ACHILLE MOTTOLA - San Martino Sannita.
«Non pagate la tariffa per la depurazione». È
l'invito che Angelo Ciampi, capogruppo di
opposizione al Comune e consigliere dell’Unione
dei Comuni "Santi Sanniti". «Una recentissima
sentenza della Cassazione - osserva Ciampi - ha
fatto chiarezza sulla controversa questione
relativa al pagamento della tariffa riferita al
servizio di depurazione anche nel caso in cui i
comuni siano sprovvisti di impianto di
depurazione o che questi siano momentaneamente
inattivi. Da oggi se un Comune è sprovvisto di
impianto di depurazione delle acque reflue, non
può richiedere agli utenti alcun servizio di
trattamento fognario. A stabilirlo è stata la
Cassazione con sentenza n.14314 del 7 luglio
2005 che ha confermato la decisione, in via
equitativa, del Gdp di Sorrento che, condannando
un comune campano alla restituzione dei canoni
percepiti per la prestazione di un servizio mai
svolto , aveva ritenuto assurdo che un cittadino
fosse chiamato a sostenere per un periodo
indeterminato, oneri economici per un depuratore
inesistente, senza che la pubblica
amministrazione fornisse al riguardo doverosa e
puntuale motivazione».
Alla luce di questa sentenza, dunque, Ciampi
ricorda a tutti che il Comune di San Martino,
come gli altri, non potrebbero più chiedere «in
maniera ingiustificata e vessatoria ai cittadini
il pagamento in bolletta di un servizio che di
fatto non viene fornito». Il consigliere di
opposizione, quindi aggiunge: «Giova
sottolineare che prima di questa sentenza, l'art.14
della Legge 5 gennaio 1994, n. 36 (Legge Galli)
prevedeva testualmente che "La quota di tariffa
riferita al servizio di pubblica fognatura e di
depurazione è dovuta dagli utenti anche nel caso
in cui la fognatura sia sprovvista di impianti
centralizzati di depurazione o questi siano
temporaneamente inattivi. I relativi proventi
affluiscono in un fondo vincolato e sono
destinati esclusivamente alla realizzazione e
alla gestione delle opere e degli impianti
centralizzati di depurazione”». «Nonostante
siano passati 12 anni dall'entrata in vigore
della norma e visto che il Comune di San Martino
ancora non si è dotato di un adeguato impianto
di depurazione - conclude -, vogliamo sapere
dall'amministrazione dove siano finiti i soldi
destinati al depuratore stesso. Per il momento
invitiamo i cittadini a non pagare più
l'aliquota della bolletta dell'acqua relativa a
tale servizio fino a quando il Comune non avrà
provveduto a realizzare un depuratore».
|