Gianluca Aceto |
Giovanni Forgione |
Cari amici di
ViviTelese,
ho letto l’ennesimo “articolo” sulla questione
arabo-israeliana, proveniente da un sito che –
se non erro – si chiama “informazione corretta”.
Da molto tempo sono abituato agli scivolamenti
semantici, ma ormai siamo alle barzellette. |
Caro Gianluca,
con la parola "ennesimo" affermi
che i riferimenti alla questione
arabo-israeliana sono troppi su
ViviTelese? Ti ringrazio per
l'interessamento ma, questa valutazione
dovrebbe spettare ai membri dello staff del sito.
Purtroppo la politica italiana e il
sistema della gestione politica, troppo
spesso invade settori che non sono di
propria competenza. Questa mia
dissertazione è puramente teorica perché
so che la politica ha il potere di
entrare dappertutto. Forse, per te è
normale, dato che sei politico
affermato, pensare di avere la licenza
di decidere anche per gli altri,
ViviTelese è un'oasi felice al riparo
delle logiche "normali" che la politica
ci offre quotidianamente. Il senso della
tua frase è chiaramente accusatorio e
non di una opinione al di sopra delle
parti.
Inoltre definisci
"barzelletta" il fatto che un gruppo
di persone abbia voluto dare al proprio
sito il nome di "Informazione
Corretta". Penso che la tua
posizione sia gratuita e nel caso
ViviTelese dovesse avere proteste su
questo te le girerò prontamente. |
Più volte ho imbastito delle risposte agli
interventi del signor
Fulvio Del Deo
per manifestare il mio profondo dissenso; ma ho
rinunciato quando mi sono reso conto che era
meglio si commentassero da soli. |
Altra grave offesa ad un essere
pensante, come me, come te, che si
chiama Fulvio e che collabora con
ViviTelese. Dici di amare il sito ma
in virtù di una tua superiorità
presunta hai preferito non
rispondere a Fulvio e, di
conseguenza, non hai arricchito il
nostro sito con le tue
considerazioni. |
Non entro nel merito dello
scritto della signora Fait.
Mi limito a
considerarlo un’indegna e rivoltante accozzaglia
di falsità, tenuta insieme da un odio cieco e
furibondo. È una laida e marchiana storpiatura
della storia che fa strame di ogni elemento di
razionalità. Non c’è alcun tentativo di
comprendere le rispettive ragioni, e di indagare
i rispettivi torti, di due popoli che il
Novecento ha tenuto così drammaticamente
insieme, in un comune cammino di dolore e
incomprensione. |
Gianluca!... ci sei entrato e come
nel merito dello scritto! Le tue
parole, secondo il regolamento di
ViviTelese, (in vigore da che il
sito esiste) dovevano essere
cancellate perché chiaramente
offensive verso una persona. Per
l'amicizia e la stima che ci lega ho
preferito pubblicarle. L'accusa è
diretta ed è pesante. ViviTelese non
è un giornale, non è iscritto
all'albo e non ha direttore
editoriale. Sarai tu in prima
persona a dover rispondere delle tue
affermazioni. |
Chi pensa e scrive queste oscenità non merita
riconoscimento pubblico. |
Si sentono tante "balle" in giro che
hanno un riconoscimento pubblico
elevatissimo, sia sulla stampa
locale che su quella nazionale. Non
sono né io, né tu a poter decidere
se la signora Fait ha detto delle
oscenità. |
Per questo scrivo a voi, cari amici di
ViviTelese, e a voi manifesto il mio
esterrefatto dolore. Penso che sia vostro
dovere, morale ed “editoriale”, di non
trasformare le belle pagine del sito in una
bacheca per i seminatori di odio, gli incitatori
allo scontro di civiltà, i bugiardi invasati e
intellettivamente ipodotati. Scusate se assumo
un atteggiamento giudicatorio, ma credo che
abbiate commesso un grave errore. |
Gianluca, non credevo che tu, dotato
di ottima dialettica, amato dai
telesini e dagli elettori, persona
equilibrata ed esponente di spicco
del PRC, potessi arrivare ad
esprimere concetti così gravi verso
"bugiardi invasati e intellettivamente ipodotati".
