19 ottobre 2005
Tora e Piccilli contro la discarica
Giuseppe Sangiovanni

 

 

La forte provocazione degli abitanti del paesino casertano, sceso in piazza per protestare contro la costruzione di una centrale per lo stoccaggio e la lavorazione di rifiuti pericolosi

 

VIA QUELLA DISCARICA O VENDEREMO IL PAESE!

 

Minacciano di vendere il paese in blocco se non riusciranno a bloccare la costruzione del sito.

 

Tutte le abitazioni (comune compreso) sono state tappezzate di manifesti recanti la scritta “Vendesi”  Previsto per i prossimi giorni  il censimento degli immobili per l’asta pubblica.

 

 

 

 

 

Tora e Piccilli (Caserta)- Ancora sotto i riflettori Tora e Piccilli, minuscolo paesino dell’Alto Casertano-qualche anno fa salito alla ribalta delle cronache mondiali per la scoperta di orme di umanoidi vissuti da queste parti 385mila fa. Una comunità verdeggiante che fa parte del Parco di Roccamonfina e Foce del Garigliano- ricco di flora erbacea  e fauna(cinghiali, volpi, pettirossi e falchi)- minato da una discussa decisione dell’ente regionale con il placet del Ministero dell’Ambiente: collocarvi nel bel mezzo  una mega discarica che  dovrebbe estendersi per dodici ettari (località Vigliucci), tra vigneti, castagneti, uliveti e frutteti- a ridosso del paese- che appena ha saputo della decisione è sceso massicciamente  in piazza- per protestare e gridare un secco no alla costruzione dell’impianto- bloccando la statale Casilina che conduce a Cassino. Una protesta vigorosa, appoggiata dai residenti dei comuni limitrofi(Vairano Scalo, Vairano Patenora, Caianello e Roccamonfina)- sindaci in testa che senza badare al colore politico- hanno detto no alla discarica- una vera bomba ecologica- innescata e pronta a procurare ingenti  danni(lo sostiene il comitato) in quello che è definito un autentico paradiso terrestre.

 

 

 

 

Contemporaneamente  gli abitanti del  piccolo paesino hanno messo  in atto una grande provocazione. “Via quella discarica o vendiamo il paese. Mettiamo in vendita il Comune”. Una provocazione forte, fatta da gente generosa - che vuole difendere a tutti i costi l’amato e incontaminato territorio. Una provocazione incollata su tutte le casette di tufo- del paese-presepe- fatto  d gente dal cuore d’oro(nel 1943 rischiarono la vita ospitando, difendendo e nascondendo 50 ebrei- gente che capì tanti anni fa che la diversità tra i popoli non esiste-  l’anno scorso destinatari della medaglia d’argento al valor civile assegnata da Ciampi per l’eroico gesto)-

 

 

Alfredo de Iulianis 84 anni indica il sito scelto per la discarica

 

 

PROTESTA VIBRANTE

Tutto il paese tappezzato di manifesti recanti la scritta “vendesi”. Non risparmiata nemmeno  la bacheca e la casa comunale.

Tra i manifestanti: sindaci, studenti e chiesa locale. Tutti sincronizzati nel  puntare l’indice contro l’intera classe politica regionale e nazionale- responsabile dell’annunciata sciagura- raccontata con una accorato appello inviato al Presidente della Repubblica.

Una protesta vibrante- fatta con astuzia, ironia e rabbia. Tanta rabbia urlata a squarciagola –  con un lampo di modernità mixato all’elemento indigeno, tipico dell’entroterra casertano.

 

 

“Siamo pochi e indifesi- ma se urliamo tutti insieme qualcuno ci sentirà- spiega – Vincenzo Farinaro, vulcanico presidente del Comitato antidiscarica di Tora e Piccilli. “Già abbiamo pagato un grande tributo- negli anni abbiamo subito diversi espropri per la realizzazione di opere di utilità nazionale, senza mai ricavare benefici concreti e duraturi. Con la Piattaforma S.p.a.(ndr.impianto)- abbiamo raggiunto il massimo. Non ci stiamo a subire questa grave violenza che ucciderebbe il nostro incontaminato territorio. Qui grandi risorse non ce ne sono. C’è rimasta l’aria pura: ci vogliono togliere anche quella- ma noi non molleremo- andremo avanti con le nostre proteste- non ci piegheremo- lotteremo strenuamente con gli amici del circondario, fino a quando non avremo risposte rassicuranti sul futuro, per salvaguardare il nostro territorio e  la salute  dei nostri figli”.

 

Comitato pronto a tutto. Intenzionato a censire tutti gli immobili e mettere in vendita l’intero paese. Con  tanto di asta pubblica.

 

Alfredo de Iulianis e Sergio Di Marco

 

SVERSATOIO REGIONALE

 

“Ai ministri per l’ambiente, e Affari Regionali  - dice provocatoriamente Sergio Di Marco, consigliere comunale, ex vicesindaco di Tora negli anni “90- destineremo i palazzi più belli con vista sulla discarica. La battaglia sarà lunga- non permetteremo a questi signori di sottrarre la dignità all’intero comprensorio- ignorato da tutti- riscoperto solo in occasione delle tornate elettorali e per farlo diventare lo sversatoio dell’intera Campania.

 

 

 

“ Una decisione scellerata- spiega Antonio Mammoli, sindaco del “comune in vendita”-  presa senza rispettare le regole e l’ambiente che subirebbe danni irreversibili – in quanto si tratta di rifiuti altamente tossici. Tutta la comunità è compatta- nessuno vuole quel mostro. Combatteremo con tutte le nostre forze-l’unione fa la forza e noi siamo uniti- pronti con tutti i mezzi legali ad opporci-non permetteremo questo scempio nel nostro paradiso conservato finora meravigliosamente. Di  insediamenti produttivi per il nostro territorio non si è mai parlato- siamo dimenticati da tutti- si sono ricordati  di noi solo per la discarica. Proprio un bel regalo! Che rimanderemo al mittente.

 

Blocco stradale

 

 

 

L'intervento del parroco Don Augusto

 

 

Dal   Piano di Stralcio della Regione Campania- si evince che i siti per le discariche di rifiuti pericolosi non possono ricadere, tra le altre cose, in aree collocate nelle zone di rispetto per un raggio non inferiore a 200 metri dal posto di approvvigionamento idrico a scopo potabile, aree sottoposte a vincolo paesaggistico, idrogeologico, aree sismiche, in presenza di insediamenti residenziali di un centro abitato: tutte caratteristiche in possesso del territorio di Tora e Piccilli, che non  dovrebbero consentire  affatto la realizzazione della discarica della discordia.

                                                                                                                        Giuseppe Sangiovanni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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