19 dicembre 2005
Sommossa dei fedeli contro il sexy shop
Giuseppe Sangiovanni

 

 

Grottaminarda (Avellino)

Guerra tra  il diavolo e l’acqua santa

 

In subbuglio la comunità religiosa locale

 

SOMMOSSA CONTRO L’APERTURA DEL  SEXY SHOP

I FEDELI: E’ UNA VERGOGNA! E’ TROPPO VICINO AL TEMPIO

 

Inaugurato dopo lunghe polemiche e proteste- il locale a luci rosse, sito a pochi passi dal luogo di culto- contenente la statua del santo di Padova coperta  clamorosamente da un lenzuolo bianco, quasi a sbarrare la vista del simulacro posizionato di fronte.

Grottaminarda (Avellino)- Un luogo per recuperare e uno per smarrire le pecorelle. Secondo i punti di vista. Distanti l’uno dall’altro solo pochi passi. Da una parte la contestata “Casa di Marylin”, luogo di perdizione per la chiesa locale-un video sexy shop che nonostante le vibrate proteste è stato aperto in pompa magna, nel Corso Vittorio Veneto- nel cuore del piccolo centro irpino. Dall’altra, di fronte- attraversando la strada- la cappella di Sant’Antonio, luogo di preghiera e di devozione. Come dire: non c’è più religione, il diavolo e l’acqua santa costretti giocoforza a tentare una difficile convivenza- che ha scatenato  aspri giudizi e polemiche senza fine. Il sacro contro il profano. Il buon costume contro la trasgressione.

Buona parte della comunità- (costituitasi in comitato) in rivolta- contro il locale a luci rosse-in grado  di far smarrire la retta via.

Oggettistica di settore, articoli sadomaso, videocassette erotiche: un campionario che distoglie, secondo madri e mogli che abitano nel comprensorio, figli e mariti dai buoni pensieri e dagli esercizi spirituali- inducendo gli stessi ad atti impuri.

La gente del posto per settimane ha pensato si trattasse di un boutique di biancheria intima, ma ha dovuto ricredersi- e dovrà ammirare forzatamente il negozio dove l’intimo sarà veramente ridotto all’osso.

E’ una vergogna- hanno tuonato in coro le devote presenti sul posto. E’ troppo vicino al tempietto.

Nel centro irpino  da settimane non si parla di altro. E’ l’argomento principe-specialmente nei bar, dai Figaro e parrucchieri. Diventato il caso dell’anno. Una storia che ha offuscato il clima natalizio.

 

Lo showroom del peccato ha mandato in fibrillazione la comunità religiosa locale. Il parroco, don Carmine Santoro- critica aspramente la scelta del luogo, ritenendola inopportuna e inadeguata. “Ciò che più mi rammarica- è che dietro a questi esercizi commerciali e a queste attività si perdono, se vogliamo, i veri valori dell’amore che il Signore ci ha donato. Non è umano ricorrere a mezzi e strumenti per soddisfare i nostri desideri- è la strada per accrescere l’egoismo di ciascuno di noi”.

 

Intanto per dare corpo alla contrarietà, per la scelta del locale, la comunità parrocchiale ha fatto scendere in campo pacificamente, in occasione dell’inaugurazione del sexy shop un gruppo di ragazzi(scelta per molti discutibile)-che muniti di lettere che formavano la parola VERGOGNA- l’hanno gridata al vento- non appena è arrivata la nota pornostar Milly D’Abbraccio- irpina doc (che nel corso della serata ha promesso uno spogliarello ai tifosi dell’Avellino, se resta in serie B) - che ha aperto le porte del negozio- e dato il via alla cerimonia di battesimo del ricercato locale per amanti del genere- avvenuta senza “la benedizione del parroco”- con serrande e finestre del circondario chiuse.

 

Il gruppo di ragazzi si è schierato davanti alla cappella di Sant’Antonio-la cui statua è stata coperta con un lenzuolo bianco. Quasi a coprire gli occhi del santo di Padova, ad impedirgli la vista sulla vetrina del peccato- sita a pochi metri dal tempietto risalente al 1400.

 

Il peccaminoso sexy shop ha aperto comunque i battenti-nonostante l’intervento di una delegazione  del Comitato di Sant’Antonio-recatasi persino dal sindaco di Grottaminarda, Giovanni Ianniciello- reo di aver concesso la licenza commerciale per l’apertura del locale della discordia. Richiesta di licenza formulata in riferimento ad un’attività riconducibile alla commercializzazione di biancheria intima. Accessori di abbigliamento poi sostituiti con altro tipo di accessori che hanno mandato in fibrillazione parroco e fedeli.

 

Giuseppe Sangiovanni

 

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