Del sito "bello" e con "belle
pagine" non so che farmene. A me e
alla maggioranza dello staff, piace
un sito vero con pagine vere.
|
Proprio per questa mia considerazione ho ritenuto giusto
manifestarvi il mio sentimento di indignazione
nei confronti di quanto riportato nel famigerato
“articolo” della Fait. Lo ripeto: NON È IN
DISCUSSIONE LA LIBERTÀ DI PENSIERO, PAROLA,
OPINIONE. Credo tuttavia, e qui sta il
punto, che essa, nel suo esercitarsi concreto,
debba effettivamente misurarsi con la libertà
altrui, con la realtà dei fatti, con la storia.
E deve farlo alla luce della ragione, unico modo
per non superare quel limite – molto delicato –
che io ho definito “della decenza”, intendendo
significare che OLTRE QUEL CONFINE SI APRE IL
TERRENO VISCIDO E MESCHINO DELL’ODIO
DI RAZZA E DI RELIGIONE, DELL’OFFESA
GRATUITA, IL TERRENO SU CUI SI
CONSUMA IL TENTATIVO DI ANNIENTARE
L’ALTRO NELLA SUA DIGNITÀ |
Gianluca, hai parlato negli ultimi
tuoi interventi su ViviTelese del
limite della decenza, anzi è stato
l'argomento principale che hai
portato alla ribalta. Ti chiedo: hai
pensato solo per un attimo di averlo
superato, con le tue parole? Pensi
che con quello che dici tu non sia
"entrato" nella libertà altrui?
E' un esercizio difficile quello di
affermare le proprie convinzioni
senza necessariamente offendere gli
altri. Ti chiedo ancora: nelle mie
prese di posizione, nelle mie
convinzioni, hai mai trovato una
offesa o accusa a qualcuno?
Ti assicuro che, dire quello che si
pensa, con il sorriso e senza astio,
provoca effetti benefici a mente,
spirito e corpo. |
Ancora: se ti chiedessi di pubblicare una lettera in cui
definissi Alfonso Grillo – chiamo in causa il
nome di un amico fraterno che non me ne vorrà –
un essere inferiore, magari perché è cattolico
osservante, non ti verrebbe il dubbio
sull’opportunità di pubblicarla senza neanche
una presa di distanza? |
L'esempio è simpatico e già ti avevo
risposto che si poteva pubblicare,
in quanto era evidente la tua uscita
di senno che si "commentava da sé".
Penso invece che con le accuse
pesanti rivolte alla signora Fait tu
abbia fatto qualcosa in più rispetto
alla esempio citato con l'amico
Grillo (ed è stato pubblicato tutto
quello che hai scritto). |
Non sto esagerando. Il signor Del Deo definisce «SELVAGGI»
i palestinesi, indistintamente. La Fait, con
“l’invidiabile eleganza” che la distingue, parla
della «grossa idiozia» che connoterebbe
tutti gli arabi. Sorvolo sulle falsità e
i veleni che Del Deo continua a spargere,
facendole passare per chissà quali verità
scientifiche e storiografiche (rimando
all’articolo di Piero Sansonetti che è in
pubblicazione sulla stessa pagina). Ci vuole un
bel coraggio, poi, ad invocare la tanto agognata
pace. Il bello è che Del Deo non si rende
nemmeno conto di quanto stridano e appaiano
vacue al lettore le sue contraddittorie
affermazioni. Io credo che la pace la stiano
costruendo i tanti israeliani e palestinesi che
da tempo hanno capito che non ha senso
annientarsi a vicenda, e che ogni giorno
realizzano iniziative concrete nella direzione
del dialogo paritario. |
Il signor Del Deo e la signora Fait
si esprimono come meglio credono e
come meglio sanno fare; mi pare che
in questo sport anche tu te la cavi
bene...no?
