6 ottobre 2005
Moccia: la soluzione delle cantine non risolve
da Il Sannio Quotidiano - segnalazione di Mario Moccia

 

 

 Domenica 02/10/2005

Dal responsabile provinciale della Copagri arriva una sonora bocciatura per l’intesa trovata venerdì in Prefettura

Moccia: «La soluzione concordata da alcune organizzazioni di categoria e dalle cantine sociali non risolve nulla»

“La soluzione concordata in Prefettura da alcune organizzazioni di categoria e dalle cantine sociali non risolve un bel nulla”. Parola di Mario Moccia, responsabile provinciale della Copagri, l'associazione agricola che non esita a bocciare l'accordo raggiunto venerdì scorso e che anticipa l'intenzione della Regione Campania di chiedere al Governo l'accesso ai contributi straordinari statali per far fronte alla crisi del mercato delle uve nel Sannio.


“L'accordo è un tentativo di scaricare la grave crisi in atto sulle cantine private e di lasciare i produttori senza alcuna garanzia - osserva Moccia -. La crisi, infatti, non riguarda solo le uve da tavola ma anche le uve Doc”. Insomma, centinaia di produttori non sanno ancora a chi vendere l'uva “e saranno costretti a non raccoglierla - teme Moccia -. Cantine sociali e privati ritirano un milione di quintali di uva. E gli altri 600-800 a chi si venderanno? Il prezzo concordato da chi sarà rispettato? E le cantine sociali quale prezzo pagheranno per le uve conferite dai soci?”. Queste le domande del responsabile della Copagri. “La dignità dei produttori agricoli non può essere calpestata da chi si arroga diritti che non ha, decidendo contro gli interessi dei produttori di uve spacciandole per soluzioni.

 

L’accordo sottoscritto non garantisce nessuno - ribadisce Moccia - e chi lo ha firmato lo sa bene. I problemi della viticoltura sannita sono gravi, dovuti anche alla crescita abnorme di vigneti. Le nostre uve per la produzione di vini Doc non hanno mercato, eccezion fatta per la Falanghina. Molta uva Doc viene pagata come uva comune anche dalle cantine sociali e le uve più pregiate vengono pagate dal 30 al 40% in meno rispetto alla vendemmia dell’anno scorso”. Ecco perchè, secondo Moccia, bisogna aprire un grande confronto nella nostra provincia sulle soluzioni concrete da portare avanti.

 

 “I produttori agricoli sappiano che il futuro del comparto è nelle loro mani e non può essere delegato a nessuno, soprattutto a chi in questi anni ha pensato solo a costruire il proprio potere economico, sindacale e politico, tradendo chi in buona fede aveva riposto in loro la propria fiducia”. Per questo la Copagri Sannio chiamerà alla mobilitazione gli agricoltori per chiedere l’erogazione di un contributo diretto alle aziende agricole in crisi, per alleviare la grave crisi in attesa di interventi definitivi e per costituire un coordinamento “che possa confrontarsi con le istituzioni - conclude Moccia - per individuare soluzioni serie per un problema serio che potrebbe sfociare anche in azioni incontrollabili”.

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