I
ricordi della storia affossati dall’indifferenza
Dissesti di notevole entità nell’area delle
Poste. Il monumento al carabiniere consegnato al
degrado
Telese Terme, una realtà in crescita. Ma a
doverlo ravvisare dall’esistente, si fa fatica.
A osservare gli spazi urbani, anche con l’occhio
distratto, non si può non rilevare che risentono
di uno stato di abbandono. Focalizziamo
l’attenzione su due piazze: Salvo D’Acquisto e 2
giugno 1946. Noncuranza e problemi strutturali
coincidono.
Partiamo dalla prima, dedicata alla memoria del
valoroso carabiniere. Tutti ricordano ancora la
solenne cerimonia organizzata dal Comune per
l’inaugurazione del monumento e
dell’intitolazione dello spazio urbano che fino
ad allora tra i telesini e non era riconosciuto
con il nome di piazza nuova o piazza Maradona.
Ma la pomposità di allora è direttamente
proporzionale alla disattenzione ed allo stato
di incuria che si registra attualmente in una
delle aree più frequentate quotidianamente anche
perché nelle adiacenze di importanti uffici (tra
cui proprio la casa comunale) e della zona
mercato.
Un’irriverenza alla stessa memoria del
carabiniere ammazzato dai tedeschi nel 1943 per
mettere in salvo la vita di ventidue innocenti.
Il monumento a D’Acquisto, come si può vedere
della foto, è quasi «invaso» da una «inadeguata»
rete metallica che delimita un inspiegabile
deposito di materiali. Una strana delimitazione
che inoltre riduce anche la zona parcheggio in
un’area particolarmente «invasa» dalle strisce
blu. Per non parlare, poi, degli elementi
costitutivi del cippo marmoreo, oramai
consegnati alla totale indifferenza. E se i
monumenti servono a legare una comunità alla
memoria storica, l’obiettivo può dirsi
totalmente fallito.
Discorso simile per piazza 2 giugno 1946, altro
luogo dedicato ad un importante capitolo
storico. Già l’ingresso all’area retrostante
l’ufficio postale (e parliamo di un altro luogo
di considerevole afflusso quotidiano) si
presenta irto di difficoltà. Nonostante i circa
seicentomilioni di vecchie lire che l’intervento
costò. Al dislivello originario del marciapiede
di sommano ora i dissesti del piano di calpestìo
che alle spalle della struttura diventano vere e
proprie «voragini» (come mostra bene la foto). E
dire che l’inaugurazione risale a soli due anni
addietro.
Una comunità che cresce non si valuta solo dai
metri cubi di cemento o dalla popolazione che
cresce ma anche dalla capacità di gestire
l’esistente.
Foto di Giuseppe Grimaldi dal repertorio di
ViviTelese
Piazza Salvo D'Acquisto
Piazza 2 giugno 1946
|