Successo dell’Enrico nazionale con “NOIO
VULEVÒN SAVUÀR…ancor”
MONTESANO FA
TREMARE IL COMUNALE
L’esilarante spettacolo replicato
Venerdì 16 e Sabato 17 dicembre
Per andare… dove dovete andare… dovete andare
in Via Mazzini ed entrare nel teatro comunale
che tremerà per circa due ore- per le risate del
pubblico presente- strappate dall’Enrico
nazionale-particolarmente amato all’ombra della
Reggia. Pubblico che riempie il teatro con il
genere comico- che chiede “facce ridere”! Che
stenta a far decollare il teatro classico-
all’opera ancora con troppe poltrone celest.
Quinto appuntamento della
stagione teatrale casertana. In scena
l’istrionico Enrico Montesano(anche regista)-
con il suo nuovo e divertente recital
dall’emblematico titolo “Noio vulevòn savuar…ancor”,
di Vaime, Fano, Vianello, Montesano: preso in
prestito dalla celeberrima domanda di Totò a
Piazza Duomo a Milano, nel film
Totò Peppino e la Malafemmina.
Un
titolo che è tutto un programma, dal momento che
Montesano, con il suo consueto garbo, vuol
riportare in scena un genere di intrattenimento
che sembra lontano ma i cui segni vivono ancora
oggi negli spettacoli più riusciti.
Un
viaggio ideale nella comicità, nello sberleffo
classico ed intramontabile che, da Totò in poi,
ha caratterizzato decenni di spettacolo
all’italiana, e che ha fatto registrare per il
Teatro Comunale di Caserta l’ennesimo tutto
esaurito.
Il
recital prende le mosse dall’intenzione degli
autori di verificare se e in che maniera sia
ancora possibile, nel XXI secolo, la “rivista”,
genere teatrale che appunto trae le sue gloriose
origini nello stile di vita dell’Italia degli
anni quaranta-cinquanta. Percorrendo
all’indietro, ma con lo sguardo al futuro, la
storia di questo genere, dunque, Enrico
Montesano tenta un esperimento, il divertimento
puro, classico, senza neppure provare il salto
nella satira, giudicata noiosa perché sempre più
strumentale ed “organica a…”.
In
scena dunque la grande forza di un attore fra i
simboli della comicità all’italiana, che
mantiene da sempre intatta la propria identità
artistica nonostante le numerosissime maschere
indossate in oltre trenta anni di carriera e
celebrità; ma anche, a supporto ed arricchimento
di questa enorme capacità istrionica, un corpo
di ballo di sole affascinanti donne ad animare i
numeri musicali che costellano tutto lo
spettacolo, ed una spalla perfetta,
Goffredo Maria
Bruno.
Giuseppe Sangiovanni
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