Tunc Jesus locutus est ad turbas, et discipulos
suos.
1.
Vangelo s. Matteo. Cap.XXXIII
1. Allora Gesù parlò alle turbe, ed a' suoi
discepoli,
2. Dicendo: Sulla cattedra di Mosè si
assisero gli Scribi, ed i Farisei.
3. Tutto quello per tanto, che vi diranno,
osservatelo, e fatelo; ma non vogliate fare quel
che essi
fanno: conciossiaché dicono, e non fanno:
4. Imperocché accumulano some gravi, ed
importabili, e le pongono sulle spalle degli
uomini; ma per loro non voglion' muoverle col
loro dito.
5. E fanno poi tutte le loro opere per essere
osservati dagli uomini: imperocché portano più
ampie le filatterie, e più lunghe le frange
(della veste).
6. Ed amano i primi posti ne banchetti, e le
prime sedie nelle sinagoghe.
7. E di essere salutati nel foro, e di essere
dalla gente chiamati maestri.
8. Ma voi non vogliate essere chiamati
maestri: imperocché uno solo è il vostro
maestro, e voi siete tutti fratelli.
9. Né vogliate chiamare alcuno sulla terra
vostro padre: imperocché il solo Padre vostro è
quegli, che sta ne' cieli.
10. Né siate chiamati maestri, perché l'unico
vostro Maestro è il Cristo.
11. Chi sarà maggiore tra voi sarà vostro
servo.
12. E chi si esalterà, sarà umiliato; e chi si
umilierà, sarà esaltato.
13. Ma guai a voi, Scribi, e Farisei
ipocriti, perché chiudete in faccia agli uomini
il regno de cieli: imperocché né voi vi entrate,
ne permettete, che v'entrino quelli, che stanno
per entrarvi.
14. Guai a voi, Scribi, e Farisei ipocriti;
perché divorate le case delle vedove col
pretesto di lunghe orazioni: per questo sarete
giudicati più severamente.
15. Guai a voi Scribi, e Farisei ipocriti;
perché scorrete e mare e terra per fare un
proselito: e fatto che sia, lo rendete figliuolo
dell'inferno il doppio di voi.
16. Guai a voi, o ciechi condottieri, i quali
dite, che uno abbia giurato per lo tempio, non è
niente: ma se abbia giurato per l'oro del
tempio, resta obbligato.
17. Stolti, e ciechi: imperocché cosa è da
più, l'oro, od il tempio, che santifica l'oro?
18. E che uno abbia giurato per l'altare, non
è niente: ma chi avrà giurato per l'offerta,
ch'è sopra di esso, resta obbligato.
19. Ciechi: Imperocché cosa è da più
l'offerta, o l'altare, che santifica l'offerta?
20. Chi dunque giura per l'altare, giura e per
esso, e per tutte le cose che vi sono sopra:
21. E chiunque giura per lo tempio, giura e
per esso, e per colui, che lo abita:
22. E chi giura per lo cielo, giura per lo
trono di Dio, e per colui, che siede sopra di
esso.
23. Guai a voi, Scribi, e Farisei ipocriti,
che pagate la decima della menta, e dell'aneto,
e del cumino, ed avete trascurato il più
essenzial della legge, la giustizia, e la
misiricordia, e la fede. Queste cose era d'uopo
di fare, e quelle non omettere.
24. Condottieri ciechi, che scolate un
moscerino, ed ingojate un cammello.
25. Guai a voi, Scribi, e Farisei ipocriti,
perché il di fuora lavate del bicchiere, e del
piatto: al di dentro poi siete pieni di rapina e
d'immondezza.
26. Fariseo cieco, lava prima il di dentro del
calice, e del piatto, onde anche il di fuora
diventi mondo.
27. Guai a voi, Scribi, e Farisei ipocriti;
perché siete simili a' sepolcri imbiancati, che
al di fuori appariscon belli alla gente, ma
dentro pieni sono di ossa di morti, e d'ogni
sporcizia.
28. Così anche voi al difuori comparite giusti
alla gente; ma dentro siete pieni di ipocrisia,
e d'iniquità.
29. Guai a voi, Scribi, e Farisei ipocriti,
che fabbricate sepolcri a' profeti, e abbellite
i monumenti de' giusti.
30. E dite: se fossimo stati a tempo de'
nostri padri, non saremmo stati complici con
essi del sangue de' profeti.
31. Così provate contra di voi medesimi, che
siete figliuoli di coloro, che uccisero i
profeti.
32. Colmate pur voi la misura de' padri
vostri.
33. Serpenti, razza di vipere, come scamperete
voi dalla condanna dell'inferno?
34. Per questo, ecco che io mando a voi de'
profeti, e de' saggi, e degli Scribi, e di
questi ne ucciderete, ne crucifiggerete, e ne
flaggelerete nelle vostre sinagoghe, e li
perseguiterete di città in città.
35. Onde cada sopra di voi tutto il sangue
giusto sparso sopra la terra, dal sangue del
giusto Abele sino al sangue di Zaccaria
figliuolo di Barachia, che voi uccideste tra il
tempio, e l'altare.
36. In verità io vi dico, che tutto questo
verrà sopra di questa generazione.
37. Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i
profeti, e lapidi coloro che a te sono mandati,
quante volte ho voluto io radunare i tuoi figli,
come la gallina raduna i suoi pulcini sotto le
ali, e non hai voluto?
38. Ecco, che vi sarà lasciata deserta la
vostra casa.
39. Imperocché vi dico: Non mi vedrete da ora
in poi, sino a tanto che diciate: Benedetto
colui che viene nel
nome del Signore.
Nota: è risaputo che gli ebrei non riconoscono
Gesù come il Messia, figlio di Dio. Per loro
Gesù è soltanto un profeta come tanti, quindi
sono ancora in attesa che il loro messia
venga a liberarli.
Considerato che, dopo Gesù, non sono più
comparsi altri profeti, questa assenza, gli
ebrei la chiamano "il silenzio di Dio". Chi la
pensa come gli ebrei si metta comodo e aspetti.
Ezio Esposito
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