6 giugno 2005
Storia a lieto fine del Mennea casertano
ViviTelese

 

 

Un freelance caiatino intervisterà per un noto settimanale Ettore Pommella

 

LA STAMPA NAZIONALE SI OCCUPA DEL “MENNEA” CASERTANO

 

Lo scorso mese era approdato a Piazza Grande, trasmissione cult in onda su Raidue, condotta da Giancarlo Magalli. Aveva raccontato l’incredibile esperienza vissuta a causa di una malattia scoperta per caso. Una storia bella e commovente, con protagonista Ettore Pommella- scovata e proposta a Mammarai dal giornalista freelance Giuseppe Sangiovanni, con la preziosa collaborazione di Mina Traversa (nella foto con Pommella negli studi Rai di Via Teulada).

 

L’ennesima storia casertana sbarcata in Rai, che nei prossimi giorni sarà raccontata sulle pagine di un noto settimanale nazionale- dallo stesso freelance caiatino corrispondente del giornale meneghino. Una storia a lieto fine- quella di Ettore Pommella, 44 primavere, un uomo amante dello sport, caduto in disgrazia, rialzatosi e riscattatosi alla grande- tornando a fare sport, detronizzando avversari e record mondiali, alle olimpiadi per trapiantati organizzate ogni due anni in Europa e oltreoceano.

 

Un lungo e doloroso calvario, il suo, dovuto alla grave malattia, poi il trapianto del fegato, e infine la vittoria della vita, sulle piste di atletiche di mezzo mondo e sui campi di calcio: il tutto ottenuto con la grande voglia di vivere e la determinante forza di volontà. Tante vittorie e record del mondo, ottenuti non dietro casa, ma alle olimpiadi.

 

 

La sua triste storia ha inizio nel lontano 1978, Ettore ha diciotto anni, con lo sport in genere nel suo dna: il calcio per lui è tutto, è titolare inamovibile in una squadra di semiprofessionisti, vanta pure diverse presenza nella nazionale dilettanti. In tanti per lui intravedono una luminosa carriera di calciatore, lui stesso è convinto dei suoi mezzi, davvero eccezionali. Ma un crudele destino aspetta al varco Ettore, nel giro di pochi giorni, addio sogni- dopo l’infausta diagnosi di epatite virale delta positiva, diventata cronica, contratta verosimilmente nello stesso ambiente sportivo da lui frequentato.

 

Da un momento all’altro, dagli altari della gloria s’infila in un tunnel senza uscite. Inizia così il suo calvario, con la malattia che mina sempre di più il prestante fisico. E’ costretto ad abbandonare l’attività sportiva. Tredici lunghissimi anni di sofferenze. Poi il trapianto di fegato in Francia e la miracolosa ripresa, a seguire diverse medaglie d’oro e record del mondo stabiliti alle Olimpiadi. Nel luglio prossimo sarà in Canada per partecipare alla quarta olimpiade, un record invidiabile e inattaccabile.

 

 

 

     

Indice degli Scoop di Sangiovanni


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