21 luglio 2005
Formazione tra le donne e gli over 40
Roberto Race

 

 

Campania: cresce la voglia di formazione tra le donne e  gli over 40

Informatica e lingua le materie più richieste. L’assessore al Lavoro della Regione Campania Corrado Gabriele: “Serve una regia unica e un’inchiesta in grado di definire i bisogni della popolazione”

Caserta, 20 luglio 2005  - Aumenta la voglia di informatica e lingua straniera tra  le donne e gli over 40 campani. Sono stati infatti più di diecimila, sui trentotto mila utenti complessivi, gli ultraquarantenni che nel 2003 hanno partecipato ai corsi di formazione finanziati della Regione Campania. Ma sul dato complessivo, è preponderante la partecipazione femminile. A dimostrazione che la carta vincente sul mercato del lavoro è la formazione continua.  E’ quanto emerge da una ricerca condotta dall’Ats Confartigianform, Consorzio Consvip,   Eiforg e Assocampania, presentata questa mattina nella sala della Provincia di Caserta nel corso del convegno “Educazione in età adulta e sistemi di sviluppo locale”, alla presenza, fra gli altri dell’assessore al Lavoro della Regione Campania Corrado Gabriele, del presidente della Provincia di Caserta Alessandro De Franciscis, della responsabile della misura 3.8 della Regione Campania Rita Crisci,  del direttore di Confartigianform Mezzogiorno Fabrizio Monticelli, del presidente del Consorzio Consvip Raffaele Fabbrocini, del delegato Eiforg Felice Russillo, dell’assessore al lavoro della Provincia di Caserta Enrico Milani, del preside della facoltà di Scienze della SUN Nicola Melone,  Maria Luisa Calise dell' Ufficio Scolastico  della Campania e Nicola Chianese, Presidente Confartigianato Caserta.L’indagine ha raccolto dati quantitativi e qualitativi dell’utenza dei Centri per l’ Impiego (Cpi)  e dei Centri Territoriali Permanenti della Campania (Ctp). Ne è emerso un bisogno crescente di alfabetizzazione funzionale e culturale. Metà dei corsi sono stati destinati a cittadini con un età compresa tra i 25 e i 40 anni, spesso in possesso di un diploma (43,4%), ma non di rado con un livello di istruzione basso (il 16,3 % ha solo la licenza elementare e il 3,4% nessun titolo).

Donne protagoniste, nel bene e nel male. Sono soprattutto loro a utilizzare la partecipazione ai corsi di Educazione in età Adulta per l’ inserimento o reinserimento nel modo del lavoro:  complessivamente sono oltre il 63%, ma raggiungono il 75% nelle province di Benevento e Salerno. In un quadro dove  è prevalente la presenza di disoccupati (40%) e  occupati (31,81%). Più basso il dato per gli inoccupati (28,14%) , che rappresentano il nervo scoperto della formazione. E sono proprio le donne e le persone in età avanzata, i soggetti esposti al maggior rischio di esclusione.

  “C’è un vasto sommerso, caratterizzato da una forte disgregazione sociale e culturale e con disagi occupazionali elevati - dichiara Fabrizio Monticelli direttore di Confartigianform Mezzogiorno-  dalla ricerca e dal parere di molti dirigenti dei CTP, registriamo l’incapacità di alcuni centri di rispondere efficacemente ai diversi bisogni dell’ utenza, fino ad arrivare a una condizione di totale isolamento. Questo nonostante l’altissimo profilo professionale dei formatori."

Assume poi una particolare rilevanza l’aumento della partecipazione dei cittadini stranieri ai corsi di formazione(circa il 10%). A Napoli dove si tiene il 41% dei corsi, gli utenti stranieri sono il 10, 9%  e Caserta (16% su base regionale, con il 15% di utenti stranieri). Spettano invece ad Avellino, (3,21 % su base regionale ) due record: la percentuale più alta di corsisti stranieri (17,71%) e l’età media più alta il (43,79% degli utenti è ultra quarantenne).

Quello della partecipazione dei cittadini stranieri, è un dato che va sottolineato – spiega Raffaele Fabbrocini, presidente del Consorzio Consvip – perché indice si una sempre maggiore integrazione. Siamo invece ancora indietro per quanto riguarda i servizi offerti alle donne: solo il 12,8% dei Cpi offre tirocini alle donne, ma all’utenza femminile vengono offerti servizi legati alla promozione dell’ autoimprenditorialità e alla promozione di attività nel terzo settore”.

 

 Nei quarantasei Cpi campani, gli utenti hanno un titolo di studio medio-basso o medio: i diplomati sono 31% ,quelli che hanno la licenza media  inferiore 39%. Anche qui le donne sono la maggioranza (53%), in un quadro di disoccupati  (56%) e di occupati (36%).

 

“Gli strumenti della programmazione negoziata in Campania- dichiara il delegato Eiforg Felice Russillo- non sempre sono stati sostenuti da interventi coordinati di politiche formative, infatti, eccetto pochi casi il Patto Formativo Locale non è stato attivato. Questo impedisce processi di sintesi, sulle politiche attive del lavoro con altri strumenti di politica industriale.” 

 

“In  questi anni la Regione Campania- dichiara  il presidente della Provincia di Caserta Alessandro De Franciscis nel saluto ai convegnisti- ha fatto tanto in tema di formazione. Coordinandosi con l’istituzione regionale nei prossimi anni la Provincia di Caserta vuole giocare un ruolo di primo piano in questo settore. Dimostrazione ne è l’attenzione che gli abbiamo dedicato nella stesura del nostro programma di governo.”

 “Oggi ci troviamo in una galassia di soggetti, pubblici e privati, che operano nel campo della formazione. – conclude Corrado Gabriele, assessore al Lavoro della Regione Campania – Serve una regia unica, che metta ordine e indirizzi i percorsi di istruzione, formativi e di inserimento lavorativo elevandone la qualità. Ma il vero punto è che manca un’inchiesta in grado di definire i bisogni della popolazione, individuandone la collocazione sociale e geografica.

 

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