28 gennaio 2005
Il giorno della memoria di ViviTelese
Giovanni Forgione

 

 

Nel giorno della memoria e delle giuste commemorazioni per non dimenticare, c'è ancora chi usa lo stesso odio razziale di sessant'anni fa. E' solo cambiato l'oggetto della discriminazione e non lo stile di chi odia. Un tempo si rincorrevano stupidi ideali di razze pure e di religioni "superiori". Oggi con la stessa stupidità si operano discriminazioni verso i cittadini "pensanti" che attraverso ViviTelese osano esprimersi.

Ma, prima di fare il grande salto dai campi di concentramento fino a ViviTelese, rischiando di apparire ridicolo, voglio subito spegnere il relativo sorrisetto di scherno passando per l'Iraq dove esseri umani pensanti devono, ancora oggi, convivere con nazi-terroristi che impediscono loro di desiderare un futuro democratico con libere elezioni. Pochi terroristi imbecilli hanno fatto una scelta di morte per se e per tutta la popolazione.

Proseguendo nell'esplorazione della scempiaggine umana, mi avvicino all'Italia sorvolando virtualmente la Palestina e tutta la fascia funestata da odi in grado di mietere tante vittime. Il volo continua e vedo la Sicilia, splendida terra con milioni di Siciliani onesti costretti a non pensare e a sottostare a leggi criminali che impediscono perfino di sorridere.

Il viaggio verso nord mi fa osservare tanta "carne da macello" e cioè cittadini bistrattati privati di elementari diritti a causa di istituzioni malfunzionanti (istituzioni sovvenzionate con le tasse, ma latitanti). Proprio oggi al TG si registrano testimonianze di automobilisti e autotrasportatori fermi da 24 ore sulla Salerno-Reggio Calabria senza alcun intervento della protezione civile, dell'Anas o di chicchessia.

Il volo virtuale della tristezza si conclude qui, su ViviTelese; sono passati 60 anni e, dicevo, lo stile razzista è lo stesso. Come definire l'atteggiamento di chi ignora le segnalazioni e lo stile positivo e apartitico di ViviTelese che ha solo l'obiettivo di migliorare la vivibilità?

Molti esseri umani, nel mondo, se la passano proprio male anche 60 anni dopo Auschwitz: a costoro chiedo scusa per l'accostamento a noi cittadini telesini; a noi non è affatto passata la voglia di sorridere e di sperare. Tuttavia, la percezione di odio "razziale" verso il mondo libero di ViviTelese e verso chi riesce ad esprimersi liberamente è tuttora viva.

I "mandanti" dell'odio nei nostri confronti sono coloro che hanno scelto come stile di vita quel modo deleterio e sporco di fare politica che si nutre di clientelismo ed omertà, rallentando in modo significativo democrazia e sviluppo.

 

    

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