Caro cognato, ho trovato oltremodo inopportuno,
disdicevole, di gusto malevolo, il voler
pubblicato, proprio il giorno di San Valentino,
il bell'articolo sulla narrazione ostentoria
delle vostre avventure lascive e, ahimè,
giovanili.
In
un'altra data,che voglio dire....., il primo
aprile o carnevale.....,o il giorno d'apertura
annuale de' bagni, lo stesso scritto, altamente
realistico, avrebbe assunto ben altra valenza..
mentre ora,con il coinvolgimento anche
nominativo di altre ignare persone, impegnate in
percorsi di vita diversi, meno prosaici, lascia
nel lettore amari retrogusti.
Passaggi tipo :
“Ce vuttavamo ncuollo, a chello che vene vene e,
comme và a fernì, s’arracconta!”.........
oppure,
Si
jesce a ccà dinto senza fà niente, t’abbotto ‘e
mazzate!.......
sono emblematiche di un modo distorto di vivere
la sessualità maschile,ormai abbandonate dai
giovani maschi,e che fa male vederle esaltate
proprio nel giorno degli innamorati.
I
miei auguri solidali alle vostre certamente
attapirate signore. Sandro.
P.S. dalle mie parti,ai mie tempi,le piramidi si
facevano con nove uomini alla base....
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