24 novembre 2005
L'eolico nel Sannio? Una barzelletta
Rosario Lavorgna

 

 

L'eolico nel Sannio più che una fonte energetica pulita e rinnovabile, è divenuta una barzelletta al saldo della "poltica" e dei politicanti proliferi di parole ad aria compressa.

di Rosario Lavorgna

L'eolico nel Sannio più che una fonte energetica pulita e rinnovabile, è divenuta una barzelletta al saldo della "poltica" e dei politicanti proliferi di parole ad aria compressa.
Si usa ed abusa, oramai, dell'argomento per riempirsi la bocca di discorsi discordanti, a volte persino contraddittori all'interno del medesimo schieramento politico.
E sono proprio loro, i politici, a non accordarsi su di una versione unitaria da rendere all'opinione pubblica. Infatti se per taluni l'eolico rappresenta il mostro selvaggio deturpa ambiente ed inquinante, che apporta benefici ridicoli se non azzerati alla collettività, per taluni altri questa fonte energetica rappresenta non solo lo status symbol di una politica da maggioranza di governo nazionale, ma soprattutto un grande business in senso strettamente economico.
In questo marasma di dichiarazioni dissonanti ciò che sfugge al cittadino medio è se l'eolico sia un bene o un male. A questa semplicissima domanda sarà un po' difficile concedere una risposta che appaghi gli uni e gli altri.
Si rammenta, così tanto per pura cronaca mitologica, come anche in favore di chi avesse perso i lumi, che l'eolico deriva dall'antica divinità greca Eolo, Dio dei venti, per cui si suppone che codesto tipo di energia sia sviluppata dalla forza del vento.
Con questo assodato presupposto sarebbe una idiozia andare ad istallare le famigerate pale o torri, come dir si voglia, lì dove il vento non soffia. Se poi il vento spira forte e robusto solo in alta montagna, lì dove l'ambiente è incontaminato e la suggestione del paesaggio ricorda le tele di Renoir, mica è colpa dell'uomo e della sua volontà di individuare energie alternative.
Se poi proprio l'eolico deturpa l'ambiente dovunque esso venga istallato, a prescindere dall'aggettivo selvaggio di natura squisitamente politica, allora sarà il caso che continuiamo ad esistere a petrolio, che pure inquina, ma almeno lascia inalterato il meccanismo dei ricchi e dei poveri, il quale appare essere l'unica unità di misura e di peso specifico degli uomini. Magari, forse, con un prossimo governo, più vicino alle resistenze ambientaliste ed ai politici salvanatura part time, tanta resistenza sull'energia alternativa cadrà, e si potrà valutare più serenamente, e senza troppi tira e molla, se il gioco valga o meno la candela.


 

 

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