia, usati come merce di scambio-impiegati come strument di guerra:figli considerati “vaglia mensili”-minori usati nella logica della ripicca e del litigio.

 

 

I Caro Papà casertani chiedono di accorciare i tempi, per modificare i meccanismi di affidamento: papà documentatissimi, che stanno facendo grande opera di sensibilizzazione, per essere considerati papà al 100%- per essere considerati dalle istituzioni e dare il la al legislatore per cambiare le regole per l’affidamento. La legge parla di parità tra i coniugi, ed in nessuna parte dei codici è scritto che debba essere preferito l’affidamento materno; la legge impone che si abbia riguardo all’interesse del minore. Che non è detto da nessuna parte. Essere presenti in egual misura nella crescita psico-fisica dei figli-l’interesse primario, da garantire dopo la separazione.

 

Tempi lunghissimi della giustizia civile-se chiamata a far rispettare chiarissimi dispositivi di giudici, sommersi dal lavoro: 5 anni per una comparizione- e dopo 4 tentate comparizioni il minore è diventato maggiorenne- con i papà-fantasma, alla finestra-passati tra speranza, rabbia e delusione.

 

Settantacinque  instancabili “cavalieri”, quelli della “Caro Papà”-  che cercano giustizia, con civilissime manifestazioni.

 

Tempi difficili s’annunciano per le perfide dame! 

 

 

 

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