3 luglio 2005
Uccisa  dall’afa: troppe ore al sole
Giuseppe Sangiovanni

 

 

PIANETA ANZIANI

 

Si era allontanata da casa, ritrovata dopo trenta ore morente poco distante dalla sua abitazione.

Uccisa  dall’afa: troppe ore al sole e senza acqua

 

L’ATROCE  FINE  DI UNA DONNA ANZIANA

 

La zona del ritrovamento  era stata “setacciata” senza risultati dalle forze dell’ordine:  a scorgerla tra i rovi, una persona del posto.

Polemiche sul mancato utilizzo delle unità cinofile che avrebbero potuto salvarle la vita

 

 

 

Caiazzo (Caserta)- Fine terribile per Maria Iacuessa, una donna di 76 anni allontanatasi da casa, e morta dopo indicibili sofferenze dopo il ritrovamento avvenuto a trenta ore dall’allontanamento.

I familiari accortisi della sua scomparsa, subito avevano allarmato le forze dell’ordine- ma l’intervento dei carabinieri, della polizia provinciale e comunale, della Guardia Forestale, nonché volontari della Protezione Civile, non aveva dato i risultati sperati. Era intervenuto persino l’elicottero dei carabinieri che aveva scrutato dall’alto il territorio. Oltre ventiquattro ore di incessanti ricerche. A trovare la donna fra i rovi di una zona più volte battuta invano dalle forze dell’ordine, in località Montagnella, una minuscola collinetta,  non sono state le unità cinofile della Benemerita, ma  un volontario del posto,  Rosetta De Rosa, che ricopre anche il ruolo di assessore all’agricoltura del comune caiatino.

 

 

L’anziana donna, cercata per mari e monti,  si trovava, invece,  a poche centinaia di metri da casa. A scorgere il corpo martoriato, impigliato fra i rovi in un crepaccio che l’anziana aveva cercato di superare -avendo l’accortezza di togliersi anche le pantofole per non scivolare- è stato proprio il tenace assessore in gonnella, che immediatamente ha allertato il servizio di emergenza sanitaria. Ancor prima che giungesse l’ambulanza, i soccorritori avevano già issato il corpo della donna grazie ad un lenzuolo, e  reciso i rami e rovi che la imprigionavano, impedendo alla sventurata qualunque movimento. Costretta all’immobilità per oltre un giorno e mezzo alle intemperie, semi disidratata e con profonde ferite in particolare agli arti inferiori, la sventurata non aveva più forze per gridare e forse neanche avrà capito di  essere stata ritrovata. La donna immediatamente trasportata in ospedale in condizioni gravissime è spirata qualche ora dopo, nonostante i disperati tentativi fatti dai medici del nosocomio casertano.

 

In troppe parti il corpo lacerato era esposto al rischio cancrena e probabilmente irreversibili erano i danni causati dalla mancata assunzione di liquidi e  farmaci essenziali e dalla prolungata esposizione ai raggi solari.  Sono purtroppo destinate a continuare invece, le polemiche per quanto riguarda il ritardato ritrovamento, a partire dal mancato utilizzo delle unità cinofile, che avrebbero potuto salvare la vita alla povera donna(che non porta il nome della contessa Agusta), che era vicino casa- e che a causa dei gravi problemi di salute, non avrebbe potuto allontanarsi consistentemente.

 

                                     Giuseppe Sangiovanni

 

L'assessore Rosetta de Rosa, la volontaria del posto che ha trovato agonizzante l'anziana donna.
 

 

 

     

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