Campania:
cresce la voglia di formazione tra le donne
e gli over 40
Informatica e lingua le materie più
richieste. L’assessore
al Lavoro della Regione Campania Corrado
Gabriele: “Serve una regia unica e
un’inchiesta in grado di definire i bisogni
della popolazione”
Caserta, 20 luglio
2005 - Aumenta la voglia di informatica
e lingua straniera tra le
donne e gli over 40
campani. Sono stati infatti più di
diecimila, sui trentotto mila utenti
complessivi, gli ultraquarantenni che
nel 2003 hanno partecipato ai corsi di
formazione finanziati della Regione
Campania. Ma sul dato complessivo, è
preponderante la partecipazione
femminile. A dimostrazione che la carta
vincente sul mercato del lavoro è la
formazione continua. E’ quanto
emerge da una ricerca condotta dall’Ats
Confartigianform, Consorzio
Consvip, Eiforg e
Assocampania, presentata questa mattina
nella sala della Provincia di Caserta nel
corso del convegno “Educazione in età
adulta e sistemi di sviluppo locale”,
alla presenza, fra gli altri dell’assessore
al Lavoro della Regione Campania Corrado
Gabriele, del presidente della Provincia
di Caserta Alessandro De Franciscis,
della responsabile della misura 3.8 della
Regione Campania Rita Crisci, del
direttore di Confartigianform Mezzogiorno
Fabrizio Monticelli, del presidente del
Consorzio Consvip Raffaele Fabbrocini,
del delegato Eiforg Felice Russillo,
dell’assessore al lavoro della Provincia di
Caserta Enrico Milani, del preside
della facoltà di Scienze della SUN Nicola
Melone, Maria Luisa Calise dell'
Ufficio Scolastico della Campania e
Nicola Chianese,
Presidente Confartigianato Caserta.L’indagine
ha raccolto dati quantitativi e qualitativi
dell’utenza dei Centri per l’
Impiego (Cpi) e dei Centri
Territoriali Permanenti della
Campania (Ctp). Ne è emerso un
bisogno crescente di alfabetizzazione
funzionale e culturale.
Metà dei corsi sono
stati destinati a cittadini con un età
compresa tra i 25 e i 40 anni, spesso in
possesso di un diploma (43,4%),
ma non di rado con un livello di
istruzione basso (il 16,3 % ha solo la
licenza elementare e il 3,4% nessun titolo).
Donne
protagoniste, nel bene e nel male. Sono
soprattutto loro a utilizzare la
partecipazione ai corsi di Educazione in età
Adulta per l’ inserimento o reinserimento
nel modo del lavoro: complessivamente sono
oltre il 63%, ma raggiungono il 75% nelle
province di Benevento e Salerno. In un
quadro dove è prevalente la presenza di
disoccupati (40%) e occupati (31,81%). Più
basso il dato per gli inoccupati (28,14%) ,
che rappresentano il nervo scoperto della
formazione. E sono proprio le donne e le
persone in età avanzata, i soggetti esposti
al maggior rischio di esclusione.
“C’è un vasto sommerso, caratterizzato da
una forte disgregazione sociale e culturale
e con disagi occupazionali elevati -
dichiara Fabrizio
Monticelli direttore di
Confartigianform
Mezzogiorno- dalla ricerca e dal
parere di molti dirigenti dei CTP,
registriamo l’incapacità di alcuni centri di
rispondere efficacemente ai diversi bisogni
dell’ utenza, fino ad arrivare a una
condizione di totale isolamento. Questo
nonostante l’altissimo profilo professionale
dei formatori."
Assume poi una particolare rilevanza
l’aumento della partecipazione
dei cittadini stranieri ai
corsi di formazione(circa il 10%). A
Napoli dove si tiene il 41% dei
corsi, gli utenti stranieri
sono il 10, 9% e Caserta
(16% su base regionale, con il 15% di
utenti stranieri). Spettano invece ad
Avellino, (3,21 % su base regionale )
due record: la percentuale più alta di
corsisti stranieri (17,71%) e l’età
media più alta il (43,79% degli utenti è
ultra quarantenne).
“Quello della partecipazione dei
cittadini stranieri, è un dato che va
sottolineato – spiega Raffaele
Fabbrocini, presidente del Consorzio
Consvip – perché indice si una sempre
maggiore integrazione. Siamo invece ancora
indietro per quanto riguarda i servizi
offerti alle donne: solo il 12,8% dei Cpi
offre tirocini alle donne, ma all’utenza
femminile vengono offerti servizi legati
alla promozione dell’ autoimprenditorialità
e alla promozione di attività nel terzo
settore”.
Nei quarantasei Cpi campani, gli utenti
hanno un titolo di studio medio-basso o
medio: i diplomati sono 31% ,quelli che
hanno la licenza media inferiore 39%. Anche
qui le donne sono la maggioranza (53%), in
un quadro di disoccupati (56%) e di
occupati (36%).
“Gli
strumenti della programmazione negoziata in
Campania-
dichiara
il delegato Eiforg Felice Russillo-
non sempre sono stati sostenuti da
interventi coordinati di politiche
formative, infatti, eccetto pochi casi il
Patto Formativo Locale non è stato attivato.
Questo impedisce processi di sintesi, sulle
politiche attive del lavoro con altri
strumenti di politica industriale.”
“In
questi anni la Regione Campania-
dichiara
il presidente della Provincia di
Caserta Alessandro De Franciscis nel
saluto ai convegnisti- ha fatto tanto
in tema di formazione. Coordinandosi con
l’istituzione regionale nei prossimi anni la
Provincia di Caserta vuole giocare un ruolo
di primo piano in questo settore.
Dimostrazione ne è l’attenzione che gli
abbiamo dedicato nella stesura del nostro
programma di governo.”
“Oggi
ci troviamo in una galassia di soggetti,
pubblici e privati, che operano nel campo
della formazione. – conclude Corrado
Gabriele, assessore al Lavoro della
Regione Campania – Serve una regia unica,
che metta ordine e indirizzi i percorsi di
istruzione, formativi e di inserimento
lavorativo elevandone la qualità. Ma il vero
punto è che manca un’inchiesta in grado di
definire i bisogni della popolazione,
individuandone la collocazione sociale e
geografica.”
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