Il mio punto di vista sulle sulle
razze e le religioni l'ho gia
espresso: è tempo perso parlare
generalizzando.
La ricerca della pace ognuno la fa a
modo proprio pensando che sia la
maniera migliore. Reagire ad accuse
con altre pari o più grandi vuol
dire volere la guerra non la pace.
Per quello che mi compete, penso che
sia un grande esercizio di pace
quello di permettere a tutti,
attraverso ViviTelese, di potersi
esprimere. Le incomprensioni e i
silenzi portano più distruzione
della parola, non trovi? |
Mentre il mondo cerca – faticosamente - di andare avanti,
Del Deo e la sua amica Fait rimangono nelle
secche del “fallacismo”. È curioso: proprio ieri
i telegiornali hanno riportato l’intervento di
Ariel Sharon all’ONU, in cui il primo ministro
israeliano ha parlato chiaramente della
giustezza di uno stato palestinese e della
necessaria convivenza tra i due popoli. Sharon,
per quanto mi consta, è sempre il falco di
prima, ma almeno ha cominciato a fare politica,
capendo che essa è cosa ben diversa dall’uso dei
missili e dei carri armati. |
ViviTelese non è il parlamento
europeo e tanto meno l'ONU.
Non è un intervento su ViviTelese a
cambiare la storia.
Ribadisco, che ogni essere umano ha
le proprie competenze, i propri
ambiti di azione. Il cittadino,
ViviTelese, possono solo esporre
opinioni e non decidere del futuro
dei popoli. Più informazione c'è,
più punti di vista a confronto e
meno guerre ci saranno. E' il mio
modesto punto di vista. |
n ultimo esempio: il saluto romano è un’espressione del
pensiero, giusto? Tuttavia in Italia è vietato.
Chi tende il braccio a salutare i camerati si
rende colpevole di un reato penale, l’apologia
del fascismo. Mica questo significa limitare le
libertà fondamentali? |
Le leggi, i limiti, i paletti
diventano necessari quando c'è
qualcuno che "si allarga troppo".
Fino a che l'esercizio della civile
convivenza non danneggia alcuno, le
regole non servono. |
Ho osservato – e ti chiedo se sei d’accordo – che c’è stata
un crescendo nella virulenza degli attacchi al
popolo palestinese, consumatesi dalle pagine di
ViviTelese. Fino ad un certo punto, eravamo
ancora nell’alveo della famosa decenza, entro
cui si confrontano – e magari si scontrano
dialetticamente – posizioni differenti, senza
problemi di sorta. Ora, lo ribadisco, non più.
Non so quali decisioni adotterete. Sono
consapevole che non è facile stabilire il limite
tra libertà di espressione e indecenza. Ma
ora questo compito spetta a voi. |
Appunto... una delle poche regole di
ViviTelese dice che... non c'è
limite all'invio di comunicati di
questo o quel partito. Chi ha voglia
e la forza di produrre pensieri, ha
spazio su ViviTelese, con la sola
limitazione di non essere
ripetitivi.
La decisione del "quanto" non spetta
nemmeno a noi membri dello staff
perché già contemplata nel
regolamento (nota qui sopra) che
fino ad oggi ha portato al successo
ViviTelese. |
Spero soltanto che la vostra piazza virtuale
continui ad essere il nobile luogo di
discussione che è da sempre, lo “strumento” dove
ci si confronta con garbo e sobrietà, lasciando
da parte inutili e patetici livori.
|
Lo è e lo sarà, puoi esserne certo
fino a che il nostro sito non sarà
regolato da logiche di "partito".
Se dovesse succedere anche qui,
ViviTelese non avrebbe ragione di
esistere. |
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