16 agosto 2005
Mestiere in estinzione
Giuseppe Sangiovanni

 

 

MESTIERI IN ESTINZIONE      NELLA PICCOLA ITALIA

 

La passione e la dedizione di un maestro orologiaio

 

Nell’ intero centro sud è l’unico artigiano in

grado di riparare orologi da torre e da campanile

 

E’ IL CARDIOLOGO DEGLI OROLOGI

(IL SIGNORE DEL TEMPO)

 

I meravigliosi e delicati congegni  tornano a “vivere”, anche dopo trent’anni di inattività- grazie ai suoi interventi: molto ricercata la sua opera

 

 

Caserta-  E’ la macchina del tempo attraverso il tempo, viene da lontano e porta con se il fascino della storia, della sua evoluzione e delle scoperte che lo hanno migliorato nel corso dei secoli, senza mai stravolgerlo. Parliamo dell’orologio, e miratamene dell’orologio meccanico, che continua a scandire ogni minuto del nostro progresso, senza danneggiare l’ambiente, senza emettere radiazioni, senza essere governato dall’energia magnetica, elettronica o chimica. Il suo è un cuore meccanico e pulsa come il nostro- se si ferma c’è bisogno del suo intervento, l’intervento di Michele Torre, 56 anni, diploma in tasca di perito elettromeccanico, usato per una dozzina di anni nei porti di Castellammare di Stabia e Porto Marghera:  l’unico artigiano  in tutto il centro sud, capace di far ripartire orologi da torre e da campanile. Un vero maestro orologiaio, in grado di apportare qualsiasi riparazione o ricostruzione di parti mancanti o logore con attrezzature tradizionali d’epoca- che fanno bella mostra nel suo laboratorio - vivacizzato dai cinque amatissimi “figliocci”, cinque cani non trattati come bestie. Tra i cinque a spiccare è Taricone, muscoloso e simpatico come l’attore casertano: Ninna, Camilla, Chicca e Tarichina(figlia di Taricone)- i nomi degli altri quattro zampe, parte integrante della famiglia.

 

Torre, un vero mago del settore  “guarisce” non solo orologi da torre e da campanile, ma anche quelli da tasca, elettromeccanici,  a pendolo(con qualsiasi tipo di motrice)-cronografi, calendari perpetui, da polso manuali, automatici- con  elaborazioni  completamente artigianali, che garantiscono   scheletrature e  la ricostruzione di casse e quadranti, in modo perfetto. Operazioni fatte con grande passione.

 

“Da tasca o da campanile, non c’è differenza- rileva Torre-la differenza è solo nelle proporzioni, anzi, spesso è più facile riparare un meccanismo da torre o campanile, che uno da polso”.

 

 

 

 

 

 

 

POCHI MINUTI PER LA DIAGNOSI

“Il Signore del Tempo”, che con la Reggia vanvitelliana porta alto il nome della provincia di  Caserta, aggiusta, sostituisce, fa lui stesso i pezzi mancanti. E’ un tipo calmo, tranquillo, meticoloso: gli bastano pochi minuti per la “diagnosi”, che coincide ogni volta con il raddrizzarsi i folti baffi. Una sorta di rito che termina sempre  con un divertito sorriso, quasi volesse dire “non c’è trippa per gatti”! Sono io il re degli orologi. E gli interventi(finora sempre andati a buon fine)- gli danno ragione.

 

“E’ una sensazione difficile da descrivere-sottolinea il maestro-  ridare vita a vecchi congegni, fermi da tempo immemore- è bellissimo per me”.  La soddisfazione aumenta  se viene a sapere che da anni nessuno è riuscito ad aggiustare il congegno. “Spesso capita- di arrivare sul “luogo del delitto”- dopo vari e disastrosi tentativi fatti per decenni purtroppo da gente improvvisata.  Paradossalmente per me è una vera goduria, un gioco, una sfida, modestamente sempre vinta dal sottoscritto”.

 

Reduce dall’ennesima soddisfazione rivela: “ La scorsa settimana, mi hanno chiamato da uno sperduto  paesino per l’orologio del campanile. Erano trent’anni che non funzionava, che nessuno era riuscito a far ripartire, anzi, avevano solo fatto danni. Un bel momento per me,  un momento di gioia indescrivibile quella stampata sul volto dell’anziano prete e parte dei parrocchiani poi incontrati nell’unico bar del paese”. Una overdose di congratulazioni ricevute. “Tante volte ho ricevuto manifestazioni di affetto- da parte della gente(specialmente nelle piccole comunità)- dove la noia la fa da padrona: persone abituate al ritmo della giornata, ora e quarti d’ora attesi calcolati  sulla base dei rintocchi scanditi, un’abitudine per molti anziani, ma anche un legame affettivo forte per quanti vivono da sempre nel cuore dei paesi e nelle zone rurali. Gente che a  Internet preferisce  l’orologio del campanile funzionante.

 

Un mestiere in estinzione, quello di Torre. “Purtroppo nessuno vuole imparare e fare più questo mestiere, un mestiere affascinante, che va fatto con passione e  pazienza, ma  i giovani di oggi, non ne hanno- preferiscono la vita frenetica, il posto fisso- sono poco disposti a sacrificarsi.

Mi auguro che qualcuno si appassioni a questo antico mestiere: nell’ultima riparazione, per la verità un giovane che ha assistito, mi è parso affascinato dai congegni- spero voglia imparare per davvero”.

Una vera e propria arte, che potrebbe scomparire completamente in questo terzo millennio.

 

 

Giuseppe Sangiovanni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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